di Cristian Castellini
Con 5 giornate di anticipo rispetto alla fine di questo campionato, a Napoli anche i più scaramantici hanno dovuto mettere da parte le proprie riserve. La possibilità di sul divano è stata sventata dal trionfo della Lazio sul Sassuolo, ma il pareggio con l’Udinese ha fatto gioire Napoli e tutti i tifosi azzurri nel mondo. Ora si può ufficialmente dire: è scudetto!
Napoli: una squadra compatta e coesa
A inizio stagione erano molti i malumori nella piazza partenopea. Gli addii di Lorenzo Insigne, Kalidou Koulibaly, Dries Mertens e Fabián Ruiz hanno lasciato l’amaro in bocca alla tifoseria, che ha visto sostituire i propri beniamini con giocatori sconosciuti. Khvicha Kvaratskhelia, Tanguy Ndombele, Kim Min-Jae e gli altri acquisti non sembravano in grado di colmare il vuoto lasciato dai pilastri del Napoli, e nessuno pensava sarebbero stati in grado di condurre gli azzurri alla “vendetta”.
Eppure, già dopo il primo match stagionale disputato a Verona, si è capito di che pasta fossero questi nuovi arrivati. La partita finì 2-5, con i partenopei che dilagarono nel secondo tempo sui “mastini” ammutoliti. Kvaratskhelia si presentò con un gol clamoroso e un assist, sorprendendo già dai primi minuti in cui entrò in campo. Nessuno si sarebbe aspettato che un nome così insolito sarebbe diventato il fattore di imprevedibilità più impattante nel nostro campionato. Non solo, la chimica con Osimhen fin da subito è stata incredibile, tanto che ad oggi il tridente con Politano o Lozano è il più temuto del campionato.
Non solo attacco; la difesa partenopea è attualmente la migliore del campionato, grazie alla costanza di Kim Min-Jae e Amir Rrahmani e al tenace lavoro sulla fascia di Giovanni Di Lorenzo e Mário Rui. Inoltre il Napoli ha ritrovato certezze in porta recuperando totalmente Alex Meret, dopo una passata stagione sottotono, e rivitalizzato il centrocampo ritrovando Stanislav Lobotka. Nessuno avrebbe previsto che lo slovacco sarebbe diventato il fulcro del centrocampo di una squadra in grado di vincere lo scudetto con 5 giornate di anticipo, visti i problemi avuti durante la sua prima esperienza a Napoli.
Le premesse iniziali
A inizio stagione i pronostici ritenevano molto probabile il trionfo di Inter o Juventus, le due rose più complete sulla carta, oppure la riconferma del Milan sull’onda dello Scudetto 2021/22. Si credeva che il Napoli sarebbe stato in difficoltà, forse nemmeno in grado di raggiungere la Champions League. Tanti addii, molti volti nuovi che provenivano da campionati marginali, come Kim dalla Süper Lig e Kvaratskhelia dall’Erovnuli Liga, il campionato georgiano. L’adattamento alla Serie A in teoria avrebbe dovuto richiedere diverso tempo. Invece l’impatto è stato immediato.
Il Napoli è riuscito nell’impresa di vincere e convincere, pietrificando le altre squadre e portandole a concentrarsi su altri obiettivi. Il detto “vincere aiuta a vincere” non può essere più azzeccato per descrivere questa stagione di Serie A, con i partenopei che continuando a trionfare hanno tolto ogni speranza a Milan, Inter, Juventus, Lazio e Roma. Questo può spiegare gli scivoloni della seconda in classifica di turno, che hanno consentito al Napoli di mantenere un distacco superiore a 10 punti dall’inseguitrice per tutto il girone di ritorno.
“Fattore Spalletti”
Il merito di questo Scudetto va senz’altro attribuito a Luciano Spalletti, allenatore di grande esperienza. Un uomo che fa questo mestiere dal 1993, quando iniziò a dirigere le giovanili dell’Empoli, squadra dove chiuse la carriera da calciatore e esordì in prima squadra come allenatore. Nonostante la carriera ormai trentennale del tecnico di Certaldo, le sue idee calcistiche si solo evolute costantemente, mediante studio e duro lavoro sul campo. Senz’altro anche Cristiano Giuntoli e Aurelio De Laurentiis vanno elogiati per avergli messo a disposizione una squadra così completa, ciononostante bisogna “dare a Cesare quel che è di Cesare“, e fare i giusti elogi a un allenatore spesso sottovalutato per via dei “pochi” trofei nel suo palmarès.
Chi altro ha vinto il campionato così in anticipo?
Solo 4 squadre sono riuscite a vincere il campionato con 5 giornate di anticipo. La “Banda Spalletti” quindi entra fra le squadre più continue per rendimento nella storia della Serie A. Le formazioni in grado di chiudere i discorsi in largo anticipo sono state il Grande Torino del 1948, la Fiorentina nel 1956, l’Inter di Roberto Mancini nel 2007 e la Juventus di Cristiano Ronaldo nel 2019. Insomma, il Napoli è riuscito a raggiungere squadre leggendarie in questa speciale classifica, il tutto grazie a un’alchimia rara da creare fra giocatori, allenatore e tifosi.
Conclusioni
Solamente 2 volte nella storia il Napoli è riuscito a vincere lo Scudetto prima di oggi. I tempi con Diego Armando Maradona in azzurro sono rimasti nella leggenda, e questa stagione non sarà da meno. Questo è il Napoli più forte di sempre, in grado di raggiungere per la prima volta i quarti di finale di Champions League oltre che trionfare in maniera così netta in Serie A. Con un campionato (sulla carta) molto equilibrato è difficile dire se gli azzurri saranno in grado di avviare un lungo ciclo di vittorie, ma senza dubbio questa stagione può solo che essere ammirata da tutti gli appassionati di calcio. Una pagina di storia è stata scritta, chissà se Luciano Spalletti riuscirà a chiudere la sua carriera mettendo il punto a un libro colmo di imprese vissute all’ombra del Vesuvio…
Per essere sempre aggiornato sulle news provenienti da tutto il mondo dello sport continua a seguirci su Nasce, Cresce, Calcia.
Potrebbero interessarti anche:
- Euroderby, anche il match d’andata andrà in onda in chiaro
- Benfica, la maledizione di Guttmann ha colpito ancora?
- Serie A, tutte le ultime semifinali europee delle italiane
© RIPRODUZIONE RISERVATA