di Simone De Mattia

Sette anni in Tibet (Jean-Jacques Annaud)

1939, Heinrich Harrer (Brad Pitt) è stato scelto per scalare l’Himalaya. Durante la scalata il gruppo è costretto a ritirarsi a causa delle valanghe, ma vengono tutti arrestati dall’Impero britannico in India e portati ad un campo di prigionia. Nel 1942 riescono a fuggire e si dirigono verso il Tibet, il paese più isolato del mondo, dove riescono a fare la conoscenza dell’ancora giovanissimo Dalai Lama. Qui si crea un bellissimo rapporto d’amicizia e fiducia reciproca fra la figura, inesperta su qualsiasi argomento, del Dalai Lama e Harrer, che all’insaputa di tutti lo istruisce raccontandogli del mondo.

“Sette anni in Tibet” non è solo una storia di amicizia, ma il racconto di fatti realmente accaduti. Infatti Harrer ed il Dalai Lama sono stati veramente amici e si sono frequentati per anni. La pellicola è basata sul romanzo autobiografico di Heinrich Harrer e la colonna sonora è composta da John Williams.

Will Hunting – Genio ribelle (Gus Van Sant)

Will Hunting (Matt Damon) è un ragazzo prodigio che si occupa di fare le pulizie al Massachusets Institute of Tecnology (MIT). Alcuni suoi comportamenti attirano l’attenzione del Professor Lambeau (Robin Williams), con il quale stringe un rapporto di fiducia ed amicizia non senza difficoltà. Parlando, si aprono l’uno con l’altro, conoscendosi sempre più a fondo.

“Will Hunting – Genio ribelle” è un film scritto dagli stessi Matt Damon e Ben Affleck, protagonisti della pellicola, che hanno vinto l’Oscar per la Miglior sceneggiatura originale. Un dramma profondo e divertente, messo in scena da grandi attori. La pellicola ha ottenuto nove candidature all’Oscar, vincendone due per la Miglior sceneggiatura originale e per il Miglior attore non protagonista per Robin Williams e quattro candidature ai Golden Globe, vincendone uno sempre per la Miglior sceneggiatura.

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