di Melissa Marocchio
In un tempio del Kerala, Stato dell’India meridionale, a celebrare i riti sarà un elefante-robot . Gli animalisti hanno ottenuto una piccola vittoria che potrebbe porre fine dell’utilizzo degli animali alle celebrazioni religiose.
L’elefante-robot
L’elefante meccanico è un dono da parte di PETA (People for Ethical Treatment of Animals) e dell’attrice Parvathy Thiruvothu per l’Irinjadappilly Sree Krishna Temple. Con questo regalo è auspicabile che più persone si attivino per aiutare e dare vita ad eventi contro la crudeltà verso questi animali, i cosiddetti eventi “cruelty-free“.
L’elefante donato al tempio di Kerala è costituito da un telaio di ferro alto 3 metri e 30 e pesa 800kg. Il dono è stato accolto molto volentieri dal sacerdote del tempio Rajkumar Namboothiri. Lo stesso sacerdote, come riporta La Stampa, auspica che anche altri templi possano prendere parte a questa iniziativa sostituendo gli elefanti veri con elefanti robotici per le loro celebrazioni religiose.
Sempre PETA ha sollecitato tutti i templi dello Stato ad adottare questa soluzione; si ritiene infatti crudele esporre animali vivi ed estremamente sensibili a rumori esageratamente forti. “È giunto il momento di compiere passi più forti e di maggiore impatto per fermare tali abusi e consentire agli animali di vivere una vita rispettosa e dignitosa”, queste le parole dell’organizzazione.
La vittoria degli attivisti
Lo Stato del Kerala ospita circa un quinto di tutti gli elefanti in cattività sul territorio indiano che sono circa 2.500. Questi animali vengono incatenati, sellati e decorati per poi essere utilizzati nei riti religiosi. Quello che gli attivisti denunciano da tempo è il trattamento inadeguato che viene riservato a questi animali. Oggi, dopo anni, le diverse associazioni che si sono mosse in difesa di questi esemplari possono festeggiare una piccola vittoria.
Per capire la gravità della situazione basta sapere che in cinque anni, tra il 2018 e il 2023, nel Kerala sono morti 138 elefanti. Questo quanto ha messo in evidenza il centro per la ricerca sui diritti degli animali in una lettera al primo ministro dello Stato dell’India meridionale a proposito dell’aumento della mortalità del mammifero.
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