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Il caso Redfall e il Game Pass, cosa sta succedendo?

di Gabriele Alberti

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Nelle ultime ore, ha fatto molto discutere il lancio dell’atteso sparatutto Redfall. Il titolo in esclusiva Xbox è stato da subito disponibile al day-one sul Game Pass, il servizio in abbonamento disponibile per utenti PC e Xbox. Però, il lancio del gioco non è stato dei migliori anzi, per certi versi completamente da dimenticare. Il titolo sviluppato da Arkane Austin, che fa parte delle compagnie sotto la divisione di Xbox chiamata “Xbox Game Studios“, ha parecchi problemi.

Ciò che più stupisce però, non è tanto lo scivolone tecnico che anche altri giochi hanno registrato ultimamente ma come Redfall dovesse essere un’esclusiva di punta di Microsoft che invece si sta rivelando un flop. Perciò, in questo articolo cercheremo di analizzare cosa sta succedendo  e cercheremo di capire se c’è qualcosa di “patologico” nel sistema del Game Pass.

Redfall: un’esclusiva “finita male”.

Come detto, Redfall è stato sviluppato da Arkane Austin, figlia del più grande gruppo di cui fanno parte diversi studi di sviluppo sotto Xbox. Il titolo ha fatto parlare di sé già ben prima della sua uscita, creando un discreto hype intorno a sè. Uno dei motivi per cui i giocatori nutrivano così tante aspettative sul titolo si basava proprio sulla sua disponibilità al day-one sul Game Pass. Purtroppo però, molti utenti si sono dovuti ricredere vedendo il risultato finale del gioco. I problemi sono molteplici, a partire da una ripetitività eccessiva (per farvi un’idea basta controllare le recensioni su Steam), fino ad arrivare a veri e propri problemi strutturali.

Ciò che si può notare già dalle prime ore di gioco è l’IA dei nemici, scadente e probabilmente mal progettata. Inoltre, il titolo presenta meccaniche ripetitive, già largamente criticate prima del lancio da molte testate specializzate come GamesRadar. Infatti, nella sua recensione lo definisce, per punti, “Buggato; struttura delle missioni ripetitive; storia limitata; mancanza di incentivi per giocare in coop.” Per non parlare del comparto grafico deludente, anche se non è stato propriamente criticato nella recensione in questione.

Seppur la testata lodi il mondo di gioco, oggettivamente intessante, così come il design di alcuni personaggi, tutto ciò non basta nemmeno per dare la sufficienza titolo. Naturalmente, un insuccesso può capitare nella storia di una grande compagnia come Xbox ma la questione è: c’è un problema alla base con le esclusive? Microsoft si sta concentrando più sulla quantità di titoli presenti sul Game Pass, rispetto alla qualità?

Il problema è nel Game Pass?

Fino a qui abbiamo analizzato i problemi propri di Redfall, tralasciando in parte il fatto che sia un’esclusiva Xbox disponibile al day one sul Game Pass. In realtà, non si può prescindere da questo elemento considerando che di esclusive ce ne sono poche e che Microsoft fa del Game Pass il suo servizio di punta. L’ultima valida esclusiva, in realtà anche abbastanza recente, è stata Hi-Fi Rush, un titolo molto divertente e in parte innovativo. Però, seppur molto apprezzato dai giocatori, non cancella l’anonimato delle precedenti esclusive e il fallimento di quest’ultima. Il problema sembrerebbe rintracciarsi sulla grande mole di giochi presenti sul Game Pass e sulle energie che Microsoft dedicherebbe al suo servizio, piuttosto che concentrarsi sulla qualità delle esclusive.

Ad oggi, il Game Pass conta centinaia di giochi, alcuni questi molto discutibili, altri invece sono titoli validi che, forse, senza questo servizio non verrebbero conosciuti dal grande pubblico. Però anche questo elemento non giustifica il focus di Microsoft sulla quantità invece che la qualità. Appare evidente che la compagnia stia trascurando le sue produzioni per concentrarsi sul suo servizio, ma nel modo sbagliato. Magari i giocatori troverebbero ancor più attrattivo il servizio in abbonamento di Xbox se l’azienda si concentrasse sulla qualità dei titoli che inserisce e che sviluppa. Il fenomeno, comunque, non è limitato al Game Pass anzi è tipico di quasi tutti i servizi in abbonamento.

Troppo spesso si preferisce proporre tanto intrattenimento di cui la maggior parte è di discutibile qualità, piuttosto che concentrarsi su prodotti propri e di livello. Ovviamente, una grande compagnia come Microsoft agisce alla luce di tanti elementi e dati a sua disposizione, ma tutti preferirebbero evitare di vedere risultati come Redfall, sopratutto coloro che pagano un abbonamento per averli. Naturalmente, ci auguriamo che la prossima esclusiva sia al livello di Hi-Fi Rush e che Xbox prenda coscienza delle potenzialità dei suoi Studios.

 

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