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Gianluigi Buffon: il guanto d’oro che ha cambiato il calcio italiano

La notizia era nell’aria da qualche giorno ma ora è ufficiale: Gianluigi Buffon lascia il calcio giocato. Il 45enne, infatti, ha rifiutato una ricca proposta dall’Arabia Saudita, preferendo dire “stop” dopo l’ultima esperienza al Parma. Dagli inizi con i ducali nel 1991, passando per le gloriose esperienze con la Juventus e in Nazionale, ripercorriamo la carriera di uno dei portieri più forti di sempre.

L’inizio e la fine: Buffon a Parma

I primi passi nel mondo del calcio “Gigi” (come verrà chiamato da tutti) li muove vicino La Spezia, alla Scuola Calcio Canaletto, nel lontano 1984. Il ritorno vicino Carrara, sua città natale nel 1978, rappresenterà une breve esperienza prima del grande passo. Nel 1991, infatti, a soli 13 anni, Buffon viene acquistato dal Parma, club nel quale inizia a giocare da centrocampista.

L’inizio della leggenda, come spesso accade, è casuale: a 14 anni viene impiegato come portiere a causa dell’assenza del titolare e della riserva in quel ruolo. Da quel momento Gianluigi non lascerà più la porta, difendendola in tutto il mondo per oltre trent’anni. La trafila delle giovanili del Parma è abbastanza rapida: l’esordio in Serie A arriva il 19 novembre 1995, nella sfida contro il Milan terminata 0-0. Dopo qualche presenza in quelle stagione tra campionato e coppe, Buffon diventerà il titolare dei ducali nella stagione 1996/97.

Nel 1998/99 conquisterà i primi tre trofei della sua carriera: la Coppa Uefa, la Coppa Italia e la Supercoppa Italiana. La sua prima esperienza al Parma si concluderà nel 2001, con il passaggio alla Juventus. Il cerchio, aperto nel 1991, si chiuderà con il ritorno in Emilia nel 2021, per disputare le sue due ultime stagioni da professionista in Serie B. In totale Buffon ha disputato 265 partite con la maglia del Parma, issandosi all’ottavo posto della classifica all-time dei più presenti con i ducali.

Una vita alla Juventus

Vent’anni, intervallati solo dalla breve esperienza al PSG tra il 2018 e il 2019, sono difficili da riassumere con qualche riga. Gianluigi Buffon ha rappresentato appieno la Juventus nei suoi anni bianconeri. È stato un grande portiere, capitano e, soprattutto, è diventato una bandiera del club. Con 685 presenze in tutte le competizioni, Buffon è secondo solo ad Alessandro Del Piero nella classifica all-time per presenze e, come l’attaccante, è entrato nel cuore di tutti i tifosi juventini.

Buffon (@Shutterstock)

Arrivato alla Juventus nel 2001 per una cifra vicina ai 52 milioni di euro, ha trovato subito continuità, disputando stagioni ad alto livello da titolare con i bianconeri. La sua avventura juventina, come detto, è stata interrotta solo dalla parentesi parigina del 2018: Buffon cercò fortuna al PSG, con l’ambizione di conquistare la Champions League, sempre sfuggitagli per un soffio.

Nella sua esperienza a Torino Buffon ha resistito alle tentazioni dei grandi club europei anche negli anni più bui della storia bianconera. Ha contribuito alla risalita della Juventus, passando per la stagione in Serie B e dagli anni difficili in Serie A, lontani dal vertice; in totale nel suo palmarès juventino può vantare: 10 Scudetti, 5 successi in Coppa Italia e 6 in Supercoppa Italiana.

Una bandiera della Nazionale

Il nostro tributo alla carriera di Gianluigi Buffon non poteva che concludersi con il ricordo della sua esperienza con la Nazionale Italiana. L’esordio del 1997 fu soltanto la prima di 176 partite alla difesa della porta azzurra. Il trionfo al Campionato del Mondo nel 2006 rappresenta forse il punto più alto della carriera del portiere: un Mondiale vinto da protagonista è probabilmente il sogno di ogni aspirante calciatore.

Con la maglia dell’Italia l’ultima presenza ufficiale è purtroppo ben presente nella memoria di tutti gli appassionati: la nefasta Italia-Svezia, valevole per il play-off dei Mondiali in Russia 2018. Il pareggio a reti bianche di San Siro condannò gli Azzurri all’esclusione dalla competizione e negò a Buffon la possibilità di disputare il suo sesto Mondiale. Un’assenza, quella ai Mondiali 2018, che non ha però scalfito lo status di leggenda di Gianluigi Buffon.

Grazie Gigi!

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Gianluca Scognamiglio

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