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The Boys S03 Episodio 8, la recensione: un finale di stagione “semplice”

di Gabriele Di Nuovo

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Disponibile dall’8 luglio su Amazon Prime Video l’ottavo e ultimo episodio della terza stagione di “The Boys”. Nel cast troviamo Karl Urban, Jack Quaid, Laz Alonso, Tomer Capone, Karen Fukuhara, Antony Starr, Erin Moriarty e Jensen Ackles. La serie è ideata da Eric Kripke basata sull’omonimo fumetto di Garth Ennis e Darick Robertson.

Dopo un settimo episodio “lento”, aspettarsi un finale frenetico e con molti colpi di scena era decisamente lecito. Ma “The Boys”, nonostante sorprenda con la gestione di un determinato personaggio, consegna un finale di serie dove ci sono botte da orbi, rivelazioni non troppo sorprendenti e cosa più importante, nessun cambiamento di status quo. Quest’ultimo, è stato un massiccio problema della stagione precedente e in apparenza questo nuovo ciclo di episodi, sembrava averlo risolto. Purtroppo non si è rivelato così, offrendoci un ottimo episodio, se fosse stato antecedente al finale di stagione, ma valutandolo come ultimo episodio, il risultato non è decisamente tra i migliori.

Lo scontro finale (?)

Finalmente è arrivato il momento dello scontro contro Patriota (Antony Starr). Butcher (Karl Urban) e Soldatino (Jensen Ackles) si dirigono alla Vought per eliminare il super più forte al mondo. Ma quest’ultimo ha dalla sua un asso nella manica. Nel frattempo Starlight (Erin Moriarty) e il resto dei Boys, trovano un modo per poter fermare Soldatino ed evitare una catastrofe voluta solo dal desiderio di vendetta di Butcher. Le premesse per un grande scontro ci sono e infatti questo avviene. Le premesse per dei grandi cambiamenti ci sono? Assolutamente si.

Ma lo show di Eric Kripke continua a tenere a galla i suoi protagonisti senza stravolgere il loro status quo. Mantenere un determinato background, senza stravolgerlo troppo nel corso di ben tre stagioni, può portare all’interno dell’intera serie uno stato di saturazione che può spazientire persino lo spettatore più affezionato. Tutti gli elementi positivi della serie sono sempre presenti, ma dopo 24 episodi, è decisamente lecito aspettarsi grossi cambiamenti.

Stravolgere i propri protagonisti? No grazie

La terza stagione di “The Boys”, con il suo finale di stagione, consolida quello che è il più grande difetto dello show sin dal principio: una crescita lenta o quasi nulla dei suoi protagonisti. Scrivere in questo modo la serie e i suoi personaggi, porta a non avere grossi colpi di scena e sviluppi sorprendenti. Veder gente morire in modi fantasiosi o altre assurdità, sono ormai insufficienti come mezzi per tenere alta l’attenzione in un prodotto del genere. La storia e i propri personaggi si muovono all’unisono. Se da una parte abbiamo sempre degli ottimi Butcher e Patriota, ottimamente interpretati da Urban e Starr, dall’altra abbiamo il resto dei personaggi che non mostrano una crescita o un cambiamento esponenziale.

 

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Se infatti i leader dei due team sono gli unici a dare pepe al racconto e crescere a modo loro, il resto dei protagonisti sembra essere fermo alla prima stagione. Questo è causato infatti da una storia che non decolla mai per davvero. Non decollando mai per davvero e dare una sorta di illusione di “ehi, la storia continua e vi sorprendiamo con il destino di uno dei Sette”, la terza stagione di “The Boys” è caduta in un vero limbo da cui sarà difficile uscirne se anche la quarta stagione non si mostrerà per davvero rivoluzionaria. Nonostante questo, non siamo davanti ad un brutto episodio perché alcuni spunti narrativi, seppur gestiti in modo frettoloso, sono interessanti e uno di questi persino fedele all’opera da cui la serie è tratta.

Tanto potenziale mal sfruttato

Collegandoci alla gestione dei personaggi, a risentirne è anche la sceneggiatura. Infatti la storia procede velocemente in questo finale di serie, consegnandoci una situazione molto tranquilla, l’esatto opposto di quello che il pubblico si sarebbe aspettato. Tranquillità infatti, corrisponde a nessun cambiamento. Ma se i protagonisti restano fermi al principio, A-Train e Abisso continuano ad occupare minutaggio anche in questo finale di stagione. I due “eroi” crescono, ma sfortunatamente per loro al pubblico non interessa. Con un minutaggio ponderato e una vera voglia di sorprendere lo spettatore, “The Boys” risolverebbe l’unico grande problema presente sin dal principio.

Fortunatamente però, alcuni spunti offerti da questo episodio, sono molto interessanti. Anche se affrontati velocemente, la gestione sorprendente di Black Noir e il finale della stagione, non solo porta grossi cambiamenti rispetto la controparte cartacea, ma consegna potenziale materiale per volare definitivamente con la quarta stagione in arrivo. Anche se si resta fiduciosi riguardo una vera crescita esponenziale dello show, la pazienza ad alcuni spettatori potrebbe finire e portare a guardare in modo svogliato la serie o persino abbandonarla.

Comparto tecnico sempre ottimo

Fortunatamente a non deludere insieme alle interpretazioni del cast, abbiamo il lato tecnico della serie. Con la sua fotografia sporca e quasi decadente, viene mostrata quella che è la “vera” America, “The Boys” ci porta di nuovo su schermo una grande sequenza di combattimento e una scena di grande impatto nel finale. Lo scontro di fine stagione è ben diretto, frenetico e con un’ottima gestione dei VFX. Quest’ultimi mai calati di qualità sin dall’inizio della nuova stagione.

 

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Una delle sequenze finali invece, oltre ad essere nel pieno stile di “The Boys”, è forse la scena visivamente più “potente”. Non solo cruciale per lo sviluppo di Patriota, ma mostra una critica sempre più diretta a quello che è oggi l’intero stato americano. Fortunatamente la serie su questo punto, è sempre stata fedele al cartaceo, offrendo una storia folle, ma anche una critica alla società statunitense e le sue leggi. La quarta stagione sotto questo punto di vista si preannuncia interessante, ma come ribadito in precedenza, serve molto più di questo.

Considerazioni finali

Il finale della terza stagione di “The Boys” è frettoloso, ma godibile. Nonostante alcune scelte narrative e lo sviluppo di Butcher e Patriota, la serie stenta a decollare chiudendo il nuovo ciclo di episodi portando il tutto al punto di inizio con piccole variazioni. La critica sociale e le immagini spettacolari continuano ad esserci nella serie, mostrandosi fedele alla sua controparte cartacea. Tutto questo però, non basta a consegnarci una stagione che fino ad ora si era mostrata ad altissimi livelli con dei picchi raggiunti con il quinto e sesto episodio. “The Boys” ci offre la sua migliore stagione fino ad ora, ma del finale non possiamo essere soddisfatti del tutto.

Pro

  • La regia e le interpretazioni del cast;
  • La critica sociale e la gestione di alcune storyline

Contro

  • La storia, nonostante gli episodi precedenti, non continua a decollare sul serio;
  • Molti personaggi non sono mai cresciuti sul serio nel corso della stagione;
  • Nonostante sia stata sorprendente, la gestione di Black Noir e di alcune dinamiche, lascia l’amaro in bocca.

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Ecco a voi le recensioni degli episodi precedenti di “The Boys”:

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