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La storia del fuorigioco: dalle origini alle nuove tecnologie

di Timothy Cristian Belosi

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Con l’avvio della nuova stagione calcistica, UEFA e FIFA si sono messe all’opera per portare nuovi aggiornamenti sui regolamenti calcistici. Primo su tutti spicca il fuorigioco, da sempre una regola molto discussa, che da quest’anno diventerà semi-automatico. Tutti quanti almeno una volta abbiamo sentito la domanda “Che cos’è il fuorigioco?”. Bene, oggi faremo un salto indietro nella storia e vi racconteremo come nasce questa fondamentale regola calcistica.

Le prime apparizioni nei campi inglesi del 1800

Le prime tracce della regola del fuorigioco risalgono al 1859 quando Nathaniel Creswick e William Prest decisero di creare le cosiddette Sheffield Rules. Il regolamento venne definito per mettere nero su bianco alcune regole valide in tutta la regione dello Sheffield e tra questi si trovava la prima definizione di offside che riportava: “Quando un giocatore ha calciato il pallone, ogni giocatore della sua squadra che si trovi più vicino di lui alla porta avversaria è fuori gioco e non può né toccare la palla né impedire agli avversari di toccarla fino a quando uno di essi non lo abbia fatto: nessun giocatore è in fuorigioco se la palla viene calciata da un punto posto dietro la linea di porta.”

Negli anni successivi il fuorigioco subì numerose modifiche per fare in modo che gli attaccanti non potessero attaccare i difensori partendo alle loro spalle. Nel 1864 si inserì che tra chi riceve il passaggio e la porta avversaria ci debbano essere almeno quattro avversari. Con le aggiunte successive il numero di avversari diminuì costantemente fino a raggiungere, nel 1907, la decisione di sanzionare solamente i giocatori posti oltre la metà campo avversaria. La novità più grande fu l’inserimento del fuorigioco passivo nel 1924, ossia che il giocatore che non interferisce con un avversario o con il gioco non è sanzionabile di fuorigioco.

 

Guardalinee (@Shutterstock)

Quando il fuorigioco costava… 50 pence

Da sempre il fuorigioco è stata una regola che per chi non segue il calcio è difficile da comprendere. In occasione dei Giochi Olimpici, svolti a Londra nel 2012, la Royal Mint ha deciso di coniare una moneta celebrativa per ogni competizione olimpica in programma. Con questa iniziativa, il giornalista Neil Wolfson decise di incidere sul retro di una moneta da 50 penny un’immagine che spiegasse il fuorigioco in modo da creare uno spunto di discussione sulla celebre regola calcistica.

In arrivo il fuorigioco semi-automatico

In occasione dei Mondiali 2022 in Qatar, la FIFA ha annunciato che i direttori di gara saranno aiutati da un fuorigioco semi-automatico per verificare i casi da sanzionare. L’idea di un fuorigioco robot è sbagliata, come confermato da Pierluigi Collina, presidente della Commissione arbitri FIFA, in quanto si tratta di una tecnologia più rapida e precisa nella segnalazione dell’infrazione. Per renderlo possibile gli stadi saranno dotati di 12 telecamere, poste sotto al tetto, e ben 29 punti di raccolta dati per ogni singolo giocatore. In questo modo sia i giocatori che il pallone vengono monitorati in tempo reale grazie agli impianti che li tracciano con 50 fotogrammi al secondo. Si parla anche di animazioni 3D per gli spettatori presenti allo stadio. Nell’attesa che l’arbitro verifichi l’infrazione con l’uso del VAR verrà inoltre proiettata sui megaschermi una riproduzione dei giocatori coinvolti nel possibile fuorigioco.

E pensare che nel 2010 a causa dei continui errori arbitrali nella segnalazione del fuorigioco si era addirittura pensato di abolire la regola. Con l’avvento di queste nuove tecnologie si spera che ogni possibile fraintendimento o polemica non si verifichi più.

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