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Ipnosi usata per alleviare il dolore: l’interessante studio di un istituto di cura italiano

di Gianmichele Trotta

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Il Montecatone Rehabilitation Institute, istituto di riabilitazione in provincia di Bologna, ha avviato uno studio per capire la fattibilità dell’applicazione dell’ipnosi come terapia per alleviare il dolore. A diffondere la notizia è stato lo stesso istituto tramite un articolo sul proprio sito web ed entro alcuni mesi, comunicano, l’ipnosi potrebbe essere inserita all’interno delle opzioni terapeutiche. Ma è davvero possibile alleviare un dolore fisico agendo sulla mente?

I casi studiati e gli straordinari risultati ottenuti

L’iniziativa dell’istituto di riabilitazione bolognese arriva dopo una serie di casi di ipnosi dimostrati dalla dottoressa Monika Zackova, direttrice dell’Area Critica e responsabile della Terapia antalgica. La Zackova ha spiegato che:

“Il ventaglio di possibilità per chi soffre di dolori neuropatici è davvero ampio e le dimostrazioni pratiche cui ho fatto assistere miei colleghi fisioterapisti hanno lasciato un’impressione favorevole che, a tratti, aveva assunto i tratti dell’incredulità”.

Il primo caso che viene citato per dimostrare le possibilità dello studio vede come protagonista un 33enne tetraplegico; da quando aveva subìto una lesione alla parte superiore della colonna vertebrale, non era più riuscito a respirare autonomamente. A questo proposito, a dottoressa racconta:

“Sotto ipnosi lo ha fatto [respirare] per tre ore di seguito e quando gli ho fatto vedere il filmato stentava a crederci tanto quanto una paziente affetta da artrite reumatoide, incapace anche solo di passarsi una mano tra i capelli che, ipnotizzata, è riuscita a tenere il braccio alzato e in tensione davanti a sé per cinque minuti”.

Il “monoideismo plastico”: di cosa si tratta e perché può essere la chiave della “cura”?

Stando a quanto spiegato, il dolore avrebbe origini differenziate e alcuni di questi problemi non si ritroverebbero dentro il perimetro “meccanicistico”. Nell’articolo si spiega che “la sofferenza è una posta aggiuntiva di stress a quella vissuta dal paziente a causa del suo trauma“. Inoltre, si parla del concetto di “monoideismo plastico“; secondo questa teoria, un paziente che si concentra intensamente su un’idea riuscirebbe a ottenere dei risultati reali e apparentemente impossibili.

Nei prossimi mesi l’istituto cercherà di capire quanto possa essere fattibile inserire l’ipnosi come terapia per alleviare il dolore, e i casi riportati dalla Zackova fanno sperare in risultati positivi. Tuttavia, bisogna considerare che l’ipnosi può essere attuata solo se il medico è in possesso di conoscenze sufficienti sul paziente; la dottoressa ha concluso affermando:

“Ne verificheremo la fattibilità in termini organizzativi, il mio auspicio è che possa diventare parte attiva del protocollo di cura”.

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