Con il termine “stagflazione” si indica la situazione nella quale sono contemporaneamente presenti nello stesso mercato un aumento generale dei prezzi (inflazione) e una mancanza di crescita dell’economia in termini reali (stagnazione economica).
La parola, come è facile intuire, proviene dalla mistura dei tuoi vocaboli “stagnazione” e “inflazione” e raffigura in materia economica-sociale una delle più letali combinazioni immaginabili. L’Italia, a causa della totale deficienza di sviluppo monetario che la avvinghia da anni, e per colpa del non troppo recente tasso d’inflazione crescente, starebbe coltivando, secondo gli analisti del settore, serie possibilità di cadere in questo temibile precipizio.
“Il rischio non è immediato, ma il pericolo che la nostra economia stia scivolando lentamente verso questa tempesta perfetta è molto elevato. Si manifesta raramente, ovvero quando ad una stagnazione economica si affianca un’inflazione molto alta che fa impennare il tasso di disoccupazione. Un quadro economico – quello descritto- che potrebbe verificarsi anche in Italia, così come già è successo nella seconda metà degli anni ’70 del secolo scorso“, fa sapere l’Ufficio studi della Cgia di Mestre.
Nell’amaro pentolone delle concause a fomento della stagflazione vi sono le difficoltà legate alla pandemia, gli effetti della guerra in Ucraina (comprese le sanzioni economiche alla Russia) e l’aumento dei prezzi delle materie prime oltre a quello dei prodotti energetici. Per mezzo della loro compresenza, tutti questi ostacoli rischiano, nel medio periodo, di spingere l’economia verso una crescita prossima allo zero, da cui deriverebbe un’ inflazione che si avvierebbe a sfiorare le due cifre.
“Uno scenario che potrebbe rendere pressoché inefficaci persino i 235 miliardi di euro di investimenti previsti nei prossimi anni dal Pnrr” rincara il portavoce della Cgia di Mestre.
Secondo la Cgia bisognerebbe intervenire simultaneamente almeno su due versanti: “In primo luogo, attraverso la drastica riduzione della spesa corrente. In secondo luogo, con il taglio della pressione fiscale. Questi sono gli unici strumenti efficaci in grado di stimolare i consumi e per questa via alimentare anche la domanda aggregata di beni e servizi. Operazioni, queste ultime, non facili da applicare in misura importante, almeno fino a quando non verrà ‘rivisto’ il Patto di Stabilità a livello europeo“.
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di Gabriele Nostro
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