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Tastee Tape: arriva l’adesivo commestibile per chiudere la piadina

di Gianmichele Trotta

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Almeno una volta nella vita è capitata a tutti “quell’orribile sensazione” di addentare una piadina, un panino o un burrito e veder schizzare via tutto il condimento. Proprio per porre fine a questo tragico spreco di innocenti ripieni, sono intervenute quattro studentesse americane che hanno brevettato un particolare sistema: Tastee Tape. Ecco cos’è, come è fatto e quanto costerà una volta immesso nel mercato.

Tastee Tape, una start up fatta da studenti

Taylor Guarino, Erin Walsh, Marie Eric e Rachel Nie sono 4 studentesse della Johns Hopkins University a Baltimora ed è proprio qui che l’idea nasce. Tyler Guarino, una delle inventrici del progetto, racconta alla CNN che l’idea nasce in pausa pranzo. Quel giorno la sua amica Erin aveva preso dalla mensa un burrito ma, proprio mentre stava per addentarlo, la tortilla si aprì e tutto il contenuto le cadde addosso. Parlando dell’amica, Tyler racconta che:

In quel momento le venne un’illuminazione, e capì che quello era un problema che potevamo risolvere“.

Sembra la solita frase goliardica che si dice in pausa pranzo o quando qualcosa va storto; un’idea folle per risolvere un problema stupido. Ma le ragazze si diedero subito da fare per trovare davvero una ricetta che permettesse loro di creare qualcosa per tenere chiuse le piadine. Così, dopo decine di sperimentazioni, finalmente arriva la combinazione perfetta: nascono i Tastee Tape.

Quanto costa e i profitti

La ricetta per produrre i Tastee Tape è ancora un segreto, essendo in attesa di brevetto. Per cui, è ancora presto per conoscere quelli che potrebbero essere i reali costi di produzione ad un più ampio livello. Tuttavia, le 4 ragazze hanno stimato che, per produrre un adesivo, ci vorrebbe circa un centesimo di dollaro e una confezione da 50 pezzi potrebbe essere venduta alla modica cifra di 5 dollari. 

Alla fine dei conti, si stima un profitto del 900%. Un bel mucchio di soldi per dei pezzi di adesivo commestibile. Tuttavia, nel conteggio non è calcolata la manodopera, la logistica, il marketing, la pubblicità ecc. Nonostante tutto, però, l’affare sembra essere proficuo.

Le strisce sono costituite da un adesivo organico unito a una struttura fibrosa commestibile, come si evince dalla presentazione ufficiale. In futuro, questi potrebbero essere persino aromatizzati e utilizzati in diversi ambiti della cucina di sperimentazione; non solo per degli economici burrito.

Insomma, la storia di Taylor e le sue 3 amiche ci insegna quanto una buona idea, per quanto  possa sembrare stupida, a volte può trasformarsi in un progetto imprenditoriale ad alti livelli. L’importante è crederci e saper sfruttare le opportunità che ci si mostrano d’avanti.

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