Ieri sera il Napoli di Spalletti ha messo finalmente il tassello finale su questa straordinaria stagione e, col pareggio in casa dell’Udinese, si è ufficialmente aggiudicato il terzo Scudetto della sua storia. All’arrivo del triplice fischio, le piazze di tutt’Italia si sono tinte di azzurro e si sono riempite di tifosi in festa, ma ovviamente il centro assoluto dei festeggiamenti è stata proprio la città di Napoli.
Per le vie del capoluogo campano sono iniziati ad intravedersi fumogeni, petardi e bandiere già negli istanti successivi alla fine della partita di Udine. Nelle ore successive la festa è continuata e i tifosi sono scesi in strada per onorare il successo della squadra. Napoli questa notte si è trasformata in un unico, grande stadio, fra cortei, cori e fuochi d’artificio. Un’atmosfera da sogno, lo sfogo di una città che aspettava questo momento da trent’anni e che finalmente è tornata sul tetto d’Italia.
Quella che però doveva essere una serata di festa per Napoli e i napoletani, si è rapidamente trasformata in un incubo per più di 200 persone che ieri hanno pagato sulla propria pelle l’ignoranza di alcuni “tifosi”. I Pronto Soccorso degli ospedali dell’Asl 1 di Napoli si sono velocemente riempiti di persone rimaste vittime dei festeggiamenti e qualcuno, purtroppo, non ce l’ha fatta. Il bilancio, secondo La Gazzetta dello Sport, recita: un morto e 203 feriti, di cui 22 in codice rosso.
Vincenzo Costanzo, 26 anni, ieri sera era in Piazza Volturno per festeggiare la vittoria del campionato di Serie A, quando è stato raggiunto da diversi colpi di arma da fuoco. Trasportato d’urgenza all’Ospedale Cardarelli, è deceduto poco dopo. Alla notizia della sua morte, secondo Fanpage.it, alcune persone vicine a lui si sarebbero recate sul luogo e avrebbero danneggiato il Pronto Soccorso.
Le autorità stanno ancora cercando di chiarire le dinamiche, ma per ora si esclude che l’omicidio si sia verificato per cause connesse alla festa Scudetto. Oltre alla vittima sono rimaste ferite altre tre persone, nessuna delle quali in pericolo di vita. Nelle ore successive sono continuati ad arrivare altri tifosi feriti negli ospedali di tutta la città. Secondo La Gazzetta dello Sport, queste sono le cause principali: quattro persone sono state colpite con armi da fuoco, vari accoltellamenti, fratture di polsi e arti, danni alle mani a causa dei petardi, crisi d’asma per l’inalazione dei gas fumogeni e, ovviamente, l’abuso di droghe e alcool.
A Frattamaggiore, poco fuori Napoli, una ragazza ventenne è stata investita da un’auto durante i festeggiamenti e ora è ricoverata in codice rosso con trauma cranico ed emorragia cerebrale. Si trova ora in pericolo di vita ed è ricoverata nell’ospedale locale. Il numero dei feriti è sicuramente destinato a salire nelle prossime ore, gettando una prima e grande ombra sul successo dei giocatori di Spalletti.
La città di Napoli si è sempre distinta per la passione viscerale che lega i tifosi alla squadra, ma se qualcuno deve rimetterci addirittura la vita per festeggiare c’è evidentemente qualcosa che non va. Il Prefetto cittadino ha confermato che il piano per limitare i danni ha funzionato alla perfezione, anche se molte famiglie napoletane difficilmente sarebbero d’accordo. Viene da chiedersi cosa potrà succedere nel weekend, quando il Napoli scenderà in campo allo Stadio Maradona per la gara contro la Fiorentina, la prima da Campioni d’Italia.
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