di Alessandro Colepio
Carlo Ancelotti è uno di quegli allenatori che hanno fatto e continuano a fare la storia del calcio. La vittoria al cardiopalma di ieri del suo Real Madrid sul Chelsea, valsa l’accesso alle semifinali di Champions League, consacra ancor di più la carriera di un allenatore forse troppo poco considerato in Italia, ma che continua a dimostrare di essere un’eccellenza del calcio mondiale.
Ancelotti nasce a Reggiolo, in Emilia, il 10 giugno del 1959. Entra nelle giovanili del Parma, con cui esordisce come giocatore in Serie A. Passa poi alla Roma e infine al Milan, dove vince due Coppe dei Campioni. Nel 1995, dopo il ritiro, decide di sedersi in panchina e diventare allenatore.
Una scelta felicissima che lo porterà in giro per l’Europa, alle corti di Juventus, Milan, Chelsea, PSG e Real Madrid, fra le altre. Vince tanto, tantissimo, e condivide con Painsley e Zidane il record di maggiori successi ottenuti in Champions League, avendola vinta per tre volte durante la carriera da allenatore. Quest’anno Don Carlo proverà a battere il suo record, e a diventare primatista assoluto, puntando la quarta Coppa dalle grandi orecchie. Ma per il momento, si gode altre due grandi imprese…
I due grandi record di Ancelotti dopo la vittoria di ieri
Con l’accesso alle semifinali di ieri, Ancelotti è il primo allenatore di sempre a parteciparvi in quattro decenni diversi. Con la Juventus nel 1999, quattro volte con il Milan fra il 2000 ed il 2010, due volte con il Real Madrid fra il 2010 e il 2020 e questa volta, sempre con i Blancos, nel 2022. Si tratta di un traguardo storico, coadiuvato da un altro grande riconoscimento; Ancelotti ha infatti raggiunto Guardiola e Mourinho in cima alla lista degli allenatori ad aver giocato più semifinali, con otto presenze complessive.
Insomma, basterebbero questi dati a far capire a tutti che Ancelotti è un allenatore di primissima fascia. Ma forse non per gli italiani, capaci persino di infangare le proprie gemme più brillanti, come accadde con Verratti. Durante la sua breve esperienza al Napoli, sfortunatamente, non è stato in grado di imporre la sua idea di gioco, e non è stato completamente supportato dalla società. Infatti, venne esonerato solo dopo una stagione e qualche mese, per via di alcuni attriti tra lui, la dirigenza e i giocatori.
Fortunatamente Ancelotti ha poi trovato una rosa con la quale può esprimere al meglio le sue idee di calcio, che per quanto possano non piacere, si sono sempre rivelate efficaci.
Il matrimonio felice fra Ancelotti e il Real Madrid
Il legame fra il club di Florentino Perez e l’allenatore italiano sembra voluto dal destino. Dopo la biennale esperienza fra il 2013 e il 2015, in cui Ancelotti aveva vinto la decima Champions della storia del Real, sembrava che le strade delle due parti non si sarebbero più incrociate. Invece, con l’addio di Zidane, le cose sono cambiate.
Il Real aveva scelto Allegri come sostituto, ma il tecnico toscano aveva poi scelto di tornare alla Juventus; così i Blancos hanno quindi virato su Ancelotti, e mai scelta fu più azzeccata. La mentalità dell’ex Everton è perfettamente in linea con quella madridista, che vede nella vittoria l’unico vero obbiettivo. Ancelotti è un vincente di natura, e questo basta per far innamorare i tifosi del Real. Del resto, si parla della squadra più titolata al mondo: il successo deve essere la priorità assoluta, sempre.
Una statistica riportata da OptaJoe su Twitter riporta un altro grande record, stavolta però porta il nome del Real Madrid. I madrileni hanno raggiunto le semifinali di Champions League per la 31esima volta nella loro storia; 11 volte in più della seconda squadra in questa classifica. Insomma, una notte di successi e primati per tutto l’ambiente del Real Madrid, che ora, guidato dal proprio comandate italiano, punta dritto ad un altro successo europeo.
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di Alessandro Colepio
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