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Peacemaker, la recensione: diventare eroi

di Gabriele Di Nuovo

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Conclusa il 17 febbraio su HBO Max e disponibile in Italia dal 21 dicembre su TimVision, “Peacemaker” è la prima serie spin off di “The Suicide Squad”. Come per la pellicola arrivata al cinema nel mese di agosto, gli 8 episodi dello show sono scritti interamente da James Gunn. Nel cast troviamo John Cena, Steve Agee, Jennifer Holland, Chukwudi Iwuji, Danielle Brooks, Freddie Stroma e Robert Patrick.

Dopo il successo di “The Suicide Squad” e la noia causata dalla quarantena, James Gunn ha ideato il primo spin off della sua pellicola targata DC. “Peacemaker” infatti vede il ritorno del personaggio che da il titolo alla serie interpretato da John Cena. Gli 8 episodi seguono il vigilante coinvolto in una nuova missione dopo quella a Corto Maltese insieme ad un paio di vecchie conoscenze. Irriverente, folle, scorretta ma con tanto cuore, James Gunn è riuscito per la seconda volta a dare nuova linfa all’universo DC?

Una nuova missione

Subito dopo gli eventi di “The Suicide Squad” (trovate qui la nostra recensione), Christopher Smith A.K.A Peacemaker (John Cena) si ritroverà coinvolto in una nuova missione. Al suo fianco due vecchie conoscenze: Emilia Harcourt (Jennifer Holland) e John Economos (Steve Agee). Oltre ai due agenti della A.R.G.U.S controllata da Amanda Waller, il nostro “eroe” si ritroverà Clemson Murn (Chukwudi Iwuji) e Leota Adebayo (Danielle Brooks). Infine si unisce a questa task force il “migliore amico” di Christopher, Vigilante (Freddie Stroma).

Oltre ad affrontare questa missione altamente pericolosa, Christopher si ritroverà davanti alle sue responsabilità nel ruolo di “eroe” e al suo rapporto con il padre Auggie (Robert Patrick). “Peacemaker” non è la solita serie sui supereroi. Divertente e scorretto, lo show scritto da James Gunn è un tripudio di emozioni. Si passa da momenti dissacranti ad altri più maturi e tragici in pochi minuti. Questa combinazione infatti, permette allo spettatore di vedere l’ottimo lavoro di scrittura realizzato sui protagonisti.

Assassino o eroe

A differenza di quanto visto in “The Suicide Squad”, “Peacemaker” dedica molto tempo allo sviluppo e conseguente crescita del suo protagonista. Nel corso degli 8 episodi, vediamo come le certezze di Christopher vengano messe in dubbio attraverso la sua nuova missione. Questo porterà il nostro “eroe” a confrontarsi con il suo traumatico passato e soprattutto con suo padre (Robert Patrick).

Il rapporto padre/figlio si rivelerà cruciale, tanto da regalare una delle rivelazioni più sorprendenti all’interno della serie. Inoltre questo è un tema molto caro a James Gunn. Infatti un rapporto simile viene affrontato in “Guardiani della Galassia Vol.2”. Ma a differenza del film del MCU, in “Peacemaker” è il fulcro dello sviluppo di Christopher Smith. Il lavoro di scrittura svolto sul protagonista permette allo spettatore di vedere un John Cena inedito e completamente coinvolto nel ruolo.

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Uno dei molti pro della serie infatti è proprio l’ex wrestler. Cena porta su schermo una performance molto divertente e soprattutto di altissimo livello. Questo può sorprendere solo in positivo, viste le esperienze passate dell’attore/wrestler. Oltre a Cena, abbiamo anche il resto del cast che si rivela estremamente in parte, su tutti Freddie Stroma nei panni di Adrian Chase/Vigilante.

Ottimi comprimari per un ottimo protagonista

“Peacemaker” presenta degli ottimi comprimari nel corso dei suoi 8 episodi. Emilia Harcourt e John Economos si rivelano decisamente più tridimensionali rispetto a “The Suicide Squad”. Da essere semplici agenti della A.R.G.U.S, nel corso dell’avventura conosceremo meglio i due che mostreranno di essere decisamente più umani e meno “soldatini” rispetto al passato.

Mentre tra i nuovi personaggi spiccano Leota Adebayo e Adrian Chase/Vigilante. Leota è nel vero senso della parola il lato buono della task force. Cerca di agire nel modo migliore possibile e legare con Peacemaker. Se appunto per gli agenti A.R.G.U.S Christopher è solo un mezzo, per Leota è una persona come un’altra. Ma il personaggio creato appositamente per la serie da James Gunn, nasconde un segreto che sorprenderà molti spettatori.

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Ma non è l’unico personaggio ad aver ricevuto il “tocco magico” da parte di Gunn. Il Vigilante interpretato da Freddie Stroma è completamente differente rispetto alla sua controparte cartacea, tranne per il suo costume. Se nei fumetti Adrian Chase diventa Vigilante per vendicare la morte della sua famiglia, nel DCEU Chase combatte il crimine per seguire le orme del suo “migliore amico” Peacemaker. Questo background rende Vigilante uno dei personaggi più folli e divertenti dell’intera serie.

Aquile, strambi villain e riferimenti all’universo DC

La follia e la comicità targata James Gunn passa soprattutto da alcuni personaggi presenti nella serie. Stiamo parlando di Eagly e Judomaster. Eagly è l’aquila domestica di Peacemaker. Avete capito bene, un’aquila domestica. Oltre a creare alcuni momenti irriverenti e altri teneri, l’animale è utile in molte situazioni decisamente dinamiche.

Judomaster (Nhut Le) invece è uno dei villain presenti nel corso della serie. Personaggio presente nell’universo DC, esordisce nel DCEU con un look completamente differente. Per i lettori è stata una vera sorpresa ritrovare questo personaggio in live action, complice anche il design della sua controparte cartacea. Ma chi meglio di James Gunn poteva rendere al meglio un cattivo simile su schermo?

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Infine la serie è costellata di riferimenti all’universo DC. Da nominare i membri della Justice League fino ad arrivare a personaggi decisamente più di nicchia, diventando così ufficialmente canonici nell’universo cinematografico DC. Ma se amerete le battute che coinvolgono Aquaman e Batman, i cameo nel corso della stagione vi faranno letteralmente esplodere. Grazie a questo lavoro, non solo Gunn è arrivato a gamba tesa nel DCEU, ma ha rispettato tutti i lavori precedenti ai suoi, indipendentemente dal feedback ricevuto dal pubblico.

Un punto di partenza per il futuro del DCEU

L’universo cinematografico DC aveva bisogno di James Gunn. Il tocco del regista ha portato ottimi riscontri da parte del pubblico. Lo stile e l’amore per il suo lavoro, rendono “Peacemaker” un grande punto di partenza per il futuro DCEU. La caratteristica principale della serie è il mantenere un certo tono comedy, alternandolo con momenti più drammatici. Infatti su questo punto è persino differente rispetto al precedente “The Suicide Squad”.

Ma ad aprire la strada al futuro universo DC è proprio lo studio dietro i personaggi fatto dal regista e sceneggiatore. Il conoscere quello che si gira e si adatta, permette facilmente di tirare fuori il massimo da un personaggio di nicchia come Peacemaker, rendendolo fruibile a più pubblico possibile. Se bisogna evidenziare un difetto di questo lavoro, lo si può trovare nel vero villain e nella prevedibilità della crescita di alcuni personaggi.

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Ma nonostante questo, “Peacemaker” è un prodotto di grandissima qualità. Le scene action e l’utilizzo della CGI sono ben gestiti. Mentre la regia nei 3 episodi su 8 non diretti da Gunn, riescono a reggere senza difficoltà la qualità della messa in scena dell’ideatore della serie. Infine nota di merito per la colonna sonora scelta dallo stesso regista. Durante la serie possiamo ascoltare numerosi pezzi rock anni ’80 che rendono al meglio le atmosfere e il tono dell’intera serie.

Ma a prevalere su tutto questo è l’assurda e folle sigla ideata dallo stesso James Gunn. Sulle note di “Do Ya Wanna Taste It” dei Wig Wam, vediamo tutti i protagonisti esibirsi in un ballo corale. Solo l’apertura di ogni episodio mette ben in evidenza il tono di “Peacemaker”. Dato che non è spoiler e non rivela dettagli importanti dietro gli 8 episodi, in basso trovate la sigla di apertura che sicuramente vi convincerà a guardare la serie.

Considerazioni finali

“Peacemaker” è attualmente uno dei migliori prodotti del DCEU e non solo. Divertente, folle, violenta ma con tante emozioni, è una delle serie rivelazione di questo 2022. James Gunn riesce attualmente dove hanno fallito le serie Marvel Studios, offrendo un prodotto con una sua identità e coerente fino alla fine. Il cast è completamente in parte, su tutti un John Cena mai visto prima. Proprio la sua interpretazione riassume al meglio tutta l’essenza del prodotto scritto da Gunn. Anche i suoi comprimari rendono al meglio, nonostante la loro scrittura presenti una crescita prevedibile. Le sequenze action sono molto belle da vedere e ben girate, con una grandissima colonna sonora che le accompagna. Ma a sorprendere di più è l’amore verso l’intero universo DC. Da personaggi citati fino ad arrivare ad alcuni cameo, questi faranno letteralmente esplodere i fan.

Pro

  • Il lavoro di scrittura fatto sul suo protagonista;
  • Il combinare il genere comedy con l’azione scorretta;
  • La performance di John Cena;
  • La colonna sonora;
  • La sigla di apertura;
  • Cameo e vari riferimenti all’universo DC.

Contro

  • La crescita dei coprotagonisti può risultare prevedibile e snaturare in piccola parte l’ottimo lavoro svolto da James Gunn.

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