di Redazione NCI
La provincia canadese del Quebec è nella morsa della quarta ondata dovuta alla variante Omicron. Le terapie intensive sono affollate e la metà di queste sono occupate dai no-vax, che costituiscono il 10% dell’intera popolazione.
Quebec contro i no vax: “Sono un fardello per la sanità”
La seconda provincia più popolosa del Canada sta cercando di contenere l’avanzare della variante Omicron, essendo tra quelle con il più alto numero di contagi. L’ultima decisione del governo è quella di tassare i no vax, facendo loro pagare, almeno in parte, le spese sanitarie dovute ai ricoveri.
Secondo il premier Francois Legault: “Gli adulti che decidono di non vaccinarsi rappresentano un onere finanziario per tutti in Quebec“, aggiungendo poi che la tassa non sarà applicata alle persone che non possono ricevere il vaccino per motivi medici certificati. Il governo è giunto a questa decisione esaminando i dati inerenti le ospedalizzazioni, dati che fanno pensare che il collasso del sistema sanitario sia dovuto proprio ai cosiddetti no vax. I non vaccinati sono infatti il 10% della popolazione, ma occupano il 50% dei posti in terapia intensiva.
Le altre misure per arginare il virus
Il Quebec, nel tentativo di arginare la nuova ondata del virus, rafforzato dalla variante Omicron, ha deciso di applicare nuovamente delle misure di contenimento al fine di migliorare la situazione epidemiologica nella provincia. Lo scorso 30 dicembre, infatti, il governo ha annunciato il ritorno di alcune restrizioni. Tra queste il coprifuoco alle 22 e il divieto di assembramenti privati.
La situazione non è delle migliori nemmeno in Ontario, provincia limitrofa al Quebec. La provincia di Ontario è la più popolosa del Canada, e l’aumento dei ricoveri anche qui non è decisamente una buona notizia per il governo.
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di Antonio Stiuso
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