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Scienza, esposizione a luce rossa per risolvere i problemi della vista

di Antonio Stiuso

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Basterebbero soltanto tre minuti di esposizione ad una specifica luce rossa, una volta a settimana, per risolvere i problemi della vista dovuti all’invecchiamento. Questa nuova tecnica permetterebbe agli occhi di “ricaricarsi” migliorando significativamente il declino naturale della vista.

Come contrastare il declino della vista con la luce rossa

La vista, come ogni altra nostra abilità o parte del corpo, è soggetta al naturale declino dovuto all’invecchiamento; lo scorrere del tempo, si sa, ha degli effetti irreversibili sul nostro corpo… o forse no? Secondo un nuovo studio, pubblicato su “The Journals of Gerontology“, basterebbero pochi minuti di esposizione ad una particolare luce rossa per migliorare i problemi della vista dovuti al passare del tempo e prevenirne il peggioramento.

Lo studio condotto dall’University College di Londra, infatti, ha dimostrato che una breve esposizione ad uno specifico tipo di luce rossa può evitare il naturale declino della nostra vista. L’effetto sperato si potrà raggiungere con un’esposizione alla luce rossa per soli tre minuti a settimana con una lunghezza d’onda di 670 nanometri.

Come agisce la luce

Dopo i 40 anni, le cellule della retina sono soggette al naturale invecchiamento dovuto allo scorrere del tempo; questo è causato dal declino dei mitocondri, il cui ruolo è quello di produrre energia (ATP) e potenziare la funzione delle cellule. La densità mitocondriale, infatti, è maggiore nelle cellule dei fotorecettori della retina che, di conseguenza, richiedono un’elevata energia per svolgere il loro ruolo. Per questo motivo la retina invecchia molto più velocemente degli altri organi; la riduzione dell’ATP fino al 70%, infatti, causa il declino della funzione dei fotorecettori proprio per la carenza dell’energia richiesta per le loro funzioni.

“I mitocondri hanno sensibilità specifiche alla luce a lunghezza d’onda lunga che influenzano le loro prestazioni: lunghezze d’onda più lunghe che vanno da 650 a 900 nm migliorano le prestazioni mitocondriali per aumentare la produzione di energia” ha affermato il Professor Glen Jeffery, autore principale dello studio. Con la luce rossa, quindi, si possono “riavviare” le cellule invecchiate della retina “ricaricandole” con energia nuova.

Obiettivi e limiti dello studio

I partecipanti su cui è stato effettuato lo studio avevano tutti un’età compresa tra i 28 e i 72 anni d’età; in aggiunta, bisogna sottolineare che non avevano particolari malattie oculari e presentavano una normale visione dei colori. Con un particolare dispositivo LED, questi sono stati esposti per tre minuti alla luce rossa profonda di 670 nm tra le ore 8 e le 9 del mattino e, successivamente, la loro visione dei colori è stata nuovamente testata.

I risultati mostrano un miglioramento significativo del 17% nella visione dei colori, durato una settimana, mentre in alcuni partecipanti il miglioramento è arrivato al 20%. L’importanza di svolgere il trattamento al mattino è stata successivamente evidenziata dai trattamenti svolti nel pomeriggio, in seguito ai quali non sono stati registrati miglioramenti.

Come affermato dallo stesso Professor Jeffery: “Utilizzare un semplice dispositivo a LED una volta alla settimana, ricarica il sistema energetico che è diminuito nelle cellule della retina, un po’ come ricaricare una batteria. E l’esposizione mattutina è assolutamente fondamentale per ottenere miglioramenti nella diminuzione della vista: come abbiamo visto in precedenza nelle mosche, i mitocondri hanno schemi di lavoro mutevoli e non rispondono allo stesso modo alla luce nel pomeriggio: questo studio lo conferma”.

Una svolta verso futuri trattamenti low cost?

Per il Professor Jeffery la tecnologia utilizzata è semplice e molto sicura: “L’energia fornita dalla luce a onde lunghe di 670 nm non è molto maggiore di quella che si trova nella luce ambientale naturale. Data la sua semplicità, sono sicuro che un dispositivo facile da usare possa essere reso disponibile al pubblico a un costo accessibile”.

Secondo una sua visione, si spera non utopistica, nel prossimo futuro un’esposizione di tre minuti alla volta alla settimana alla luce rossa intensa potrebbe essere eseguita mentre si beve un caffè o si è in viaggio ascoltando un podcast. Un trattamento così semplice potrebbe trasformare la cura degli occhi e la vista in tutto il mondo.

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