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Sinner, la storia del primo italiano numero uno al Mondo

di Enrico Tiberio Romano

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Il Roland Garros di quest’anno, complice anche l’infortunio di Novak Djokovic, ci ha regalato il primo italiano di sempre al vertice del tennis mondiale, Jannik Sinner. Scopri la storia di un talento generazionale che rappresenta un movimento in forte crescita che in lui vede una vera e propria punta di diamante.

La storia di Jannik Sinner fino al primato mondiale

Altoatesino di origine, Sinner ha mosso i primi passi nel mondo del tennis grazie a suo nonno Josef e agli insegnamenti del maestro Heribert Mayr. Se da piccolo alternava il tennis allo scii, una volta arrivato all’età di tredici anni ha abbandonato definitivamente le piste alpine per concentrarsi sul tennis, per cui inizia a frequentare il Bordighera Lawn Tennis Club e, dal 2018, il Piatti Tennis Center dove appunto conosce il maestro Riccardo Piatti che lo ha seguito fino al 2022.

Il ragazzo ha iniziato ben presto a raccogliere successi e chi l’ha visto giocare a Bordighera durante l’adolescenza è pronto a giurare di averci già intravisto le potenzialità del campione. Solo il 31 gennaio 2018 ha fatto il suo esordio nel tabellone principale di un torneo professionistico, in Egitto. Alla domanda qual è il tuo sogno nel cassetto, Sinner a diciotto anni rispose senza dubbio: “diventare numero uno al mondo”.

Da allora, la (breve) carriera di Sinner ha subito una rapida impennata. A quasi 23 anni oggi è sicuramente tra i tennisti italiani più forti di sempre, l’unico ad essere diventato numero uno del mondo e collezionare 13 titoli del circuito maggiore in era Open.

“Il mondo è tuo” leggeva Tony Montana su un dirigibile in Scarface e probabilmente è così che si deve sentire un ragazzo poco più che adolescente che ha appena superato una leggenda come Djokovic in classifica ATP.

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