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She-Hulk, la recensione del secondo episodio: una vita (poco) normale

di Nicolò Bacchi

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Questa mattina Disney+ ha rilasciato il secondo episodio di She-Hulk, la serie TV prodotta da casa Marvel dedicata alla nuova supereroina della casa delle idee. Protagonista è proprio la cugina del golia verde, interpretata dall’attrice Tatiana Maslany. Dopo il successo della scorsa puntata, che abbiamo promosso nella nostra recensione, le aspettative sono molto alte. Saranno stati in grado di rispettarle tutte? Scopritelo nella nostra review.

Una nuova realtà

Dopo gli avvenimenti della scorsa puntata, che ci avevano mostrato in che modo Jennifer Walters avesse guadagnato i propri super-poteri, il mondo dell’avvocato è totalmente cambiato. Jen, alla fine dell’episodio, aveva infatti salvato dall’attacco della villain Titania la giuria del tribunale; ma ora scopriamo che la sua nuova identità di She-Hulk non l’ha solo danneggiata sul lavoro, ma ha totalmente distrutto il suo futuro.

Anche in questi momenti bui l’ironia e il sarcasmo di Jennifer non vengono comunque meno, con battute piccate nei confronti di tutto e tutti; un umorismo finora soddisfacente, poco forzato e che ben si adatta alla sua figura.  Tatiana Maslany si conferma perfettamente a suo agio nel personaggio, riuscendo a creare un’ottima chimica con tutto il cast. Anche le rotture della quarta parete, in alcuni casi meno evidenti rispetto al primo episodio, continuano a convincerci, aggiungendo qualcosa di mai visto in un universo che ha ormai portato in scena di tutto.

 

She-Hulk

 

Parecchio spazio viene riservato al suo caso come difensore in tribunale di Emil Blonsky aka Abominio, colui che oltre 10 anni prima mise in pericolo la vita di suo cugino Bruce Banner. Nonostante il mostruoso alter ego del personaggio interpretato da Tim Roth non si sia ancora mostrato, il ritorno di un attore così amato in un ruolo così dimenticato potrebbe far leva sui sentimenti dei fan, riportando in auge il “povero” mostro abominevole nato da un esperimento finito male con il siero del super-soldato. In attesa di rivederlo, con ogni probabilità, all’interno di Thunderbolts, in arrivo nel 2023.

Meno piedini e più She-Hulk, ma la CGI resta un problema

Dovendo parlare dei problemi di questo episodio, al primo posto nel (risicato) elenco vi è certamente la CGI. Nonostante la qualità resti nettamente superiore a quella di Moon Knight (salvo nelle riprese esterne della prigione), vi è un calando abbastanza evidente rispetta al primo episodio. Specialmente nelle inquadrature della protagonista, che convincono ancor meno rispetto ai primi piani precedenti.

L’altro problema, che a dirla tutta è probabilmente circoscritto a questi due episodi, è la continua presenza di Hulk. Come detto anche dalla protagonista, tutti continuano ad associarla al ben più noto cugino, con suo sommo fastidio. Ma se, per l’economia della serie, questa situazione non solo funziona ma è addirittura necessaria, lo stesso non si può dire per le comparsate di Bruce Banner.

Se lo scopo dello show è introdurci il nuovo Hulk, o meglio la nuova She-Hulk, perché rendere così centrale il cugino, intorno a cui girano molte scene più o meno importanti? Certo, il momento che lo vede protagonista in questo episodio è indubbiamente interessante, e porterà sicuramente alla WWHulk, ma il suo utilizzo andrà certamente moderato, spostando il centro di gravità definitivamente su Jennifer. Rivedere Bruce è sempre bello e il problema per ora è soltanto potenziale, ma la paura per la formazione di una seconda “trama” parallela alla prima è molta.

Citazioni, easter egg e domande

Ritornando ai pro di questo episodio, è indubbia la cura messa da sceneggiatori, regista e scenografi nella costruzione di decine e decine di easter egg. Oltra all’immancabile QRCode per ottenere un fumetto omaggio vi sono infatti numerosi riferimenti all’MCU; ad esempio, lo sfondo del telefono di Jen, un’immagine del “Sedere più bello d’america“, ossia quello di Cap.

Nella sede del nuovo ufficio legale di Jennifer Walters si possono invece scorgere chiaramente dei fumetti originali Marvel di notevole valore. Infine, in basso a destra al minuto 6:02, quando la protagonista cerca insieme all’amica lavori sul web, si possono leggere due notizie molto interessanti. La prima parla della comparsa di un enorme figura umanoide sulla terra, rivolgendosi ovviamente all’emersione del celestiale vista in Eternals.

 

She-Hulk

Screen dal secondo episodio di She-Hulk

 

La seconda, molto più sibillina, riporta invece di una rissa in un bar avvenuta tra alcuni uomini e un essere dotato di artigli alle mani. Vi ricorda qualcuno? Forse un certo mutante di nome Wolverine? Dopotutto il D23 è vicino, e i tempi per l’annuncio di un film dedicato agli X-Men sembra maturo, anche dopo le rivelazioni di Ms. Marvel. Chissà che quindi Marvel non possa far felici i fan, riportando l’eroe canadese finalmente su schermo dopo tanto tempo.

Considerazioni finali sul secondo episodio di She-Hulk

Dopo un inizio così esplosivo, le aspettative sulla seconda puntata di She-Hulk erano molto alte, e l’episodio le ha rispettate pienamente. Nonostante una CGI di livello molto più basso infatti i punti forti visti in precedenza si riconfermano, primo su tutti l’ottimo lavoro di Tatiana Maslany. Tanti momenti divertenti, ritorni più o meno inaspettati e due chiari riferimenti al futuro del MCU, nascosti ma lampanti.

Pro

  • Ancora una volta da lodare il lavoro in fase di scrittura, particolarmente riuscito;
  • L’interpretazione quasi perfetta di Tatiana Maslany.

Contro

  • La CGI di livello nettamente inferiore rispetto alla prima puntata, con molti ed evidenti problemi.

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