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God of War: in attesa di Ragnarok, dove eravamo rimasti?

di Gabriele Alberti

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L’attesissimo “God of War: Ragnarok” sta per fare il suo debutto! Tra pochissime ore infatti gli appassionati della saga potranno scoprire come continua l’avventura di Kratos nelle Terre del Nord. La chiusura del precedente capitolo ha generato molto hype tra i giocatori di tutto il mondo e finalmente l’attesa sta per finire; per godere al meglio della nuova esperienza, generata da quattro lunghi anni di sviluppo, è però necessario ripercorrere la storia dell’ultimo capitolo, uscito nel 2018. Perciò, dove ci siamo fermati? Naturalmente, vi avvisiamo che sono presenti SPOILER sulla storia del precedente titolo di Santa Monica Studios.

Perché Kratos è nelle Terre del Nord?

La storia di Kratos, il protagonista dell’intera saga, si era interrotta con la distruzione dell’Olimpo greco e con il mondo gettato nel caos a causa della mancanza degli dei. La vendetta di Kratos quindi, aveva trovato il suo compimento in God of War 3, uscito nel 2010 e nel 2015 in versione rimasterizzata. Apparentemente il cerchio era stato chiuso dal sacrificio del semi-dio per liberare la “speranza”, potere che era rimasto nel suo corpo dopo aver rotto il vaso di Pandora.

La storia però era destinata a proseguire. Kratos dopo la sua apparente morte, abbandona in realtà la Grecia e dopo una serie di peregrinazioni, approda nelle terre delle antiche e terribili divinità norrene. A Midgard, così viene chiamato il regno dei mortali, si unisce a una donna chiamata Faye e i due hanno un figlio, Atreus. Qui, comincia la nostra avventura in God of War del 2018, primo capitolo di una cosiddetta “Seconda Era“.

 

god of war ragnarok

 

God of War e la “Seconda Era”

La compagna di Kratos, Faye, è deceduta; Kratos e Atreus devono quindi preparare l’estremo saluto per la donna. Padre e figlio collaborano così per raccogliere la legna utile a preparare la pira per la donna. Gli alberi da abbattere sono marchiati con un simbolo, una mano luminosa; queste piante, come si scoprirà in seguito, servivano a contenere una magia in grado di occultare la presenza della famiglia agli dei norreni, gli Aesir. Faye come unica richiesta voleva che le sue ceneri fossero sparse sulla cima del monte più alto dei Nove Regni.

Cremata la donna e raccolte le sue ceneri, Kratos porta il figlio a una battuta di caccia, in modo da testare la preparazione del ragazzo al lungo viaggio che li aspetta. Il protagonista però nota l’inesperienza del bambino, così decide di tornare a casa. Una volta giunti all’abitazione vengono assaliti da uno sconosciuto visitatore, che sembra sapere chi sia in realtà Kratos. Dopo uno scontro, vinto con difficoltà dallo spartano, padre e figlio si incamminano verso la vetta della montagna più alta di Midgard, consapevoli che a casa non sarebbero più stati al sicuro.

Durante la scalata incontrano Brok, un nano che si occupa di forgiare armi e armature; così, Kratos potenzia la sua ascia chiamata Leviatano. Durante la scalata, il fantasma di Sparta inizia una seconda battuta di caccia con Atreus, durante la quale i due incontrano una strega dei boschi. La misteriosa figura pare essere consapevole della vera identità di Kratos e di conseguenza della vera natura di Atreus. Inoltre, la strega li avverte dell’incombente pericolo derivante dagli Aesir

Alfheim e la vera natura di Atreus

Nonostante ciò, padre e figlio proseguono comunque il loro viaggio e approdano al Lago dei Nove; una volta qui, risvegliano il Serpente del Mondo che si dimostrerà un alleato. Così facendo, riemerge dalle acque il Tempio di Tyr e all’interno i viaggiatori trovano il nano Sindri, fratello di Brok. Dopo aver ripreso il cammino verso la cima della montagna, Kratos è però costretto a fermarsi poiché la strada è bloccata da una barriera magica chiamata “Alito Nero“; per poter dissipare la nebbia oscura, i protagonisti devono recarsi fino al regno di Alfheim dove si trova la luce con cui è possibile liberare il passaggio. Giunti nel regno lucente però, i nostri eroi rimangono coinvolti in una guerra tra Elfi Chiari ed Elfi Scuri.

Una volta risolta la contesa e recuperata la luce, padre e figlio tornano a Midgard per dissipare l’Alito Nero che ostruisce il passaggio per la montagna. Ripresa la scalata, una volta arrivati vicino alla cima, i due scoprono che lo sconosciuto visitatore che aveva attaccato Kratos nella sua dimora, altri non è che il dio Baldur; nello stesso momento in cui i protagonisti scoprono l’identità dell’aggressore incontrano anche Mimir, l’entità più saggia dell’intero creato. Kratos e Atreus aiutano quindi il personaggio a liberarsi dalla prigione a cui l’aveva costretto Odino, tagliandogli la testa.

 

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I due si recano così dalla strega per rianimare la testa di Mimir, e così facendo scoprono la vera identità della maga; la strega dei boschi è in realtà la dea Freya dei Vanir. Kratos vi si allontana immediatamente, diffidando ormai di ogni divinità. Inoltre, Mimir avverte Kratos che la cima della montagna più alta dei Nove Regni non si trova a Midgard, bensì nel Regno dei Giganti, Jotunheim. Ogni ponte verso il Regno però, è stato distrutto, poiché gli Aesir tempo addietro, cacciavano e uccidevano sistematicamente i giganti. L’unico passaggio per Jotunheim rimasto si trova in cima alla montagna di Midgard

Per sbloccare il viaggio verso la terra dei giganti, gli avventurieri devono trovare la runa necessaria e inciderla sul portale presente sulla montagna con uno strumento; prendono così il via una serie di peripezie per trovare la suddetta runa e recuperare lo scalpello. Dopo aver recuperato lo scalpello e aver affrontato due divinità, Atreus mostra i segni evidenti di una malattia e perde i sensi; Kratos lo porta quindi da Freya, che spiega a Kratos che la malattia del figlio è causata dalla contraddizione interiore che vive il giovane. Atreus infatti è convinto di essere mortale mentre, in realtà, è un dio; inoltre, per guarirlo è necessario un ingrediente che si trova solamente nel Regno di Helheim, cioè il cuore del Guardiano del Ponte.

 

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