di Timothy Cristian Belosi
L’episodio finale di Juventus-Salernitana è ormai diventato un vero e proprio caso VAR. La Lega Serie A è ormai decisa a prendere posizione e risolvere questi errori arbitrali sul fuorigioco una volta per tutte. Si pensa già di portare negli stadi italiani la tecnologia semi-automatica sviluppata dalla UEFA e FIFA.
Le nuove tecnologie del fuorigioco
Per far fronte a questi clamorosi errori, negli ultimi mesi è stato sviluppato il SAOT (Semi Automated Offside Technology) che mira ad eliminare qualsiasi errore della sala VAR. Negli stadi dovranno quindi essere montate ben 12 telecamere sotto il tetto dello stadio che tracceranno ben 29 punti di ogni giocatore sul campo. Questa sistemazione rende più accessibile la posizione di tutti quanti senza dover fare affidamento su ogni singola telecamera a bordo campo.
Inoltre non tutte le telecamere che vediamo in campo possono registrare una posizione di fuorigioco e, come è successo per Candreva, si perdono le posizioni di alcuni giocatori. Un’altra novità ancora in discussione è il tanto richiesto challenge, già presente in altri sport come tennis e pallavolo. L’aggiunta di una revisione a chiamata permetterebbe di controllare una segnalazione, giusta o corretta, fatta dall’arbitro che può influenzare il corso della partita. Una novità di questo genere avrebbe risolto diverse polemiche nate in queste prime giornate di campionato, come a Lecce con 3 rigori dubbi non fischiati.
La Lega vuole anticipare la UEFA
Il campionato è iniziato solamente da un mese ma le polemiche sono già numerose e non sembrano finire qui. Per questo motivo la Lega vuole portare sui campi italiani il SAOT il prima possibile ed evitare altri imprevisti con la tecnologia VAR. La UEFA presenterà queste migliorie solamente a novembre con l’inizio del Mondiale in Qatar, ma la Lega, secondo La Gazzetta dello Sport, vorrebbe anticipare tutti e utilizzarle già ad ottobre prima della sosta. In questo modo le segnalazioni sulle posizioni dei giocatori potranno essere stabilite in tempi minori, passando dai soliti minuti a meno di 30 secondi. Nonostante tutto le decisioni finali spettano sempre ai direttori di gara, ma con l’aiuto della tecnologia si cercherà di evitare qualsiasi possibile errore umano.
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