L’avvio della stagione di Formula 1 è stato dolce per i campioni in carica della Red Bull, molto meno per chi li insegue. Vediamo insieme quali sono le sensazioni generali dopo il Gran Premio del Bahrein.
Il quarto posto portato a casa da Carlos Sainz non basta per levare l’amarezza dalle bocche dei tifosi ferraristi. Il ritiro di Charles Leclerc è stato causato da un guasto alla centralina, fondamentale nel funzionamento del motore ibrido delle monoposto di Formula 1. Poco prima dell’avvio del Gran Premio quest’ultima era stata sostituita, proprio perché aveva accusato problemi. Evidentemente in quel di Maranello dovrebbero porsi qualche domanda e trovare una soluzione al deficit di affidabilità della monoposto.
Detto questo, le prestazioni delle Ferrari prima del ritiro del pilota monegasco sembravano in linea con le aspettative, trovandosi entrambe dietro alle Red Bull. Ciononostante Charles Leclerc dopo la gara ha ammesso che l’auto di Max Verstappen avesse un ritmo totalmente diverso, irraggiungibile per le “rosse“. E questo è risultato chiaro anche in partenza, che seppur sia stata molto buona per le due Ferrari, ha visto il campione del mondo in carica allontanarsi sempre di più, con le due rosse a distanza per contenere Sergio Pérez. La speranza dei tifosi ferraristi è che si sia trattato solamente di un avvio sfortunato, ma le premesse non sono ottime. In un’intervista a Sport Mediaset, Stefano Domenicali, presidente e amministratore delegato della Formula 1, nonché ex dirigente Ferrari, ha dichiarato:
“Il passo molto importante che si è visto da parte della Red Bull preoccupa gli altri, ma nella mia esperienza dico che bisogna essere molto cauti. Lo abbiamo visto l’anno scorso quando – dopo tre gare – c’era una Ferrari in grande spolvero, con molti punti di vantaggio e tutti dicevano che la stagione era finita. Invece poi è andata diversamente”.
Un uomo di esperienza che alimenta speranze, vedremo se saranno confermate dopo i prossimi GP. Nel mentre tira vento di cambiamento all’interno della scuderia, visto che dopo svariati cambi di gerarchie anche il capo del team per l’aerodinamica, David Sanchez, si è dimesso (fonte: Gazzetta dello Sport). Tutto è avvenuto con lo zampino quasi certo del nuovo Team Principal Frédéric Vasseur, che vuole completare il cambiamento totale che sta avvenendo in quel di Maranello, chissà se le scelte si riveleranno azzeccate.
Tutto semplice per Christian Horner, il suo staff e i suoi piloti. Max Verstappen ha tagliato il traguardo prima di tutti gli altri, separato dal suo compagno Sergio Pérez da 11,987 secondi. Addirittura sono stati 38,637 i secondi di distanza da Fernando Alonso, arrivato terzo, e 48,052 dalla Ferrari del quarto Carlos Sainz. Una prestazione roboante.
L’auto è evidentemente di una categoria superiore rispetto alle dirette rivali, ciononostante nei tratti rettilinei si è dimostrata meno performante rispetto a Ferrari. Anche Red Bull, però, deve restare lucida nelle scelte; riprendendo le parole di Stefano Domenicali si evince come la monoposto, seppur già ottima, non potrà essere troppo migliorata:
“L’anno scorso Red Bull ha dovuto pagare una penalizzazione legata al mancato rispetto del Budget Cap, destinata ad avere un effetto certo durante il Mondiale appena iniziato”.
Una dura sanzione, che però potrebbe non bastare per dare speranze alle avversarie.
Subito dietro alle due auto austriache, si trova un quarantaduenne che è tutto fuorché “arrugginito”. Un saggio domatore dei motori più potenti, che ha ancora tanto da insegnare ai giovani talenti della F1 di oggi. La classe di Fernando Alonso continua a impressionare gli appassionati, e questo non è una sorpresa, considerata la caratura e l’impegno dello spagnolo, ricordato anche da Domenicali che l’ha conosciuto in prima persona da Team Principal Ferrari:
“Alonso per me non è una sorpresa, lo conosco molto bene e se lui ha una macchina che gli dà la possibilità di intravedere il raggiungimento di un risultato sportivo… è ancora un pilota fortissimo. È stato l’elemento più interessante emerso dalla prima gara dell’anno”.
L’Aston Martin quest’anno è una monoposto affidabile, che già nei test pre-stagionali e nelle prove libere del Bahrain ha dimostrato quanto vale. Anche Lance Stroll, secondo pilota della scuderia verde, è riuscito a interporsi fra le Mercedes del quinto Hamilton e del settimo George Russell, dimostrando che la lotta per le posizioni alte del campionato del mondo potrebbe essere aperta anche a un intruso rispetto alle solite 3 scuderie.
Fuori dalle prime posizioni, i due piloti della Mercedes non sono riusciti a incidere in questo Gran Premio. La loro monoposto non sembra all’altezza delle altre in vetta, scatenando l’apprensione di Toto Wolff per il prosieguo di questa stagione di Formula 1. Il team che è riuscito a vincere senza sosta per 7 stagioni dal 2014 al 2020, ma, dopo lo smacco subìto al circuito di Abu Dhabi che ha permesso a Verstappen di trionfare nel 2021, non è più riuscito a essere pienamente competitivo. Una naturale chiusura di un ciclo, probabilmente, ma nella scuderia tedesca ci si aspetta più di un quinto e un settimo posto. Si attendono cambiamenti profondi già a partire delle prossime gare, quantomeno per riuscire a competere con Ferrari.
Il prossimo Gran Premio si terrà il 19 marzo in Arabia Saudita, per la precisione a Jeddah, dove le dune del deserto si incontrano con le onde del mare. Questa gara, come quelle immediatamente successive, riuscirà a chiarire la situazione reale delle scuderie e a stabilire le gerarchie per il resto della stagione. Red Bull parte estremamente avvantaggiata, ma i team alle spalle di Verstappen e compagni non si daranno subito per vinti…
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