Cinema & Serie TV

Piangere durante i film non è un segno di debolezza, lo conferma la scienza

Quante volte, guardando un film, vi siete ritrovati commossi fino alle lacrime a causa di una scena che vi ha colpito emotivamente? Bene, è importante sottolineare che questo non deve essere necessariamente associato alla debolezza, anzi.

Piangere è una risposta emotiva di “forza morale”!

Quante volte, mentre guardavi un film, hai sperimentato una profonda commozione al punto da versare lacrime, grazie a una scena che ti ha toccato intensamente dal punto di vista emotivo? Gli esempi di pellicole che hanno commosso il pubblico sono numerosi: da “Io & Marley,” con l’addio struggente al fedele labrador della famiglia Grogan, a “The Father,” che ci ha presentato un Anthony Hopkins tormentato e confuso, fino a pellicole animate come “Coco” della Pixar, che sicuramente hanno suscitato emozioni profonde.

Quindi, piangere durante la visione di un film rappresenterebbe una risposta emotiva naturale dovuta al rilascio di ossitocina, comunemente nota come l’ormone dell’amore. Questa reazione sarebbe innescata dalla forte connessione emotiva che si crea durante la visione di un film, grazie al nostro coinvolgimento profondo nella storia. A rivelare questa idea è il neuroscienziato Paul Zak, il cui studio è stato pubblicato sul sito della National Library of Medicine degli Stati Uniti. Questo esperimento ha visto lo stesso neuroscienziato mettere alla prova la sua tesi su sé stesso. Durante un volo, Zak ha deciso di concedersi un “meritato riposo” guardando il vincitore dell’Oscar come miglior film, “Million Dollar Baby” di Clint Eastwood.

 

Donna commossa (@Shutterstock)

 

Lo scienziato ha confessato di essere stato così profondamente colpito e motivato dal film che ha pianto e singhiozzato in aereo, tanto che tutti i passeggeri a bordo potevano sentirlo. Questa esperienza personale ha portato il neuroscienziato a riflettere sulle possibili implicazioni delle emozioni suscitate dalla visione di un film sul nostro cervello, sebbene ciò non fosse stato ancora completamente esplorato nella realtà scientifica. Successivamente, il neuroscienziato ha ampliato la sua ricerca basandosi sulla propria esperienza personale. Dal suo laboratorio, è diventato il pioniere nel rivelare che l’ossitocina, una sostanza neurochimica, viene prodotta nel cervello umano quando si instaura un senso di fiducia reciproca, dimostrando così come questa molecola può motivare la reciprocità tra le persone.

Cosa ne pensate a riguardo? Fatecelo sapere sul nostro profilo Instagram. Per essere sempre aggiornati sulle news provenienti da tutto il mondo, continuate a seguirci su Nasce, Cresce, Streamma.

Filippo D'Agostino

Articoli Recenti

  • Sport

Thuram giura amore all’Inter: “San Siro è casa mia ormai”.

Al termine di Italia-Francia, conclusasi 1 a 3 per gli ospiti, è stato intervistato in…

8 ore fa
  • Gaming

Hidetaka Miyazaki: “FromSoftware al lavoro su nuovi progetti”

Stando a quel che dice il capo dello studio, Hidetaka Miyazaki, FromSoftware ha già avviato…

8 ore fa
  • Sport

Nations League, i sorteggi ufficiali: gli avversari dell’Italia

Le urne di Nyon hanno parlato: oggi, nel cuore del quartier generale svizzero della UEFA,…

8 ore fa
  • Attualità

Gli Stati Uniti vogliono che Google venda Chrome

Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha intrapreso una battaglia legale contro Google dove…

8 ore fa
  • Gaming

Golden Joystick Awards 2024: Ecco la lista dei vincitori!

I Golden Joystick Awards 2024 si sono conclusi, celebrando il meglio del panorama videoludico mondiale.…

8 ore fa
  • Attualità

Libano: colpita base UNIFIL, feriti quattro caschi blu italiani

Un ennesimo attacco ad una base UNIFIL si è verificato nel sud del Libano. La…

9 ore fa