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Non così vicino, la recensione: il dolore e la famiglia

di Simone De Mattia

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Domani 16 febbraio uscirà nelle sale cinematografiche italiane “Non così vicino“, in originale “A man called Otto“, secondo adattamento dopo “Mr. Ove” (Hannes Holm, 2015) del romanzo “L’uomo che metteva in ordine il mondo” di Fredrik Backman. Dietro la macchina da presa troviamo Marc Forster, oltre che alla produzione esecutiva, già regista di pellicole quali  “Quantum of Solace” (2008) e “Wolrd War Z” (2014). Nel cast e alla produzione troviamo Tom Hanks. La casa di produzione, fra le altre, è Sony Pictures Entertainment.

Non così vicino

Otto (Tom Hanks) è un uomo freddo, duro, inasprito dalla vita. Segue delle routine e un suo metodo in tutto quello che fa, cercando di convincere gli altri ad adottare lo stesso. Una volta pensionato cerca in ogni modo di suicidarsi, ma ogni volta questo suo tentativo risulta vano per qualche motivo.

Uno fra tutti Marisol (Mariana Treviño), mamma messicana di una famiglia appena trasferitasi nella villetta di fronte a quella di Otto. La conoscenza di questa famiglia, nello specifico della donna, riporterà a galla un amore che l’uomo credeva di aver perso. Ma che in realtà era solo ibernato in un enorme strato di ghiaccio.

 

Non così vicino

Una delicata storia familiare

L’argomento più affrontato in “Non così vicino” è quello familiare. Otto è legato ad una famiglia che non c’è più. Ormai inasprito dalla vita, si è creato uno spazio controllato nel quale non può entrare più dolore di quello che già prova. L’unica ad avere la forza, quasi ingenuamente, di varcare il confine creato dall’uomo e Marisol. Una donna forte, madre di due bambini e incinta di un terzo, talmente solare da portare luce anche in una vita in ombra ormai da tempo. Per quanto Otto provi a non lasciarsi andare, la forza di questa famiglia è travolgente.

Viene raccontata anche la storia di un Otto più giovane e di come ha conosciuto la sua Sonya (Rachel Keller). Una storia quasi fiabesca che piano piano svela tutte le sue carte, per quanto prevedibili anche per un occhio non particolarmente allenato. Ad interpretare il ragazzo è proprio Truman Theodore Hanks, il figlio di Tom. Altro motivo per cui l’elemento famiglia è così importante in questo film.

 

Non così vicino

Interpretazioni e tecnica

Inutile dire che l’interpretazione di Tom Hanks è eccellente. La delicatezza nel rappresentare il dolore che l’attore porta in scena sembra vero, in contrapposizione al freddo e divertentissimo umorismo caratteristico del personaggio, prova del grande lavoro fatto dalla leggenda che è Hanks.

Mariana Treviño è un’attrice messicana che ha lavorato principalmente in serie tv. “Non così vicino” è il suo primo vero grande progetto. Anche lei ha fatto un ottimo lavoro. Nel cast anche Manuel Garcia-Rulfo, già conosciuto per “I magnifici 7″ (Antoine Fuqua, 2016) o “6 Undergound” (Michael Bay, 2019), forse troppo marginale e ridicolizzato in questa pellicola. A non convincere appieno è probabilmente Truman Theodore Hanks, a tratti in un personaggio apparentemente monoespressivo o disorientato. 

La tecnica registica di Forster è senza infamia e senza lode. Con “Non così vicino” ha lavorato obiettivamente bene, ma avrebbe sicuramente potuto osare o lavorare in maniera più elegante e meno cliché soprattutto nei flashback. Questi però sono sapientemente distribuiti per tutta la pellicola e usati in maniera funzionale al racconto, senza svelare nulla prima del tempo.

Per quanto riguarda la storia, se vogliamo trovare il pelo nell’uovo, forse non era necessario quello che viene brutalmente definito “spiegone“. Funzionale alla trama, in quanto utilizzato da Otto per ottenere un favore da Marisol, ma è una scelta che stride sempre in sceneggiatura. Rivela da dove arriva il dolore dell’uomo, è vero, ma la stessa cosa sarebbe potuta avvenire grazie ai flashback in maniera meno didascalica.

 

Non così vicino

Considerazioni finali su Non così vicino

Dalla durata di 126 minuti, “Non così vicino” ci racconta di un uomo inasprito dalla vita che torna a provare vero amore grazie ad una famiglia, cosa che non ha mai potuto veramente avere. Tom Hanks ci regala un’altra grande interpretazione, portata sul grande schermo da Marc Forster. Coppia che ha partorito un ottimo prodotto intergenerazionale, che lega le difficoltà del vivere nell’era moderna sia per le generazioni passate che per quelle attuali. Le due ore filano lisce come l’olio, scandite da un grande ritmo serrato di azioni e dialoghi brillanti. “Non così vicino” è un film delicato, elegante e divertente, la cui visione nella comunità che si crea in sala è la più consigliata.

Non così vicino” con protagonista Tom Hanks e diretto da Marc Forster sarà al cinema in Italia da domani. Vi lasciamo qui sotto il link al trailer ufficiale.

 

PRO

  • Ottime le interpretazioni di Tom Hans e Mariana Treviño;
  • Ritmo serrato, dialoghi brillanti e divertenti.

CONTRO

  • “Spiegone” finale;
  • Tecnica registica fin troppo classica.

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