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Scienza: cos’è il ciclo nasale, che ci impedisce di respirare con entrambe le narici

di Lorenzo Peratoner

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La primavera è la stagione dei fiori, del verde…ma anche dell’annosa allergia e raffreddori tipici del cambio di stagione. In una situazione come questa, è molto facile accorgersi dell’alternanza apertura-chiusura tra le narici; si tratta di un fenomeno che, in situazioni normali, risulta invece pressoché impercettibile, ma che rappresenta un fondamentale strumento di protezione per il nostro naso. Scopriamo quindi qualche informazione in più sul cosiddetto “ciclo nasale“…

Come funziona il ciclo nasale

Ogni due ore e mezza, mediamente, una delle due narici si chiude parzialmente, favorendo così l’altra; questo semplice processo si chiama ciclo nasale, e, al pari del battito cardiaco, è un processo involontario ordinato dal sistema nervoso autonomo.

È importante innanzitutto sottolineare che il nostro naso ricopre un ruolo molto importante di umidificazione, filtraggio e riscaldamento dell’aria che catturiamo dall’esterno; per evitare quindi eccessiva secchezza, è fondamentale che prima o poi una narice si “riposi”, assumendo meno aria, in attesa di “ricaricarsi” per una nuova sessione.

Naso

Naso (@Pexels)

La chiusura di una narice avviene con la congestione dei turbinati, ovvero di quelle strutture ossee rivestite di mucosa. Quando è il momento giusto, in quelle zone si verifica un afflusso di sangue, tale da ostruire il passaggio dell’aria.

L’altra motivazione che soggiace il ciclo nasale consiste nel poter esperire al meglio gli odori; in ogni momento, infatti, le due narici aspirano aria in modo più rapido o più lento, a seconda di quale è congestionata. Questo processo fa sì che le molecole volatili vengano percepite meglio con un flusso d’aria veloce mentre altre con un flusso d’aria rallentato.

Questo meccanismo tanto semplice quanto fondamentale per l’equilibrio tra due parti, sottolinea ancora di più quanto il corpo umano sia davvero una macchina complessa anche nelle più minime parti.

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