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“Star Wars: Andor”: la recensione completa della prima stagione

di Andrea Antinori

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Su Disney+ è andata in onda “Andor“, la nuova serie TV ambientata nell’universo di Star Wars. Nel cast ritroviamo Diego Luna nel ruolo di Cassian Andor e al suo fianco figurano Stellan Skarsgård e Genevieve O’Reilly, che riprende il suo ruolo della senatrice Mon Mothma. Dopo questa breve premessa, andiamo quindi a vedere la recensione completa della prima stagione della serie!

Andor, episodio 12: Lampi di ribellione

Finale di stagione ambientato quasi totalmente su Ferrix, dove su stanno per tenere i funerali della madre di Andor. È grazie a quest’evento che hanno inizio le tensioni di questo finale. Da una parte un Impero che vuole dimostrare di essere il più forte; dall’altra il popolo di Ferrix allo stremo, alla quale manca solo la motivazione giusta per ribellarsi alla tirannia imperiale. In tutto ciò il nostro protagonista, ricercato dell’impero proprio per attività ribelle, riesce a tornare sotto copertura a b, per assistere ai funerali della madre e per risolvere alcune questioni in sospeso.

Finale degno di essere chiamato tale. Abbiamo la tensione che ha caratterizzato un po’ tutta la serie; l’azione non esagerata ed eccessivamente coreografata, ma reale, essendo che i protagonisti sono tutti dei normali civili; effetti speciali e pratici di altissimo livello, anche superiore a molti prodotti usciti in sala della stessa Disney; la scrittura dei personaggi e della storia in sé che è solida, semplice e capace anche di far emozionare. Inoltre abbiamo anche una scena post-credit, che oltre alla altissima qualità nella realizzazione, dà anche un ulteriore senso ad uno degli archi narrativi principali di questa stagione. Un finale quindi senza grosse pecche e che mette sicuramente in hype per la prossima stagione, già confermata da Lucasfilm.

 

“Andor”: il miglior prodotto Disney+?

Nonostante sia una serie passata un po’ in sordina, sia per colpa del periodo in cui è uscita (nella quale troneggiavano serie come “She-Hulk“, “House of the Dragon” e “Rings of Power“), sia per colpa della poca pubblicizzazione. Un trattamento di certo non dei migliori, e di sicuro ingiusto, dato che ci troviamo di fronte ad uno dei migliori prodotti mai realizzati per la piattaforma streaming della casa di Topolino. Dalla regia agli effetti speciali, passando per la sceneggiatura e per la ritmica generale, “Andor” è più che sufficiente in ognuno degli ambiti che interessano un prodotto televisivo. Vi terrà attaccati per la maggior parte del tempo davanti allo schermo, che sia per le tensioni che si vengono a creare o che sia per la spettacolarità dei paesaggi creati.

Il paragone principale però viene con un’altra serie dell’universo di Star Wars: “The Mandalorian“. Sappiamo già dell’altissima qualità tecnica già presente nella prima serie realizzata da Lucasfilm per Disney, ma nonostante ciò, lo show sul Mandaloriano non era esente da difetti. Così come anche “Andor“, che, nonostante l’altissimo livello che raggiunge, ha alcune pecche. In particolare l’inizio della serie.

Infatti, prima che il tutto inizi a ingranare per bene, passano circa 3/4 episodi dove la trama non va realmente avanti e la serie non risulta troppo scorrevole. Abbattuto questo ostacolo iniziale però la serie cambia drasticamente raggiungendo il titolo come miglior prodotto Star Wars (sotto la gestione Disney) abbastanza rapidamente. E come se non bastasse lo possiamo considerare anche come uno dei migliori prodotti originali della piattaforma in generale, andando a competere con “Only Murders in the Building” e la stessa “The Mandalorian“.

 

Andor

Ottimo l’impero…

Uno dei punti di forza di “Andor” è sicuramente la gestione dell’Impero, che finalmente vediamo nella sua parte migliore (o peggiore, dipende dai punti di vista). La stretta che ha sulla galassia c’è e si sente, facendo capire davvero allo spettatore le condizioni di oppressione nel quale vivono i civili e perché vogliano ribellarsi. Non troviamo il solito Stormtrooper stupido che si fa ingannare facilmente, ma la maggior parte della componente imperiale in questa serie è data dagli ufficiali. In particolare il personaggio di Dedra Meero (Denise Gough), che nei modi e negli atteggiamenti può ricordare molto il personaggio di “Breaking BadGus Fring (d’altronde è stato anche uno degli spunti per il personaggio). Grazie a questo personaggio abbiamo modo di vedere il modus operandi dell’ISB, di come sia meticoloso nelle scelte e spesso “poco umano”. Una visione di certo mai utilizzata così bene nella saga.

…bene i personaggi

Anche i personaggi vengono ben approfonditi. Impariamo a conoscere più o meno qualcosa di tutti, anche (purtroppo) dei personaggi meno importanti. Anzi, in tutto questo strafare, colui del quale ci si dimentica forse è proprio il protagonista. Non che sia lasciato in disparte o poco approfondito, ma, nell’enorme quantità di cose buone che ha la serie, si arriva a lasciare un po’ al caso proprio Andor. C’è anche da considerare che la serie in realtà è stata concepita come una sorta di prequel a “Rogue One“, e che quindi tutto quello che accade adesso nella storia è da considerare come un approfondimento sul personaggio del Cassian Andor presente nella pellicola portata al cinema nel 2016.

 

Andor

 

Gli altri protagonisti della serie sono la senatrice Mon Mothma (Genevieve O’Reilly) e Luthen Rael (Stellan Skarsgård). La prima è già una vecchia conoscenza ai fan di Star Wars, dato che la sua prima apparizione risale ai tempi della trilogia originale. Il secondo è invece un personaggio inedito della serie. Entrambi hanno un discreto minutaggio e vengono approfonditi abbastanza bene. I loro archi narrativi si intersecano poi spesso tra di loro, mentre quasi mai con Cassian Andor (solo Rael lo ha incontrato ad inizio e fine stagione). Nota di merito anche ad Andy Serkis (che interpreta Kino Loy, uno dei compagni di prigione di Andor). Il suo personaggio appare per pochi episodi ma riesce quasi da subito a conquistare lo spettatore, anche per la bravura dell’attore.

Andor: Conclusioni

Star Wars ritorna in grande stile con un prodotto alla quale pochi credevano. Infatti il poco marketing e di conseguenza le aspettative poco elevate hanno fatto diventare “Andor”  una delle migliori sorprese del 2022. Comparto tecnico elevatissimo, una storia semplice ma solida. Personaggi interessanti, paesaggi mozzafiato ed espansioni dell’universo di Star Wars, rendono “Andor” un prodotto del quale si può solo parlar bene. Purtroppo non è esente da difetti, come quasi ogni prodotto del resto. Ma nonostante ciò ci ritroviamo di fronte ad uno dei migliori prodotti (se non il migliore) di Star Wars sotto gestione Disney. Serie promossa a pienissimi voti. Aspettiamo solamente che arrivi la seconda stagione.

Pro

  • Comparto tecnico;
  • Sceneggiatura solida;
  • Scrittura dell’impero;
  • La gestione del ritmo della serie.

Contro

  • I primi 3/4 episodi, molto lenti e noiosi.

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