Bandiere di Palestina e Israele (@Shutterstock)
Tra Israele e Palestina i conflitti sono di ordinaria amministrazione. Da decenni i due Paesi vivono con la tensione costante che da un momento all’altro possa scattare la scintilla per una nuova guerra. Negli ultimi giorni, questa paura, si è fatta decisamente più concreta, a seguito di una serie di bombardamenti e attacchi; questi stanno causando un’escalation di violenza tra le due Nazioni simile a quella di un anno fa, e che potrebbe andare fuori controllo da un momento all’altro…
Stando a quanto riportato da Repubblica, le tensioni sarebbero partite inizialmente a causa di una coincidenza nel calendario religioso. Per la prima volta negli ultimi dieci anni, infatti, la Pasqua ebraica ha coinciso con il mese sacro per i musulmani: il Ramadan. Gli esperti di sicurezza temevano l’esplosione delle tensioni già da settimane, e malauguratamente è accaduto proprio quanto previsto. È risaputo, infatti, come durante queste celebrazioni si facciano più pesanti le rivendicazioni territoriali e identitarie.
Tra le prime provocazioni degli ultimi giorni, è da menzionare una marcia portata avanti da centinaia di ultra nazionalisti israeliani nelle aree palestinesi di Gerusalemme. La marcia, vietata dalle stesse autorità israeliane, si è tenuta nel pomeriggio di mercoledì e aveva un obbiettivo chiaramente provocatorio; ci sono infatti stati degli sventolamenti di bandiere e canti di slogan.
I primi bombardamenti sono invece da imputare proprio all’esercito palestinese, che nella serata di mercoledì, ha colpito una città israeliana al confine con la Striscia di Gaza. Successivamente, i due eserciti si sono affrontati a colpi di missili per tutte le giornate di mercoledì e giovedì, fino all’ultimo bombardamento di cui si hanno notizie, ad opera di Israele.
Quest’ultimo, stando a quanto riporta l’esercito israeliano, sarebbe stato messo in atto per colpire un complesso di tunnel che conteneva prodotti chimici per produrre i motori dei razzi di Hamas.
Anche il segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, si è detto “profondamente preoccupato per il deterioramento della situazione a Gerusalemme“. Stando a quanto riporta ancora Repubblica, Guterres sarebbe in contatto con le parti, e starebbe cercando di spingerle a “fare tutto il possibile per abbassare le tensioni, evitare azioni incendiarie e retorica“.
Nonostante nell’ultimo anno si sia insediato un Governo israeliano meno aggressivo del precedente, ciò non ha evitato l’escalation di violenza a cui abbiamo assistito negli ultimi giorni. Ci auguriamo, quindi, che le tensioni possano andare a scemare man mano che ci si avvicina al termine delle celebrazioni per il Ramadan, previsto fra una decina di giorni. Intanto, rimaniamo in attesa di aggiornamenti.
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