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Pokémon, la top 6 dei giochi della serie principale secondo NCR

di Piergiuseppe Pinto

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A due mesi dall’uscita di Leggende Arceus e con in vista i prossimi capitoli di nona generazione, Violetto e Scarlatto, NCR vi propone la top 6 dei giochi Pokémon. La lista comprende solo videogiochi della serie principale ed esclude spinoff: non sono presi in considerazione, quindi, i Mistery Dungeon, Ranger, Snap, quelli per console fisse come Stadium 1, 2, Battle Revolution e Battle Frontier.

Pokémon, i 6 migliori giochi secondo NCR

L’ordine in cui compariranno i giochi è basato sulla data d’uscita, senza dunque essere una classifica vera e propria. Per fare i bravi e non scontentare vecchi e nuovi giocatori, i remake saranno “inclusi” nella menzione.

6) Pokémon Let’s Go Pikachu e Let’s Go Eevee

 

Dal punto di vista della trama, non aggiunge praticamente nulla di nuovo a quanto già visto nella prima generazione. Ma ci sono tante novità che non possono non renderlo un punto di riferimento. In primis, il metodo di cattura: finalmente, grazie ai Joy-con della Nintendo Switch, si “lancia” una Pokéball in direzione di un mostriciattolo tascabile. La novità che più ha esaltato i fan e, probabilmente, ha creato un “pericoloso precedente”, è però un’altra: gli shiny visibili ben prima dell’incontro. Veder sbucare un Ponyta con le fiamme blu e le scintille attorno al corpo è davvero un’emozione unica. La favolosa combinazione tra il cromamuleto e la serie aperta di Pokémon in cattura, inoltre, aumenta vertiginosamente le probabilità di shiny encounter. E chi vi parla si è messo a catturare tutti gli esclusivi di Let’s Go Eevee tranne leggendari e fossili. 600 ore di gioco e, no, non è un’esagerazione.

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5) Pokémon Nero e Bianco

 

Sembra tutto fatto apposta per prendere un gioco per generazione, ma Nero e Bianco segnano un altro punto di svolta. Nuove introduzioni come la lotta in triplo, decisamente meno fortunata rispetto alla lotta in doppio per quanto riguarda futuro e, probabilmente, attenzione dedicata alla meccanica in sé. Un altro team di livello come il Team Plasma, l’eterno dualismo con N, scendono poi finalmente in campo valori profondi come la battaglia tra gli ideali e la verità. E, diciamocelo, due signori leggendari come Zekrom e Reshiram. Senza entrare troppo nel merito della “bellezza” dei Pokémon, visto il pericoloso campo del “De Gustibus”, la quinta generazione ha probabilmente una delle leghe più entusiasmanti e difficili di sempre, con una novità che ha diviso: affrontare i Superquattro nell’ordine che si preferisce.

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4) Pokémon Platino

 

Arriviamo proprio al terzo gioco di quarta generazione, quello con Giratina assoluto protagonista e con la possibilità di catturare sia Dialga che Palkia. La quarta generazione fa fare un ulteriore salto di qualità. Usare queste parole rischia di creare più nemici che seguaci, ma eccole: la quarta generazione finalmente dà il definitivo tocco di trama ai giochi. Non ce ne vogliano quelli storici, ma un Team per sfruttare, rubare e catturare tutti i Pokémon del mondo per dominarlo sembra un po’ troppo “semplicistico” come obiettivo finale del cattivo dei cattivi. Con Diamante, Perla e Platino si va su un altro livello. L’esistenza e l’irruzione di un nuovo universo, finalmente una mitologia completa e definita grazie ad Arceus, Dialga, Palkia e Giratina, un cattivo che vuole creare un nuovo universo (Cyrus). E, probabilmente, il primo gioco che, dopo la Lega, ha ancora un bel po’ da offrire.

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3) Pokémon Smeraldo

 

Con Pokémon Rubino e Zaffiro, arrivano nuove meccaniche e il gioco Pokémon si evolve sempre di più, strizzando l’occhio al competitivo con l’aggiunta di natura e abilità, che danno ai mostri tascabili diverse caratteristiche. Finalmente, non solo “Terremoto”, “Iper-raggio” e proteine, carburante, calcio, zinco e chi più ne ha più ne metta a volontà. L’aggiunta della lotta in doppio dà un’ulteriore tocco di competitività, così come il Parco Lotta del postgame. Smeraldo, inoltre, ovvia ad un “problema” che sarà poi ereditato da alcune delle generazioni successive: la possibilità di catturare solo uno dei due leggendari. Tutto per favorire interazione tra giocatori e scambi, una cosa presente sin da Rosso e Blu, per carità. Logico, però, che comprare Smeraldo per avere sia Kyogre che Groudon è un vantaggio in più per il terzo gioco di terza generazione.

2) Pokémon Oro e Argento

 

Inutile girarci attorno: Pokémon Oro e Argento hanno segnato un’epoca e hanno probabilmente fatto esplodere in maniera definitiva questo già famoso e fortunato franchise. La possibilità di esplorare due regioni (vecchio pallino di tutti coloro che ancora sognano un super gioco con tutte le regioni fin qui giocabili), 16 medaglie, 251 mostri tascabili da catturare. Sono solo alcune delle motivazioni per le quali Oro e Argento non possono non rientrare in questa classifica. E ancora: una serie di giochi finalmente a colori, il che permette di introdurre a tutti gli effetti i Pokémon cromatici, i primi leggendari vaganti (Raikou, Entei e Suicune), la possibilità di catturare a livelli diversi sia Lugia che Ho-oh, l’epica lotta finale con Rosso. Abbastanza per rigiocarlo o recuperarlo? In questo caso, Heart Gold e Soul Silver (scusate ma “Oro cuore” e “Argento anima” fanno rabbrividire) aggiungono poco ad un gioco già perfetto.

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1) Pokémon Rosso e Blu

 

Non includere i giochi da cui è partito tutto è impossibile. Sarebbe come rinnegare le proprie radici e rifiutare il passato. Per cui, non si poteva non includere Pokémon Rosso e Blu. Da qui parte tutto: la prima avventura, i primi Pokémon, le prime lotte in palestra, il favoloso dualismo con il rivale, lotte epiche contro leggendari dal fascino indiscutibile. Tanta, tanta roba. Forse il massimo possibile con quelle che erano le cartucce (a proposito…) da poter sparare a disposizione dal punto di vista tecnico. Un postgame molto meh, ma nessuno è perfetto (a parte Mewtwo, lui sì che è perfetto) e ad ovviare a questo particolare sono stati Rosso Fuoco e Verde Foglia.

Conclusioni

Al termine di questa classifica, c’è la forte consapevolezza di aver saltato ben tre generazioni (dalla sesta all’ottava). I giochi dal 3DS alla Switch, però, hanno portato più confusione che altro, al netto oltretutto di problemi tecnici evidenti e non da poco. Tante idee rimaste lì, per una sola generazione, e poi buttate o comunque non sviluppate a sufficienza. Le megavoluzioni, le mosse Z, le Forme Dynamax (che a questo punto rischiano di restare esclusive di Scudo e Spada). Il tutto in mezzo a giochi che, non dimentichiamolo, hanno anche avuto momenti bui come l’assenza di palestre (Sole e Luna) e la rimozione delle MN obbligatorie (ma si può già comprendere chi è rimasto contento di questa scelta). In sintesi, la speranza è che con Violetto e Scarlatto (e già i titoli meh) possano interrompere un periodo di calo di Game Freak, The Pokémon Company e Nintendo.

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di Piergiuseppe Pinto

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