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Da Spink a Gareth Bale, i lavori più curiosi degli ex calciatori

di Alessandro Colepio

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Arrivare nei livelli più alti del calcio professionistico non significa solo guadagnare bene per tutta la durata della propria carriera, ma anche avere un posto privilegiato per continuare a vivere questo sport anche dopo il ritiro. Che si tratti di allenare, entrare nella dirigenza di un club o fare l’opinionista televisivo, gli ex calciatori sono fra le figure più richieste in virtù della loro fama e conoscenza del gioco.

Va da sé che la stragrande maggioranza dei giocatori, una volta appesi gli scarpini al chiodo, sceglie di rimanere nell’ambiente calcistico, un po’ per passione ed un po’ per comodità. Una seconda vita più lontana dai grandi palcoscenici ma ancora legata al proprio habitat naturale è per molti l’opzione migliore, ma a quanto pare non tutti la pensano allo stesso modo. Alcuni ex calciatori, probabilmente stufi di tutto ciò che circonda il mondo del calcio, hanno deciso di rimettersi in gioco e cambiare completamente la propria vita, sfruttando le fortune accumulate in carriera per ricominciare da capo.

Nigel Spink, un portiere dalla vena imprenditoriale

L’ultimo racconto di questo genere arriva dall’Inghilterra, precisamente dalle West Midlands. Qui vive Nigel Spink, ex portiere che nel 1982 vinse la Coppa dei Campioni con l’Aston Villa. Dopo il ritiro Spink ha deciso di allontanarsi dal mondo del calcio e oggi gestisce la S&M Courier, la sua personale azienda di spedizioni e consegne. In una recente intervista al Sun, Spink ha rivelato che la sua nuova vita gli piace molto e gli permette anche di passare più tempo con la sua famiglia.

Godersi la vita come Gareth Bale

Gareth Bale è la prova vivente che anche i più grandi talenti possono averne abbastanza del mondo del calcio. Il gallese si è ritirato quest’anno dopo aver vinto tutto il possibile col Real Madrid e ora si è dedicato alla sua seconda, grande passione: il golf. Bale ha infatti deciso di iscriversi ad un torneo del PGA Tour in California, in cui gareggerà contro alcuni giocatori professionisti. Lo sport rimane centrale nella vita dell’attaccante gallese, anche se non quello che lo ha reso noto al grande pubblico.

Una strada ancora diversa è quella intrapresa da Hidetoshi Nakata, giapponese campione d’Italia con la Roma che già nei suoi anni d’oro mostrava un’indole ben diversa da quella del tipico calciatore. Ritiratosi a soli 29 anni, Nakata ha iniziato a girare il mondo, per poi tornare nel Paese del Sol Levante e aprire un’azienda che produce saké. Oggi è anche proprietario di un locale ad Hong Kong.

 

Hidetoshi Nakata (@Shutterstock)

 

Sempre rimanendo in tema Roma, impossibile non citare anche Vincent Candela, che dopo anni di cavalcate sulla fascia ha deciso di concedersi un po’ di pace nelle campagne romane. Qui gestisce, insieme a sua moglie, una catena di ristoranti ed organizza eventi a cui spesso partecipano i suoi ex colleghi. Da buon francese ha inoltre deciso di dedicarsi anche alla produzione del vino, che si concilia perfettamente con le sue altre attività.

L’Italia ha esercitato il suo fascino anche su Jesper Blomqvist, centrocampista che in carriera ha vestito le maglie di Manchester United, Parma e Milan. Lo svedese ha scoperto nel nostro Paese la passione per la cucina e da qualche anno gestisce una pizzeria a Stoccolma con ottimi risultati. Non è finita qui: lo scorso novembre ha persino vinto l’ultima edizione di Masterchef Svezia.

Banchieri, preti e politici

Il settore della ristorazione attira molti ex giocatori, ma c’è anche chi ha deciso di intraprendere una carriera lavorativa ancora più sorprendente.

Si è allontanato dal mondo del calcio, pur se non completamente, anche Stefan Effenberg, centrocampista tedesco con un passato fra Fiorentina e Bayern Monaco. Ora è impiegato in banca, con un compito nel settore del credito sportivo. Non è andata altrettanto bene al suo compaesano Andreas Brehme, storico terzino dell’Inter di Trapattoni che a causa di problemi economici è ripartito da capo e ora lavora in un’impresa di pulizie.

Il premio per il mestiere più strano se lo aggiudica però Faustino Asprilla, uno che anche in campo non passava certo inosservato. Il colombiano è tornato in patria e pochi anni fa ha presentato la sua personalissima (e omonima) linea di profilattici, chiamata “Tino”. E sempre per rimanere in tema di giocatori stravaganti, vi ricordate Taribo West? Il nigeriano ex Inter ha seguito fino in fondo la vocazione religiosa che lo ha sempre contraddistinto e ora è un pastore della Chiesa pentecostale.

Chiudono questa speciale lista due ex calciatori del Milan, che dopo essersi ritirati hanno sfruttato la propria fama per intraprendere una carriera politica. Il primo è l’indimenticabile George Weah, Pallone d’oro del 1995, che dal 2018 è il Presidente della sua Liberia. L’altro è Kakhaber Kaladze, difensore georgiano che prima è stato eletto Ministro dell’Energia e delle Risorse naturali e che oggi occupa invece la carica di sindaco di Tbilisi.

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