Salta la misura che aumentava a 60 euro la soglia sotto la quale non scatta l’obbligo di accettare pagamenti elettronici. Per riempire il vuoto, però, il Governo potrebbe inserire dei crediti di imposta come ristoro per quelli che si troveranno di fronte a maggiori spese per le commissioni.
Nella manovra 2022 potrebbe saltare quella sull’obbligo di POS sopra i 60 euro; sotto questa soglia, infatti, i commercianti avrebbero potuto rifiutare i pagamenti elettronici senza incorrere in sanzioni. Secondo quanto riferisce La Repubblica, la decisione è nata in seguito alla trattativa con Bruxelles, che ha bocciato la misura perché non in linea con le raccomandazioni specifiche per l’Italia in materia di evasione fiscale.
Via l’articolo che prevede lo stop alle sanzioni per gli esercenti che si rifiutano di accettare i pagamenti con il bancomat o la carta di credito sotto i 60 euro; l’esonero difeso dal Governo Meloni, lascerà quindi spazio ai valori del Pnrr per la necessità di rispettare gli accordi presi in passato con l’Europa.
Non si fermerà, quindi, la lotta all’evasione fiscale grazie all’impulso decisivo dell’Unione Europea. Il Governo Draghi era già intervenuto in materia con la “Definizione di efficaci sanzioni amministrative in caso di rifiuto di accettare pagamenti elettronici da parte dei fornitori privati; l’ex Premier Mario Draghi, infatti, aveva introdotto una sanzione amministrativa di 30 euro, aumentata di un ulteriore 4% del valore della transazione rifiutata, in caso di rifiuto di pagamenti elettronici di qualsiasi importo.
L’innalzamento della soglia a 60 euro, in effetti, era in palese contrasto con la lotta all’evasione fiscale perseguita dal Pnrr. Una conferma istituzionale sull’argomento giunge proprio dalla Corte dei Conti, che specifica: “L’innalzamento del tetto dei pagamenti e, in particolare, la non sanzionabilità dei rifiuti ad accettare pagamenti elettronici di un determinato importo possono risultare non coerenti con l’obiettivo di contrasto all’evasione fiscale previsto dal PNRR“.
Il Governo è quindi costretto a fare dietrofront sulla norma. Resteranno le sanzioni agli esercenti che non accettano i pagamenti elettronici ma si valuta l’aggiunta di crediti d’imposta; questi serviranno ad ammortizzare i costi che saranno costretti ad affrontare i commercianti che incorreranno in maggiori spese per le commissioni.
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