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Il tabaccaio che rubò il gratta e vinci scarcerato per “incapacità di intendere e di volere”

di Gianmichele Trotta

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Ritornano notizie sul famoso tabaccaio di Napoli che, ormai 5 mesi fa, tentò di rubare un gratta e vinci di mezzo milione di euro a una povera anziana. La perizia psichiatrica lo ha dichiarato incapace di intendere e di volere.

La vicenda del tabaccaio

Accadde lo scorso 3 settembre la storia a tratti ironica di Scutellaro, il tabaccaio reso celebre per la vicenda di cui si è reso protagonista. Era un venerdì come tutti gli altri per Scutellaro quando alla cassa della tabaccheria gestita dalla sua famiglia si presenta un’anziana signora.

La donna, di 77 anni e originaria di Materdei, presenta al tabaccaio un biglietto della lotteria. Il biglietto, però, non racchiude la solita vincita di poco conto. Questo è il biglietto vincente che avrebbe consegnato al suo possessore una somma pari a 500 mila euro. Il tabaccaio pensò così che quella fosse la sua opportunità di riscatto e, come se nulla fosse, intascò il biglietto vincente facendo attendere l’anziana.

Il tabaccaio uscì con la scusa di svolgere la procedura di riscossione del premio ma non tornò più dalla signora. Scutellaro infatti fuggì a bordo di uno scooter e fece scomparire le sue tracce per diverse ore. Intanto riuscì a nascondere il biglietto vincente in un istituto di credito e tentò di fuggire a Fuerteventura, in Spagna, pensando di tornare poi in un secondo momento a riscuotere il suo tesoro.

È proprio lì, nell’aeroporto di Fiumicino in procinto di partire che Scutellaro viene fermato dai carabinieri e arrestato per furto. Le accuse riportategli vennero da lui smentite in un primo momento, affermando che fossero solo calunnie. Tuttavia, le indagini dei carabinieri confermavano altro. Solo dopo svariati giorni venne ritrovato il biglietto e, finalmente, consegnato nelle mani della sua legittima proprietaria.

I nuovi risvolti

La linea difensiva dell’imputato è sempre stata la stessa. Fin dall’inizio l’avvocato di Scutellaro aveva riportato in tribunale che il suo cliente non potesse andare in carcere, poiché lì non avrebbe potuto ricevere le cure di cui aveva bisogno.

Poche ore fa la psichiatra consulente del gip ha confermato la tesi della difesa, sostenendo che Scutellaro “era in uno stato di incapacità parziale di intendere e volere”. L’uomo dovrà comunque presenziare in tribunale nelle prossime giornate, ma l’esito del processo sembra ormai certo.

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di Gianmichele Trotta

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