di Gianluca Scognamiglio
Stasera andrà in scena a Budapest l’atto conclusivo dell’Europa League 2022/23. La finale in terra ungherese vedrà di fronte la Roma di José Mourinho e il Siviglia di José Luis Mendilibar. Per i Giallorossi si tratta della seconda finale europea consecutiva, dopo il trionfo in Conference League dello scorso anno; gli Andalusi, invece, sono alla settima finale nella competizione, diventata ormai il loro “giardino di casa”. La storia e i numeri parlano chiaro: alla Roma servirà un’impresa per spodestare la Regina dell’Europa League.
Finale Europa League: perché il Siviglia è favorito
L’Europa League, iniziata lo scorso agosto con le fasi preliminari, si concluderà oggi con la finale della Puskás Arena. Roma e Siviglia si troveranno l’una contro l’altra per la seconda volta nella loro storia. Il precedente risale alla stagione 2019/20, agli ottavi di finale della stessa competizione europea, giocati in gara unica in estate dopo lo stop per la Pandemia. Gli Andalusi vinsero 2-0, avvicinandosi al successo finale, ottenuto un paio di settimane dopo.
I biancorossi partiranno con il favore del pronostico anche nella finale di questa edizione. L’equilibrio trovato da Mendilibar negli ultimi mesi ha rimesso in carreggiata una squadra allo sbando. All’esonero di Sampaoli, infatti, Los Palanganas erano a +2 sulla zona retrocessione: un vero e proprio incubo. A oggi il Siviglia è al decimo posto e a un solo punto dalla zona Europa. Insomma, un secco cambio di rotta, testimoniato anche dal grande percorso europeo. L’eliminazione dalla Champions League, con il terzo posto nel Gruppo G, ha catapultato gli spagnoli nel loro “giardino di casa”, da cui è quasi impossibile cacciarli.
Il cammino in Europa League non è stato privo di sofferenze: il play-off contro il PSV pareva essere deciso dopo la gara d’andata, vinta 3-0. Al ritorno però gli olandesi andarono a un passo dalla rimonta, vincendo 2-0. Storia simile anche agli ottavi, con il successo in casa per 2-0 sul Fenerbache, seguito dalla sconfitta per 1-0 in terra turca. La doppia sfida con il Manchester United nei quarti sembrava compromessa già nei primi 85 minuti; nel finale del match d’andata però le autoreti di Malacia e Maguire hanno rimesso in carreggiata Rakitic e i suoi, prima del 3-0 del ritorno. La recente doppia sfida di semifinale con la Juventus è stata, invece, l’emblema del Siviglia, capace di soffrire e abile nel punire le disattenzioni altrui.
Le armi della Roma a Budapest
Mourinho sa come si vince una finale europea. Lo Special One disputerà a Budapest il suo sesto atto conclusivo in una competizione continentale. Il bilancio, manco a dirlo, è oltremodo positivo: 5 successi su 5 incontri. L’allenatore portoghese sarà ancora una volta l’arma in più dei Giallorossi, già portati al successo in Conference League un anno fa. In Ungheria servirà una prova perfetta per regalare alla Roma il terzo trofeo continentale della sua storia: sfruttare le poche disattenzioni degli spagnoli ed essere compatti in fase difensiva sono gli imperativi per stasera.
La recente trasferta a Leverkusen ha messo in mostra tutte le qualità difensive della squadra di Mourinho, abile nel respingere gli assalti avversari. Per questo motivo sarà fondamentale l’approccio alla gara, cercando di trovare quel gol “paracadute” che può risultare decisivo. A tal proposito c’è una statistica assai interessante sul tecnico portoghese: nelle 5 finali europee disputate è sempre andato all’intervallo in vantaggio 1-0, riuscendo poi a conquistare 5 trofei. D’altro canto però il Siviglia ha rimontato lo stesso punteggio nelle sue ultime tre finali vinte. Un vero e proprio rompicapo, da cui uscirne per la Roma sarà davvero difficile…
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