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Pavia, le rubano i documenti e all’anagrafe scopre di essere diventata… madre!

di Melissa Marocchio

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Nel 2015 una donna ha scoperto che era stata registrata a suo nome una bambina nata quattro anni prima. È stato poi scoperto che i genitori biologici della bambina, dal cognome sudamericano, avevano utilizzato i documenti, precedentemente rubati alla donna, per registrare la piccola. In seguito ad una sentenza del tribunale che ha annullato l’atto, la ragazza oggi 13enne si trova in comunità.

La scoperta all’Anagrafe: il furto dei documenti

Quando si è recata presso gli uffici dell’Anagrafe del Comune di Pavia per gestire altre pratiche, nel 2015, la donna ha scoperto di essere diventata, a sua insaputa, madre di una bambina nata il 17 gennaio 2011. Proprio all’ufficio anagrafico infatti, la donna si è ritrovata ad avere registrata “un’altra figlia”, però, con un cognome sudamericano e a lei completamente sconosciuta.

Subito dopo la nascita della bambina nata in un ospedale milanese, i genitori biologici avevano utilizzato i documenti anzitempo rubati per registrarla a nome della donna. Venuta a conoscenza del fatto la signora ha avviato l’iter per il disconoscimento e il Tribunale di Milano con la sentenza 2877/2023 ha annullato l’atto di nascita.

La decisione del giudice

Il giudice, in particolare, come riporta Repubblica ha stabilito nullo, invalido e/o inefficace per difetto di veridicità l’atto di nascita della minore nella parte relativa all’annotazione della maternità”.

Il magistrato ha, inoltre, dichiarato la nascita della minore, secondo quanto risulta dall’atto di nascita del Comune di Pavia, “frutto di una supposizione di parto, oggetto delle risultanze penali nonché di quanto esposto in atti e documentato”. Sempre nella sentenza è stato esplicitato che la ragazza “possiede erroneamente lo stato di figlia della signora”. L’ordinanza del giudice prevede “conseguentemente all’ufficiale dello Stato civile del Comune competente di procedere all’annotazione della sentenza a margine dell’atto di nascita della detta minore”.

La bambina, oggi 13enne, è seguita dai servizi sociali della provincia milanese e vive in una comunità protetta, nell’attesa di nuovi genitori.

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