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Mixed by Erry, la recensione: Piratare come arte di vita!

di Domenico Scala

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“Mixed by Erry” è la pellicola tratta dalla storia (vera!) di Enrico Frattasio, detto appunto Erry, che negli anni ’90 creò insieme con i fratelli un vero e proprio impero discografico grazie alle compilation di musicassette pirata. L’attività rese ben presto il marchio registrato Mixed by Erry “la prima etichetta discografica in Italia”, capace di arrivare anche ben oltre i confini nazionali. Il film si basa sul romanzo Mixed by Erry. La storia dei fratelli Frattasio” di Simona Frasca e vede alla regia Sidney Sibilia, già regista della trilogia di “Smetto quando voglio”. Dal 2 marzo al cinema.

Mixed by Erry – La dimensione ideale per un ascolto pulito

Risulta impossibile analizzare questa pellicola senza ripercorrere l’incredibile e per certi versi appassionante storia del protagonista Enrico Frattasio, qui interpretato dall’esordiente Luigi D’Oriano. Erry è soltanto un ragazzo di Napoli con una passione sincera per la musica, una profonda conoscenza delle tracce musicali più disparate ed un talento innato per la realizzazione di mixtape di ogni tipo. Il sogno è quello di fare il DJ, ma la realtà dei fatti ci dice che “DJ Enrico” non ha futuro in un luogo in cui questa professione di fatto non esiste e non può esistere; ecco quindi che l’unica alternativa da tenersi stretto è fare le pulizie in un negozio di dischi. Ma certe luci non puoi spegnerle, ed ecco allora che l’occasione della vita non tarda ad arrivare…

Quella che era soltanto un’attività nata quasi per gioco, per arrotondare, ben presto diventa l’occupazione di una vita per Enrico, che insieme coi fratelli rischia tutto, si rivolge agli usurai e fonda un impero destinato a restare per sempre nella storia partenopea e non solo. Si, perché “Mixed by Erry” ci racconta anche di un’altra Italia e di un’altra Napoli, quella a cavallo tra gli anni ’80 e ’90. È la Napoli marchiata a fuoco da un’altra camorra (molto diversa da quella raccontata in “Gomorra”), la Napoli del contrabbando di sigarette, del gusto autentico del “pezzotto”, la Napoli degli Scudetti di Maradona e delle contraddizioni viscerali di una terra pulsante di vita e folklore, patria dell’arte di arrangiarsi.

La prima etichetta discografica d’Italia – Il “falso originale”

Quando vi diciamo che il marchio registrato Mixed by Erry divenne “la prima etichetta discografica d’Italia” non stiamo affermando nulla di eretico, ma la semplice e banale verità storica. Ad un certo punto i fratelli Frattasio, per contrastare i primi affondi delle autorità, decisero di registrare il proprio marchio e di mettersi “in regola”, arrivando in poco tempo a detenere quasi il 30% della fetta di mercato discografico del Bel Paese ed almeno l’85% del corrispondente mercato nel Sud Italia. L’attività nel meridione era percepita come lecita e legittima, e il brand era considerato a tutti gli effetti originale; motivo per cui si arrivò addirittura al paradosso delle copie pirata delle compilation Mixed by Erry. Insomma, il falso del falso o, viceversa, il “falso originale” se preferite.

Fissare la data d’uscita del film al 2 marzo, poco dopo la conclusione del Festival di Sanremo vinto da Marco Mengoni, è una scelta furba e forse non casuale, dato che le vicende di Mixed by Erry sono strettamente legate a quelle della storica kermesse della riviera ligure. Uno degli aneddoti cruciali del film ruota infatti intorno alla seguente domanda: “Com’è possibile che sulle bancarelle di Napoli si possa acquistare la compilation delle canzoni di Sanremo a Festival ancora in corso, decine di giorni prima del rilascio della compilation ufficiale?”. I fratelli Frattasio avevano una talpa all’Ariston, o alla Rai? Vi lasciamo scoprire la sorprendente risposta in coda al film…

La pirateria è un reato

Per quanto insomma l’intera vicenda sia comunque parte di un lascito culturale non indifferente, va sottolineato che i fratelli Frattasio misero in piedi un’attività criminale a tutti gli effetti. Il loro commercio andò praticamente a sovrapporsi (se non a sostituire in alcuni casi) al contrabbando di sigarette. Mentre per quest’ultimo però si rischiava decisamente di più, la pirateria era di fatto un reato ancora inesistente all’epoca, e certamente non regolamentato dalla Legge.

Ed è qui che Enrico Frattasio si è mosso, lungo quella sottile linea che divide il genio puro dalla criminalità organizzata. Mixed by Erry era soltanto un negozio, che dava lavoro in nero a centinaia di persone senza versare contribuiti, che promuoveva una vendita all’ingrosso e al dettaglio di materiale non autorizzato e senza il diritto d’autore. Ma alla fine arrivò a fruttare anche 80 milioni di lire a settimana; cifre che la maggior parte delle persone non avrebbe guadagnato neanche in una vita intera di lavoro onesto…

 

Mixed by Erry

 

Sottolineiamo che Enrico Frattasio, dopo l’arresto e il rilascio dal carcere, si è sempre dichiarato un esempio negativo e oggi conduce tutt’altra vita. All’epoca però coltivava il suo sogno, seppur nei modi sbagliati; era il talento che arricchiva i lati delle cassette con altra musica, senza limitarsi a quella richiesta. “Se ti piacciono gli Spandau Ballett ti piacciono anche i Duran Duran!”. E così fidelizzava e arruffianava il cliente, che ingolosito tornava sempre a comprare. I cantanti locali e/o emergenti sgomitavano per un loro pezzo in coda alle sue cassette; insomma, la stessa identica dinamica adottata oggi dalle piattaforme di musica in streaming, con un’unica grande differenza: negli anni ’90 le canzoni avevano una consistenza fisica, materiale e… reale!

Considerazioni finali

In definitiva, Mixed by Erry era un marchio certamente controverso, ma che tramite Enrico Frattasio riuscì a muoversi in un campo totalmente sconosciuto e all’epoca inesplorato per la Legge italiana, che ha dovuto rincorrerlo in tutti i sensi, non soltanto letteralmente. Falsificare le cassette non era rischioso, eppure questa storia segnò un precedente fondamentale per il nostro Paese, che fece poi da apripista alle nuove disposizioni vigenti in materia. I fratelli Frattasio furono condannati a quattro anni e sei mesi di reclusione, la legge fu inasprita, e dalle ceneri delle cassette di Forcella nacque la FPM, Federazione contro la Pirateria Musicale e Multimediale.

Occorre sottolineare poi che, per quanto fosse evidente la contraffazione in atto, furono diverse le aziende (che niente avevano a che fare con Napoli) a fornire materiale e supporto ai fratelli Frattasio. Purtroppo, in una logica di mercato completamente diversa da quella attuale, in cui a dominare la scena musicale erano le radio libere, era molto importante accaparrarsene ad ogni costo una fetta così importante com’era quella rappresentata dalle musicassette di Forcella. Solo nel momento in cui ci si approcciava per la prima volta ai CD quelle stesse persone, sperando di non perdere il proprio posto al tavolo dei grandi, decisero di collaborare con la Giustizia, portando alla fine di Mixed by Erry.

Una curiosità per voi. Se siete ancora in possesso di una musicassetta Mixed by Erry ancora funzionante, provatela. Se al termine della riproduzione una voce registrata vi annuncia: “Questa cassetta è Mixed by Erry”, sappiate che quella è proprio la voce di Enrico Frattasio, e che vi trovate in possesso di un “falso originale”!

 

Mixed by Erry

Pro

  • La storia; per quanto controversa, la vicenda che ci viene raccontata è incredibilmente surreale e tangibile allo stesso tempo. La pirateria è un fenomeno che ancora oggi danneggia profondamente anche lo stesso settore cinematografico, eppure è innegabile che la vita di Enrico Frattasio non lasci indifferente, soprattutto chi gli anni ’90 li ha vissuti al Sud.
  • La rappresentazione di Napoli e della napoletanità; la pellicola ha connotazioni chiaramente molto meridionali, sia per l’ambientazione delle vicende che per il cast in esame, quasi totalmente partenopeo. La Napoli che vediamo a schermo è una Napoli bella, viva, con i suoi eterni lati oscuri, ma folkloristica e sincera; elementi che catapultano lo spettatore in un racconto d’altri tempi.
  • Il cast; nel complesso gli attori coinvolti non sfigurano, a cominciare dal protagonista Luigi D’Oriano. Assieme a lui un mix di attori emergenti e già affermati come: Cristiana Dell’Anna, Adriano Pantaleo, Francesco Di Leva, Fabrizio Gifuni, Giuseppe Arena e Emanuele Palumbo.
  • Le musiche; la selezione di brani musicali è perfetta per il risultato finale, che vede anche l’aggiunta di due nuove tracce di Liberato, cantautore misterioso fortemente in voga nel meridione.

Contro

  • Un’eccessiva teatralità; la pellicola soffre di alcune ingenuità tecniche, non ultima una teatralità un po’ eccessiva, che non si addice benissimo al tipo di storia raccontata.
  • La mitizzazione di un’attività criminale; duole dirlo, ma questa è la maggiore pecca del film, o forse del romanzo da cui è tratto. Per quanto sia intrigante e coinvolgente seguirne le vicende, quella di Enrico Frattasio è una storia da condannare; e per quanto la sceneggiatura parta proprio dal carcere in cui viene confinato il protagonista, ci sentiamo di dire che sotto questo punto di vista il risultato non è soddisfacente. L’obiettivo ultimo della pellicola sembra proprio quello di empatizzare fortemente col protagonista, e non possiamo esimerci dall’evidenziarlo.

Ecco a voi un trailer ufficiale del film:

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