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Governo: sì alla fiducia senza il M5S, ma Draghi si reca dal Presidente Mattarella

Il Governo italiano è sempre più in bilico. Nei giorni scorsi, il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, aveva dichiarato che il partito non avrebbe votato la fiducia al decreto aiuti; con lui, si è astenuto anche il suo partito, aprendo ufficialmente ad una crisi di Governo. E oggi, giovedì 14 luglio, a Palazzo Madama si è deciso il destino del Governo guidato da Mario Draghi

Governo: da che parte stanno i vari partiti?

Come racconta il Corriere della Sera, poco prima del voto la capogruppo del M5S al Senato Mariolina Castellone ha confermato che il partito si asterrà dalla votazione. Queste le sue parole:

“Non partecipiamo al voto su questo provvedimento. Non ne condividiamo né parte del merito né il metodo”.

Anche l’ex leader dei 5 Stelle Beppe Grillo, secondo Adnkronos si schiera con Conte, spiegando di essere in “totale sintonia” con le dichiarazioni del nuovo capo del partito.

È di diverso avviso il leader di Italia Viva Matteo Renzi, che si schiera con l’attuale Premier:

“La situazione che si è creata pone l’esigenza di lanciare da quest’aula un appello alla responsabilità con un destinatario che è il Presidente del Consiglio Mario Draghi e nessun altro”.

Anche la Lega conferma la fiducia a Draghi, e il Senatore Paolo Tosato ha parlato a nome del partito:

“Fiducia al Governo perché i provvedimenti contenuti nel decreto sono necessari. Togliere la fiducia è una scelta legittima, farlo su questo provvedimento è da irresponsabili”.

Infine, la capogruppo di Forza Italia Anna Maria Bernini ha attaccato il M5S, schierandosi con Draghi per il decreto aiuti:

“Noi rivendichiamo la nostra coerenza e quindi non faremo capricci su un decreto che stanzia miliardi per famiglie e imprese. Due giorni di non lucida follia che hanno un nome e un cognome: Movimento 5 stelle“.

Mario Draghi (@Shutterstock)

Ancora tutto in bilico

Le votazioni, alla fine, hanno confermato la fiducia al Governo sul decreto aiuti; i voti a favore sono stati 172, mentre quelli contro 39. Tra questi non c’è stato nessun astenuto e il Movimento 5 Stelle, che durante la prima e la seconda seduta non ha partecipato, è risultato assente.

Crisi risolta? Ancora no. Draghi ha infatti annullato il Consiglio dei Ministri convocato subito dopo la votazione per recarsi al Quirinale, dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Lo strappo con il M5S difficilmente verrà ricucito, e già c’è chi chiede le elezioni anticipate. I partiti che premono di più sono Fratelli d’Italia e, nonostante la fiducia confermata al Governo, la Lega.

Non ci resta quindi che attendere la decisione del Premier. Per altre notizie e news di qualsiasi genere, seguiteci su Nasce, Cresce, Informa!

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