di Gabriele Nostro
Il 4 aprile hanno avuto inizio degli scavi interessanti un terreno nella parte meridionale del sito archeologico nel comune di Cabras, in Sardegna. Dalla fossa creata sono stati rinvenuti i resti di due “giganti” appartenenti all’era della civiltà nuragica. Delle due statue antichissime sono emersi i torsi e alcuni frammenti “corporei”; le rappresentazioni, imponenti, raffigurerebbero i “pugilatori del tipo Cavalupo”. Li si può distinguere, affermano gli esperti, per il grande scudo flessibile avvolto davanti al tronco, ma anche per il fatto che sono parecchio simili alle due sculture recuperate a pochi metri di distanza nel 2014, ora esposte nel Museo civico di Cabras.
Una scoperta “destinata a ripetersi”
La soprintendente dell’operazione Monica Stochino ha illustrato all’ANSA :
“I torsi possenti di due pugilatori, il grande scudo flessibile che copre il ventre e si avvolge attorno al braccio. Poi una testa, gambe, altre parti dei corpi, i frammenti di un modello di nuraghe.
A pochi giorni dalla ripresa dell’ultima campagna di scavo, nella necropoli nuragica di Mont’e Prama a Cabras, sono emersi i resti di due nuove statue monumentali, due giganti che si aggiungono all’esercito in pietra di guerrieri, arcieri e pugilatori di tremila anni fa che ha reso famoso nel mondo il sito archeologico sardo ancora avvolto nel mistero. Si tratta di un risultato davvero importante e che fa sperare in ulteriori sorprese già nelle prossime settimane”.
Il Ministro della cultura Dario Franceschini ha accolto entusiasta la notizia della rivelazione, definendo quest’ultima “una scoperta eccezionale”, e aggiungendo che “ne seguiranno altre“. Franceschini ha poi voluto ricordare che il ritrovamento si è verificato a meno di un anno dalla nascita della Fondazione che vede collaborare il MiC, il Comune di Cabras e la Regione Sardegna.
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