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Star Wars – The Clone Wars: 5 curiosità sulla serie

di Redazione NCI

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La serie “Star Wars: The Clone Wars“, ambientata nell’universo di Guerre Stellari, racconta i conflitti tra la Repubblica Galattica e i separatisti, durante le guerre dei cloni. Su Cartoon Network, canale che ha trasmesso le prime cinque stagioni, è diventata la serie più seguita di sempre.

Tuttavia, molti dei fan non sono a conoscenza di molti dettagli sulle sette stagioni animate. Andiamo quindi a scoprire, in questo articolo, cinque curiosità sulla serie.

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Le origini della serie

I primi episodi di “The Clone Wars” furono disegnati in 2D dal regista e sceneggiatore Dženndi Tartakovskij, autore di “Samurai Jack“. Successivamente la serie adottò un look più raffinato in computer grafica.

Inoltre, nel 2008, “The Clone Wars” rilasciò un lungometraggio omonimo per celebrare il nuovo progetto. Il film, però, risultò quasi un insieme di quattro episodi della serie e fu trattato come la rovina della prima stagione, rischiando di farla deragliare.

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Ahsoka Tano

Ahsoka è un personaggio molto importante in “The Clone Wars“: il suo rapporto con Anakin è essenziale per la storia e abbraccia l’intera serie. Nelle prime bozze, Ahsoka avrebbe dovuto avere un maestro e una storia diversi, e si sarebbe dovuta chiamare Ashla, che secondo George Lucas era la parola che indicava il “Lato chiaro” della forza. Il nome avrebbe reso la sua missione molto più esplicita.

Nonostante questo, Lucas decise di ambientare la serie tra “L’attacco dei cloni” e “La vendetta dei Sith“. Di conseguenza, fu deciso che Ahsoka sarebbe stata la Padawan di Anakin.

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L’umanità dei cloni

In questa serie, così come nella saga originale, i cloni erano visti e trattati come spazzatura, come oggetti inanimati senza anima. Tuttavia, finora gli spettatori non avevano motivo di pensare il contrario, basandosi su ciò che veniva presentato nei film. “The Clone Wars” provò, per la prima volta, che i cloni potevano comunque avere interessi e personalità diverse e una loro individualità, a discapito del loro aspetto identico.

Fu proprio un clone, nella serie, a far quasi terminare la guerra. Fives, questo il nome del Clone Trooper, era venuto a conoscenza di una cospirazione in seguito ad una catena di eventi iniziata con l’Ordine 66. La cospirazione prevedeva dei chip inibitori nei cloni e un complotto per distruggere i Jedi, a cui Palpatine era connesso. Fives, insultato dal cancelliere supremo, cercò di mettere Anakin e il capitano dei cloni al corrente del piano, perdendo la vita prima di riuscirci.

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La conversione di Skywalker

Mark Hamill, attore universalmente conosciuto per il ruolo di Luke Skywalker nella saga di Star Wars, ha anche un’importante carriera da doppiatore. “The Clone Wars” approfittò dell’esperienza di un attore già presente nel suo universo cinematografico per uno dei suoi personaggi.

Hamill passò però da emblema degli Jedi al lato oscuro, doppiando un Sith, peraltro uno dei più importanti della storia galattica. Il personaggio in questione è Dessel, meglio noto come Darth Bane, primo Sith del Nuovo Ordine in quanto unico sopravvissuto alla distruzione dei Sith da parte dell’ordine Jedi. Un ritorno molto particolare quello di Hamill, all’interno della serie.

La musica come timeline

Collocandosi tra due film della saga originale, sarebbe stato interessante vedere gli ultimi episodi della serie sovrapporsi agli eventi de “La vendetta dei Sith“. Il modo in cui avviene la sovrapposizione, però, è comunque molto efficace.

In una scena in particolare, “The Clone Wars” utilizzò la stessa musica della battaglia di apertura del terzo episodio, per indicare che le scene stanno avvenendo nello stesso momento anche se in luoghi diversi.

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di Alice Casati

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