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Il Signore degli Anelli: gli Anelli del potere Ep.4, la recensione: La grande onda

di Gabriele Di Nuovo

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Disponibile dal 16 settembre su Amazon Prime Video, il quarto episodio de “Il Signore degli Anelli: gli Anelli del potere”. L’attesissima serie basata sul mondo creato da J. R. R. Tolkien vede nel suo cast Morfydd Clark, Markella Kavenagh, Robert Aramayo, Ismael Cruz Cordova, Tyroe Muhafidin e Charles Edwards. L’episodio è diretto da Wayne Che Yip. Lo show è ideato da J. D. Payne e Patrick McKay.

Dopo un interessante e intrigante terzo episodio, “Il Signore degli Anelli: gli Anelli del potere” arriva a metà stagione con un’ottima puntata. Tra profezie, la minaccia di Sauron sempre più pressante e decisioni importanti da prendere, lo show prende definitivamente il volo rispondendo ad alcune domande e lasciando altre al momento senza risposta. Come nei tre episodi precedenti, il livello della produzione è ancora una volta elevato sotto ogni punto di vista. Da Númenor per passare poi alle Terre dei Nani, lo show di J. D. Payne e Patrick McKay, riesce a cambiare ambientazione e personaggi senza mai annoiare, intrigando al meglio lo spettatore.

Il destino della propria terra

La regina reggente di Númenor Míriel (Cynthia Addai-Robinson) si ritrova davanti ad un bivio cruciale per il destino del suo regno. Nel frattempo, Elrond (Robert Aramayo) è nella Terra dei Nani e grazie alla sua amicizia con Durin (Owain Arthur), scopre un elemento che potrebbe rivelarsi molto importante in futuro, oltre a consolidare il rapporto con il principe dei Nani. Infine nelle Terre del Sud, Arondir (Ismael Cruz Cordova) si ritrova faccia a faccia con Adar (Joseph Mawle), fantomatico signore degli orchi di cui la sua vera identità è ancora sconosciuta. Come nell’episodio precedente, la serie porta avanti ben 3 storyline continuando a sviluppare i suoi personaggi e la loro storia.

“Il Signore degli Anelli: gli Anelli del potere” è uno show di grandissime proporzioni e a prova di questo, troviamo il vasto numero di protagonisti presenti nella storia. Come scritto nella recensione dei primi due episodi, una delle difficoltà più grandi per J. D. Payne e Patrick McKay, è quella di dover gestire numerosi personaggi e le loro rispettive storyline. Al momento, il tutto è gestito al meglio portando progressivamente avanti la storia. Ricordiamo che il piano di Amazon è quello di realizzare 5 stagioni e gli stessi showrunner hanno confermato che la storia è scritta per questo numero di stagioni.

Amicizie, profezie e una minaccia nascosta nell’evidenza

Il focus di questo episodio o se vogliamo dire in altro modo, le parole chiave, sono amicizia, profezia e minaccia. La prima parola la possiamo trovare grazie al rapporto tra Elrond e Durin. L’elfo e il nano, grazie alla loro amicizia, consolidano la loro fiducia reciproca. Questo porta alla scoperta di un elemento naturale che sicuramente si rivelerà cruciale nel puzzle della salvezza della Terra di Mezzo. Nonostante questo, i dubbi del principe della Terra dei Nani non sono svaniti del tutto, complice la grande influenza di suo padre e re del regno. La seconda parola è profezia. Attraverso delle visioni, Míriel sa che determinate azioni possono portare alla caduta del suo regno. Senza rivelarvi troppo, la regina di Númenor affronta questo argomento grazie a Galadriel e prenderà una decisione molto difficile per sé stessa e il suo regno.

 

il signore

 

Sempre nella terra data dagli elfi agli uomini, nuovi personaggi e nuove storie prendono il volo pronti ad unirsi a quella che sarà la guerra contro Sauron. Ed è proprio quest’ultimo a rappresentare una minaccia. A fine terzo episodio abbiamo lasciato Arondir in difficoltà, complice l’arrivo del signore degli orchi chiamato Adar. Nel nuovo episodio abbiamo potuto conoscere questo nuovo (?) nemico, aumentando così le varie ipotesi su chi sia in realtà Sauron. Il pericolo è grande, ma senza un volto. Questo rende il racconto molto più intrigante, amplificando così il tono epico e di tensione dell’intera serie.

Una grande storia per un grande prodotto

“Il Signore degli Anelli: gli Anelli del potere” conferma anche per questa settimana il suo enorme potenziale. Ormai potremmo dire di essere davanti ad un prodotto che si è consolidato, ma comprendendo la portata dell’intero progetto, bisogna tenere i piedi per terra e giudicare passo dopo passo. La regia è ancora una volta di altissimo livello. Yip, regista dell’episodio precedente, riesce a superarsi sotto questo punto di vista. Se nel terzo episodio abbiamo trovato delle piccole pecche in questo aspetto, il quarto episodio è l’esatto opposto, offrendo così un comparto tecnico di altissimo livello.

A consolidare il tutto ci pensa la scrittura dei due showrunner, ancora una volta sceneggiatori dell’episodio, una colonna sonora epica e funzionale al racconto e per finire, ambientazioni spettacolari e momenti di alta tensione. Il tutto viene ben calibrato in quello che è al momento l’episodio più lungo della stagione, offrendo una narrazione lineare, nonostante le varie storyline, mai banale e noiosa. Se la strada intrapresa è questa, siamo certi che questo show cambierà le regole del gioco sul piccolo schermo. Solo i prossimi episodi ci diranno se confermare o meno queste ottime sensazioni.

Considerazioni finali

“Il Signore degli Anelli: gli Anelli del potere” torna questa settimana con un episodio impeccabile. Mai noioso e offrendo nuovi spunti narrativi, lo show di J. D. Payne e Patrick McKay, riesce ad intrattenere e trasportare al meglio lo spettatore nella Terra di Mezzo. Il cast ancora una volta si mostra ottimo, accompagnato da un’ottima scrittura, e la regia è di altissimo livello. Il mistero dietro il volto di Sauron e la genesi degli anelli, ci accompagneranno per i prossimi episodi e non solo. Il mondo della storia è ancora una volta visivamente spettacolare e in conclusione questo episodio che ci porta a metà stagione, apre definitivamente le porte a quello che si preannuncia uno dei racconti fantasy più epici mai sbarcato sul piccolo schermo.

Pro

  • Il cast ancora una volta ottimo;
  • La sceneggiatura che riesce a gestire storia, personaggi e misteri da svelare;
  • La regia e la colonna sonora;
  • Le scenografie che ricostruiscono il mondo in cui è ambientata la storia.

Contro

  • Nessuno.

 

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Ecco a voi la recensione dei primi tre episodi e altro:

 

 

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