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Modric, campione senza fine: la classe non ha età

di Andrew Pompili

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Il doppio confronto tra Real Madrid e Chelsea ha insegnato a tutto il calcio europeo, cosa significhi giocare a calcio. Due squadre, che hanno affrontato a viso aperto il match, con colpi di scena continui. I Blues, hanno giocato una delle sue migliori partite di quest’anno, ma non è bastato ai londinesi per passare il turno. Il Real Madrid non ha mollato e ha dimostrato tutto il proprio spirito europeo. Nel doppio confronto è entrato in cattedra, Luka Modric, 36 anni, centrocampista croato. L’ex Tottenham ha spumeggiato in mezzo al campo con le sue giocate, dimostrando di avere una qualità superiore rispetto a molti centrocampisti giovani di oggi.

Modric (@Shutterstock)

Gli albori di Modric

La carriera professionistica di Modric è iniziata all’età di 16 anni, quando fu ingaggiato dalla Dinamo Zagabria, nel 2002. Dopo una stagione nelle giovanili della Dinamo, fu prestato nel campionato bosniaco allo Zrinisky Mostar; qui dimostrò il suo enorme talento, venendo anche insignito, a 18 anni, del premio di Miglior giocatore del Campionato di Bosnia/Erzegovina. Dopo essere tornato alla Dinamo Zagabria nel 2004, restò nel club croato fino al 2008, quando fu ingaggiato dal Tottenham. Pagato circa 16,5 milioni di sterline (21 milioni di euro circa), con gli Spurs raggiunse uno storico quarto di finale di Champions League, dove fu eliminato dal Real Madrid.

La carriera con il Real Madrid e i trionfi individuali

Fu proprio il Real ad acquistarlo nel 2012 per 42 milioni di euro. Con il Real, esordì nella gara di ritorno di Supercoppa spagnola del 2012 contro il Barcellona, partita che regalò il primo trofeo a Modric con il Real. Nella sua carriera con i Blancos ha vinto due campionati spagnoli (2016-2017 e 2019-2020), una coppa del Re (2013-2014), tre Supercoppe spagnole (2012, 2017, 2022), quattro Champions League ( 2013-2014, 2015-2016, 2016-2017 e 2017-2018), tre Supercoppe UEFA (2014,2016,2017) e quattro coppe del mondo per Club FIFA (2014, 2016, 2017,2018). Non c’è male insomma.

A livello individuale, ha vinto il Pallone d’Oro nel 2018, interrompendo per primo il duopolio Lionel Messi-Cristiano Ronaldo. Nello stesso anno, ha vinto il Best FIFA Men’s player, il UEFA Men’s player of the Year  e il premio come miglior giocatore del Mondiale. Inoltre, è stato eletto una volta miglior giocatore della Coppa del Mondo per Club nel 2017 e due volte miglior centrocampista della Champions League (2017 e 2018), venendo inserito nella TOP 11 del torneo per quattro stagioni (2013, 2014, 2015-2016, 2016-2017 e 2017-2018.

Modric (@Shutterstock)

Modric e le sue enormi qualità

Luka Modric è un centrocampista centrale che può anche ricoprire il ruolo di trequartista. Il croato è dotato di una tecnica eccellente: è capace di muovere il pallone velocemente giocando a uno-due tocchi per dare ritmo alla manovra. All’occorrenza poi sa accelerare palla al piede per avanzare lungo il campo o, ancora, tenere il pallone tra i piedi, per attirare la pressione e, allo stesso tempo, permettere alla propria squadra di ordinarsi, costringendo quella avversaria a creare buchi nella propria struttura difensiva. La sua perfetta interpretazione degli spazi e dei tempi di gioco gli consente di primeggiare persino in fase di recupero del pallone, in cui eccelle nei tempi del pressing e nella riconquista delle seconde palle. È dotato anche di un buon tiro, soprattutto da fuori area e nei calci piazzati. Per la stazza, il controllo di palla, lo stile di gioco, l’abilità nel servire assist per i compagni e la somiglianza fisica, è stato definito “lo Johann Cruijff croato”. 

Una giocata da fuoriclasse

L’assist d’esterno destro con cui  Modric ha ispirato il gol di Rodrygo, che ha cambiato il volto di Real-Chelsea rimettendo la squadra di Ancelotti in partita, rientra a tutti gli effetti nella categoria delle giocate capolavoro, da fenomeno assoluto. Un lancio per cui vale ancora la pena credere ed innamorarsi del calcio. Il croato, pallone d’oro nel 2018, nel momento di massima difficoltà dei Blancos, sotto per 3 a 0, dopo la terza rete di Timo Werner, è salito in cattedra con un colpo magistrale, che ha avuto il potere di riaccendere lo spirito di uno stadio ormai rassegnato.

Il numero 10 del Madrid dopo una palla recuperata a centrocampo, ha visto con gli occhi il movimento di Rodrygo e con un esterno destro magistrale, gli ha fornito un assist di almeno 30 metri, che con freddezza il brasiliano non ha sprecato. Questo, ha permesso al Real di rientrare in partita. La scintilla ha mandato in tilt il Chelsea, che stava pregustando l’impresa. Modric, grazie alla sua incredibile classe, ha permesso al Real di qualificarsi alle semifinali. Qui i Blancos sfideranno la vincente di Atletico-City, in programma questa sera.

Non ci resta che aspettare le prossime partite e chissà che Modric, non porterà a casa qualche altro trofeo, magari di nuovo il Pallone d’Oro. Se volete rimanere sempre aggiornati sulle notizie provenienti da tutto il mondo del calcio, continuate a seguirci su Nasce, Cresce, Calcia. 

di Andrew Pompili

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