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Il Signore degli Anelli: gli Anelli del potere S01, la recensione: il volto del male

di Gabriele Di Nuovo

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Disponibile dal 14 ottobre su Amazon Prime Video, l’ottavo e ultimo episodio de “Il Signore degli Anelli: gli Anelli del potere”. L’attesissima serie basata sul mondo creato da J. R. R. Tolkien vede nel suo cast Morfydd Clark, Markella Kavenagh, Robert Aramayo, Ismael Cruz Cordova, Tyroe Muhafidin e Charles Edwards. L’episodio è diretto da Wayne Che Yip. Lo show è ideato da J. D. Payne e Patrick McKay.

Giunti all’ultimo e attesissimo episodio della prima stagione, “Il Signore degli Anelli: gli Anelli del potere” conclude la prima parte della sua storia formata da 5 stagioni già pianificate dalla piattaforma streaming. Epica, misteri, amicizia, amore e intrighi hanno fatto parte dello show sin dal primo episodio e arrivati al finale di stagione, oltre a parlare dell’episodio in questione, è il momento di tirare le somme per lo show più costoso realizzato da Amazon Prime Video. J. D. Payne e Patrick McKay sono riusciti a creare una serie avvincente senza deludere le aspettative? La risposta è assolutamente si. Nonostante le battaglie siano poche e non di larga scala come abbiamo visto nella trilogia di Peter Jackson, la narrazione con più storyline funziona al meglio nel corso di tutti gli episodi, regalando un finale di stagione solido e con vari colpi di scena.

Il momento delle rivelazioni

Il finale di stagione mette da parte l’azione per poter rivelare dettagli importanti inerenti alcuni protagonisti della serie. L’ottavo episodio divide la sua storyline in tre parti. La prima riguarda i Pelopiedi e l’identità dello Straniero. La seconda vede il ritorno di Galadriel (Morfydd Clark) insieme a Halbrand (Charlie Vickers) nel regno degli Elfi e infine con un minor minutaggio, assistiamo al ritorno dei numenoriani a casa, dove faranno una scoperta che cambierà le sorti del loro regno. “Il Signore degli Anelli: gli Anelli del potere” con il suo finale di stagione uno, mette in evidenza una solidità narrativa presente sin dai primi due episodi della serie.

Anche se alcuni personaggi non appaiono in questo finale, non significa che siano stati trascurati dai sceneggiatori, ma consolida la gestione di un progetto decisamente più ampio e già nel pieno delle riprese dei prossimi episodi. Infatti la seconda stagione potrebbe arrivare già nel 2023, tenendoci così per poco tempo lontani dalla Terra di Mezzo. A supportare l’ottima scrittura dello show, ci pensa l’intero cast della serie. Non formato da grandi nomi del grande e piccolo schermo, gli attori scelti per i rispettivi ruoli si sono rivelati ottimi e credibili.

Un racconto corale che funziona al meglio

La più grande difficoltà de “Il Signore degli Anelli: gli Anelli del potere”, è quella di gestire più personaggi. Mettendo in scena un racconto corale, è facile sbagliare o rendere marginale un personaggio importante. Ma l’ottima scrittura dello show, rende il tutto al meglio offrendo allo spettatore una narrazione con più protagonisti senza generare confusione o annoiare. La coralità della storia offre anche dei cambi di tono al racconto, rendendo il tutto più intrigante. Si passa dalla classica avventura che si vive con i Pelopiedi, per arrivare alla vendetta di Galadriel nei confronti di Sauron e gli intrighi di corte a Númenor. Il cambio di tono è ben gestito e funziona in modo impeccabile nel corso degli 8 episodi della prima stagione.

 

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A risaltare grazie all’ottima scrittura dello show, sono gli attori. Nonostante in alcuni momenti troviamo delle linee di dialogo banali, non solo non intaccano la qualità delle scene, ma non danneggiano la performance degli interpreti. Il cast nel complesso è ottimo, dove spiccano Morfydd Clark nei panni di Galadriel, Robert Aramayo in quelli di Elrond e il sorprendente Arondir interpretato da Ismael Cruz Cordova. Come menzionato in precedenza, non troviamo dei volti noti al grande pubblico, ma questo non deve portare a pregiudizi perché il cast riesce al meglio nel suo intento, regalando allo spettatore dei personaggi fantasy più credibili che mai. Infine anche le tematiche affrontate rispecchiano al meglio le opere di J.R.R. Tolkien. Dall’amicizia alla guerra, il tutto viene affrontato nel rispetto delle opere del leggendario autore inglese.

Il mistero di Sauron

“Il Signore degli Anelli: gli Anelli del potere” sin dal suo episodio pilota pone un quesito molto importante: dove si trova Sauron? Colui che sarà la più grande minaccia della Terra di Mezzo, fa da padrone i misteri dietro la storia di questa prima stagione. La minaccia è conosciuta, ma senza un volto. Ed è qui che la serie inizia a giocare con lo spettatore conoscitore delle opere di Tolkien e non. La risoluzione del mistero, determinati colpi di scena, tra cui l’arrivo di Adar pronto a stravolgere le carte in tavola sin dalla sua prima apparizione, portano la concentrazione dello spettatore su ogni dettaglio rivelato nel corso degli episodi. Ma il culmine del mistero avviene proprio col finale di stagione. Giocando con due linee narrative, lo show riesce a illudere lo spettatore mostrandogli quella che potrebbe rivelarsi una conferma prevedibile.

In pochi minuti però, lo spettatore resta a bocca asciutta continuando così la visione dell’episodio. Il mistero fa parte della storia. Il fare teorie online fa parte della storia, consolidando così il successo di quello che è uno dei migliori prodotti televisivi di questo 2022. In fondo parte della forza della prima stagione de “Il Signore degli Anelli: gli Anelli del potere”, è dietro questo mistero, questa minaccia onnipresente nelle parole dei protagonisti, ma assente fisicamente prima della rivelazione nel finale di stagione. Tranquilli non è spoiler, perché è stata la stessa Amazon a confermare sui social che il finale avrebbe rivelato il volto di Sauron. A consolidare la grandezza dell’intera operazione però, ci pensa il comparto tecnico a dir poco stupefacente e cinematografico.

Il cinema sul piccolo schermo

Con un investimento a dir poco colossale, Amazon ha mostrato i muscoli con “Il Signore degli Anelli: gli Anelli del potere”. Nel corso degli episodi lo spettatore scopre tutta la magnificenza della Terra di Mezzo. Dal regno degli Elfi a quello dei Nani, per arrivare a Númenor e alle Terre del Sud, lo show offre delle scenografie mozzafiato. Inoltre la regia dei vari registi che si sono alternati per questa prima stagione, sono riusciti tutti nel riproporre al meglio su schermo il mondo creato da Tolkien. La WETA, celebre per aver collaborato in passato per le pellicole di Peter Jackson, ritorna nella Terra di Mezzo consolidando la qualità del prodotto targato Amazon. Il design degli orchi, di alcuni nemici in CGI, su tutti il Balrog, è davvero ottima, rendendo sottile il confine che divide piccolo e grande schermo.

 

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Questa riduzione del confine è evidente anche nel lavoro della fotografia della serie e del formato cinematografico adottato per tutti gli episodi di questa stagione. Unica piccola pecca da segnalare sotto questo punto di vista, è l’utilizzo di alcuni slow motion a dir poco superflui in tre episodi della serie. Ma non è questa piccola pecca a rovinare un prodotto di altissimo livello e mai visto sul piccolo schermo. Infine la colonna sonora di Bear McCreary e il tema principale realizzato dal premio Oscar Howard Shore, già dietro le musiche della trilogia di LOTR di Jackson, contribuiscono alla resa fantasy e epica dello show creato da J. D. Payne e Patrick McKay.

Considerazioni finali

“Il Signore degli Anelli: gli Anelli del potere” segna il ritorno del fantasy puro su schermo. Con una scrittura semplice ed efficace, una gestione ottima delle varie storyline e l’integrazione di alcuni misteri che coinvolgono lo spettatore durante la visione, rendono di fatto lo show di Payne e McKay uno dei migliori in assoluto di questo 2022.

A consolidare tutti questi elementi di pregio ci pensano il finale di stagione, il cast, la regia dei vari episodi, la colonna sonora e il tocco cinematografico dato alla serie attraverso la fotografia e il formato scelto per l’immagine. Inoltre l’affrontare temi già presenti nelle opere di Tolkien, rende il prodotto familiare a chi ha compreso al meglio l’autore inglese e intriga il neofita della Terra di Mezzo a saperne sempre di più. “Il Signore degli Anelli: gli Anelli del potere” con la sua prima stagione, al momento, è una vittoria assoluta per Amazon.

Pro

  • La scrittura dello show che gestisce più storyline e porta su schermo lo spirito delle storie di Tolkien;
  • Le interpretazioni dell’intero cast che sorprende tutti;
  • La regia e la fotografia di tutti gli episodi, consegnandoci così un prodotto cinematografico;
  • Il trucco e i VFX per quanto riguarda gli orchi e i vari elementi presenti nella storia;
  • Le musiche di Bear McCreary e il tema principale di Howard Shore.

Contro

  • La presenza di alcuni slow motion in determinati momenti della serie.

 

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Ecco a voi la recensione degli episodi precedenti:

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