di Nasce Cresce Ignora
Nella mattina del 29 gennaio 2023 ha fatto il suo debutto il terzo episodio della prima stagione di “The Last of Us“; attualmente è disponibile sia su Sky che su NOW, piattaforme televisive su cui andrà in onda anche il resto della prima stagione. Nel cast troviamo: Pedro Pascal nel ruolo di Joel, Bella Ramsey nel ruolo di Ellie, Gabriel Luna come Tommy, Anna Torv come Tess e Nico Parker è Sarah. Murray Bartlett come Frank, Nick Offerman nei panni di Bill, Storm Reid è Riley e Merle Dandridge è Marlene. Il cast include anche Jeffrey Pierce nei panni di Perry, Lamar Johnson in quello di Henry, Keivonn Woodard nel ruolo di Sam, Graham Greene è Marlon, Elaine Miles nel ruolo di Florence, Ashley Johnson e Troy Baker.
La serie tv, ispirata all’omonimo gioco creato da Neil Druckmann e sviluppato da Naughty Dog, vede come produttori e sceneggiatori lo stesso Druckmann e Craig Mazin. L’ultimo lavoro di Mazin fu proprio l’acclamata miniserie in cinque parti Chernobyl di HBO, basata sul disastro nucleare del 1986. Ora il produttore televisivo è di nuovo al lavoro con HBO per la serie televisiva ispirata a uno dei videogiochi esclusivi per PlayStation più popolari e acclamati al mondo.
The Last of Us: Long Long Time
Dopo il doloroso addio a Tess nello scorso episodio, Joel ed Ellie devono capire come andare avanti e attraversare gli Stati Uniti devastati dal Cordyceps. Il personaggio interpretato da Pedro Pascal riuscirà a sconfiggere, o perlomeno domare, i propri demoni? Il peso del dolore è sempre più gravoso sulle sue spalle, così come lo spettro del suo passato. Con queste premesse ci avviamo al terzo episodio di questa, finora, meravigliosa trasposizione del capolavoro Naughty Dog. I due protagonisti, senza più la protezione di quel che rimane della civiltà, dovranno cercare di “trovare le luci nell’oscurità”, per portare a termine la missione. Il primo passo sarà trovare Frank e Bill, due amici di lunga data di Joel.
La recensione
L’episodio inizia con il giusto tocco registico. Il dolore di Joel per la perdita della compagna è evidente. Come diceva Cesare Pavese, “gli acciacchi dell’età sono i rimorsi”, e proprio il rimpianto, forse per non aver detto a Tess quello che pensava, tormenta il contrabbandiere. L’episodio si conferma di grande qualità non solo a livello di sceneggiatura, ma anche per il taglio registico.
Le ampie inquadrature sui selvaggi paesaggi statunitensi, lasciano presto spazio a sequenze in presa ravvicinata, supportate da una fotografia sempre all’altezza. Le origini del virus questa volta vengono raccontate inizialmente da quanto appreso negli anni da Joel, per poi ripresentarsi con il consueto flash back visto già nelle prime due puntate: un espediente narrativo calzante (oltre che chiarificatore e toccante sulle origini di Bill e Frank, e del loro rapporto con Joel e Tess) e che ben si adatta al prosieguo della storia e del rapporto tra i protagonisti. Ci concede inoltre di iniziare a saggiare uno dei punti cardine dell’opera originale: l’inclusività.
I veri protagonisti di questa puntata infatti sono Bill e Frank. La loro storia d’amore tocca le corde dello spettatore, discostandosi dalla trama originale senza intaccare il prodotto. La puntata scorre molto più lenta e con poca azione, eppure la serie tv non ne risente. Approfondire i lati nascosti del videogioco è un qualcosa che farà felici sia i giocatori che i semplici spettatori della serie.
Prestazioni attoriali e comparto tecnico di altissima qualità
Pedro Pascal e Bella Ramsey, nonostante i pochi minuti a schermo, si dimostrano ancora una volta una scelta azzeccata, portando in scena due personaggi credibili, umani e, soprattutto, perfettamente in linea con la controparte videoludica.
Soprattutto la giovane attrice si dimostra incredibilmente centrata su Ellie, nonostante le tante polemiche piovute dal web per la scarsa somiglianza somatica. La Ramsey ha colto finora in maniera divina il carattere della co-protagonista, alternando osservazioni e battute pungenti, a tatto e comprensione. Proprio come nel gioco, è lei a muovere i primi passi verso Joel, iniziando piano piano a scavare nella dura scorza di dolore del compagno di viaggio.
Un plauso speciale va agli interpreti di Bill e Frank, straordinari nel portare su schermo un amore dolce e travagliato, il contraltare perfetto ad un mondo selvaggio e alla deriva. Le musiche, più presenti rispetto alle prime puntata, fanno da contorno perfetto all’episodio, senza mai eccedere o risultare invasive. Prendono per mano lo spettatore e lo portano precisamente dove deve andare. L’attenzione ai piccoli particolari (come nel primo e nell’ultimo pasto insieme della coppia) è magistrale e rende il tutto più vero e commovente.
Anche trucco e costumi aggiungono un tocco di classe al tutto, dando con precisione la dimensione del cambiamento caratteriale dei protagonisti, oltre che dello scorrere inesorabile del tempo.
The Last of Us: il vero pericolo arriva ora
Nel corso dell’episodio iniziano poi anche i primi accenni a quella che sarà la vera minaccia del viaggio: gli esseri umani. Se in The Last of Us infatti il pericolo più evidente sono gli infetti ed il rischio di infezione o morte, quello più grande è rappresentato dall’uomo. L’essere umano nella decadenza post epidemia ha iniziato a dare il peggio di sé, non solo a livello governativo. Bande violente e animalesche di banditi saccheggiano ciò che rimane del Paese e sono proprio le persone ciò di cui bisogna avere paura. Gli infetti attaccano, mordono e uccidono perché è nella loro natura. Sono solo gusci vuoti mossi come marionette dal fungo. Gli umani invece si comportano come belve assetate di sangue non solo per sopravvivere, ma anche perché ci provano gusto.
Considerazioni finali sull’episodio di The Last of US
La serie tv prosegue sulla linea giusta, alternando sapientemente tensione e calma. Raramente nella storia degli show televisivi si ricordano “episodi di intermezzo” coinvolgenti come questo. La casa produttrice continua a portare avanti una meravigliosa trasposizione del videogioco originale, cambiando e deviando leggermente dal sentiero tracciato dove necessario e mantenendosi invece fedele al 100% dove serve. Il mix che ne esce raggiunge vette qualitative mai viste finora per un’opera tratta da quello che per molti rimane ancora “solo un gioco”. Le modifiche si incastrano armoniosamente all’ossatura principale, senza modificarne il fulcro e anzi, dandogli ancora più senso e potenza.
La speranza, anche se i dubbi diventano sempre meno, è che il prodotto riesca a rimanere qualitativamente tanto perfetto. Menzione speciale per regia, prove attoriali, musiche e trucco, magnifiche anche nei dettagli più trascurabili. La prova che non servono sparatorie, inseguimenti e infetti a getto continuo per tenere incollato lo spettatore allo schermo.
PRO
- Straordinarie prove attoriali, sia dei protagonisti che dei personaggi secondari;
- Una storia collaterale, solo accennata nel gioco, approfondita in maniera magistrale;
- Musiche e trucco qualitativamente fuori scala;
- L’alternare variazioni alla trama originale alla perfetta fedeltà.
CONTRO
- Nessuno.
Vi ricordiamo che The Last of Us” è composta da nove episodi che andranno in onda a cadenza settimanale su Sky e NOW. Vi lasciamo di seguito il trailer ufficiale:
https://www.youtube.com/watch?v=iNMszYMuAEY&t=11s
Per altre recensioni e restare sempre aggiornato sulle news provenienti da tutto il mondo, continua a seguirci su Nasce, Cresce, Streamma. Ecco a voi alcune delle nostre ultime recensioni:
- The Last of Us (S01, Episodio 1), la recensione: When You’re Lost in the Darkness
- The Last of Us (S01, Episodio 2), la recensione: Infected
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recensione di Pietro Magnani
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