di Angelo Di Sebastiano

L’assegno bancario è uno strumento di cui l’uomo si serve da secoli. Infatti seppur con nomi diversi, le prime modalità di pagamento cashless hanno avuto funzioni analoghe all’assegno contemporaneo, che però sembra pronto per abbandonarci. La prima banca ad annunciare il ritiro del libretto d’assegno è il gruppo Intesa San Paolo. Ciò porterà ovviamente a un effetto a catena che porterà alla scomparsa dei libretti dalle tasche di tutti gli italiani.

Addio assegno bancario

A partire dall’8 maggio i clienti di Intesa San Paolo potranno riporre via il loro libretto, in quanto gli assegni non saranno più utilizzabili. Tutto ciò è un modo per incentivare bonifici elettronici, dato che il formato cartaceo è sempre più in disuso. In realtà è giusto specificare che la decisione non è definitiva, e qualora il cliente decidesse di continuare ad utilizzarlo, il gruppo è pronto a fare dietro-front. “Ti informiamo inoltre, che a partire dalla stessa data potrai effettuare online bonifici istantanei senza alcuna commissione aggiuntiva, allo stesso costo del bonifico Italia” si legge nella comunicazione di Intesa San Paolo. Questa decisione ovviamente potrebbe portare le altre compagnie bancarie ad adottare gli stessi provvedimenti, dato che secondo Bankitalia, nel 2022 solo l’1% dei pagamenti è stato effettuato con queste modalità.

Se come noi siete nostalgici, è giusto che sappiate un po’ la storia di questo strumento finanziario. Sì perché le origini dell’assegno risalgono addirittura ai cavalieri templari. In Italia poi è arrivato intorno alla metà del ‘300, con il primo assegno ritrovato a Firenze, che risale al 1368. Era indirizzato a Michele di Vanni Castellani, titolare di un’azienda mercantile bancaria della città fiorentina, dove Tommaso e Zanobi Tornaquinci avevano aperto un conto corrente. Beh dopo più di 700 anni di servizio, sembra che l’assegno sia diventato obsoleto.

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