fbpx The Last of Us Part 1: Remastered o Remake? La nostra opinione - Nasce, Cresce, Ignora
Gaming

The Last of Us Part 1: Remastered o Remake? La nostra opinione

di Ascanio M. de Lorenzo

Condividi con chi vuoi

Con l’annuncio di The Last of Us Part 1 Remake, una domanda sorge spontanea: ha davvero senso un remake invece di una remastered next-gen? Parliamone insieme.

La versione Remastered

Iniziamo col vedere perché la prima versione remastered del titolo di Naughty Dog è stata ideata. Rispetto all’originale, la nuova versione venne creata per permettere a tutti i possessori di PS4 di vivere (o rivivere) l’avventura di Joel ed Ellie in una nuova veste grafica, con un comparto tecnico migliorato, una risoluzione 1080p, un miglior sistema di illuminazione e nuovi modelli poligonali, svecchiati dalla versione originale. TLOU Remastered include anche il DLC Left Behind (incentrato sul passato di Ellie e originariamente venduto separatamente su PS3), otto nuove mappe multiplayer e un livello di difficoltà aggiuntivo per la campagna.

Difatti, era proprio la modalità Realismo la grande novità di questa remastered. Questa consentiva di disabilitare l’interfaccia del tipo di arma selezionata e i colpi a disposizione, rendendo i nemici più coriacei e le risorse ridotte all’osso. In questa nuova configurazione si può ottenere il massimo della soddisfazione, ma anche della frustrazione, essendo spesso costretti a dover ripetere i passaggi più difficili delle missioni. Inoltre, si tratta anche della modalità dove The Last of Us esprime il suo massimo potenziale survival, all’interno del quale ogni azione va ponderata nei minimi dettagli. Degno di nota è anche il dietro le quinte, con il commento cinematografico del cast e del direttore creativo.

Perciò, una nuova versione remastered per PS5, con magari una risoluzione 4k e qualche levigazione ai tratti più spigolosi del gioco non sarebbe bastata? La risposta è “ni”. Ma vediamo insieme il perché…

The Last of Us Part 1: ha davvero senso il remake?

Nonostante The Last of Us Part 1 punti principalmente su un trama mozzafiato che non invecchia, alcune sue meccaniche non possono certo dire lo stesso. Il problema più grande (che eredita dalla stessa versione originale) è l’intelligenza artificiale legata ai comprimari di Joel. Laddove infatti il protagonista si muove in maniera assolutamente silenziosa, per non essere scoperto dai Clicker o dai Runner, i comprimari emettono suoni, corrono da una copertura all’altra o entrano nella linea visiva dei nemici… che, per fortuna o sfortuna, li ignorano bellamente. Tutta la gestione stealth sembra essere concentrata solo sul protagonista principale, rendendo l’esperienza generale spesso fastidiosamente ravvisabile.

Quindi, un semplice rifacimento del gioco originale, con soltanto una veste più moderna, non basterebbe. Ciò che infatti servirebbe è una ricostruzione da zero di tutto il titolo, cosa che nel remake sembra essere stata fatta. Come recita la stessa descrizione, avremo una revisione totale dell’esperienza originale, riprodotta fedelmente ma che incorpora un gameplay modernizzato, controlli migliorati e opzioni di accessibilità ampliate, oltre all’aggiunta di effetti, esplorazione e combattimento migliorati.

the last of us

In conclusione, possiamo quindi dire che un remake non fosse totalmente necessario, in quanto la storia (suo punto forte) era sicuramente apprezzabile in versione remastered. Ciò non toglie però che la versione remake possa permettere ai tanti che ancora non avevano giocato il titolo di sfruttarlo in una versione ampiamente migliorata, con tanti problemi di “vecchia generazione” finalmente abbandonati.

Come sempre vi ricordiamo di continuare a seguire Nasce, Cresce, Respawna per rimanere sempre aggiornati su tutte le notizie provenienti dal mondo del gaming.

Potrebbero interessarvi anche:

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Condividi con chi vuoi