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Medicina, scoperto un nuovo gruppo sanguigno: si chiama Er

di Antonio Stiuso

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Un team britannico di ricercatori, il National Health Service Blood and Transplant (Nhsbt), ha condotto una ricerca pubblicata sulla rivista “Blood” che potrebbe regalare un grosso passo avanti alla medicina. Nello studio sarebbe venuto alla luce un nuovo gruppo sanguigno finora sconosciuto.

Il nuovo gruppo sanguigno Er

I quattro grandi gruppi sanguigni conosciuti, si sa, sono A, B, 0 e AB. Ci sono, però, diversi modi per raggruppare i globuli rossi in base ad alcune differenze presenti negli zuccheri o nelle proteine che ricoprono la loro superficie. Scoprendo un nuovo gruppo sanguigno, i medici potrebbero diagnosticare correttamente problemi di vario tipo che ancora oggi restano irrisolti. Fino ad oggi l’International Society of Blood Transfusion (Isbt) identifica 43 diverse classificazioni dei sistemi di gruppi sanguigni negli esseri umani, ma qualcosa ben presto potrebbe cambiare.

Nel Regno Unito è stato appena scoperto un nuovo gruppo sanguigno; un team di ricercatori del National Health Service Blood and Transplant, infatti, ha identificato un nuovo sistema di gruppi sanguigni, il sistema Er. Lo studio, pubblicato sulla rivista Blood, potrebbe aiutare a risolvere alcuni casi di incompatibilità tra madre e feto, casi che finora non avevano trovato spiegazione.

Lo studio

Come riportato dagli stessi ricercatori, le basi di questa scoperta risalgono a circa 40 anni fa, quando identificarono per la prima volta un antigene chiamato Er sulla superficie dei globuli rossi. Col passare degli anni sono emerse ben tre versioni alternative di questo antigene: Era, Erb e Er3.

Poi, partendo dall’indagine su un caso di morte neonatale per una presunta incompatibilità tra madre e bambino, la ricerca ha ampliato il suo raggio d’azione, estendendosi a 13 campioni di sangue con caratteristiche molto rare, arrivando così a identificare ben cinque versioni diverse dell’antigene Er dove si unirono, a quelle già conosciute, l’Er4 e Er5. Grazie a queste scoperte, entro fine anno l’International Society of Blood Transfusion, dovrebbe aggiungere il nuovo sistema alla lista, arrivando così ad ufficializzare il 44esimo sistema conosciuto.

Utilità clinica

In rari casi, durante la gravidanza, può accadere che i tessuti del feto vengano riconosciuti dall’organismo della madre come estranei e vengano quindi aggrediti. Gli anticorpi così generati passano attraverso la placenta, portando alla malattia emolitica il nascituro. Il team di ricercatori, guidati dalla sierologa Nicole Thornton, hanno analizzato il sangue di 13 pazienti con gli antigeni sospetti, riuscendo ad identificare le cinque variazioni degli antigeni Er.

Sequenziando i codici genetici dei pazienti, gli esperti sono stati in grado di identificare il gene che codifica le proteine della superficie cellulare. Si trattava di un gene già conosciuto dalla scienza medica: il PIEZO1; gene che, infatti, è associato a diverse malattie già conosciute. Lo studio, in conclusione, evidenzia la rilevanza di queste proteine, molto poco espresse, per la medicina trasfusionale.

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