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PSG, anatomia di un progetto fallimentare

di Alessandro Colepio

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rNuovo anno, stessa storia. Il Paris Saint-Germain dice addio anche per questa stagione ai propri sogni di gloria europea: la compagine di Galtier si è arresa al Bayern Monaco uscendo sconfitta dagli ottavi di finale della Champions League, per un complessivo punteggio di 3-0 in favore dei bavaresi. Il PSG è stato sconfitto di misura in casa e nel ritorno si è dovuto arrendere anche all’Allianz Arena di Monaco a causa del 2-0 firmato da Choupo-Moting e Gnabry.

Si tratta dell’ennesimo fallimento in Champions League del club parigino, che dall’arrivo dello sceicco Al-Khelaifi (ormai nel lontano 2011) ha disputato solo una finale e una semifinale, non riuscendo mai ad alzare il maggior trofeo continentale. Le faraoniche campagne acquisti del PSG hanno stabilito un dominio assoluto in patria, ma neanche i soldi spesi dalla proprietà qatariota sono bastati per portare la Coppa dalle grandi orecchie all’ombra della Tour Eiffel.

Al-Khelaïfi

Nasser Al-Khelaifi (Via YouTube @Sky Sports Retro)

Il PSG ancora fuori dalla Champions League

Non basta Messi, non basta Mbappè, non bastano tutti gli altri grandi campioni in maglia rossoblù. Il Bayern si riconferma una schiacciasassi ed elimina i parigini imponendosi sia all’andata che al ritorno. Si tratta dell’ottava partita di fila vinta dalla squadra di Nagelsmann, che si riconferma (come se ce ne fosse bisogno) una delle candidate alla vittoria finale.

Per il PSG è una sconfitta bruciante che assume il sapore dell’ennesimo fallimento. Di nuovo fuori agli ottavi di Champions League, di nuovo contro una delle storiche grandi del calcio europeo. L’anno scorso ci aveva pensato il Real Madrid, ora è il Bayern Monaco a far crollare i sogni di gloria del club francese. Rimane la sensazione di un progetto compiuto solo a metà, di una società che prova in tutti i modi ad entrare nell’élite di questo sport senza mai riuscirci fino in fondo.

Kylian Mbappé (@Shutter Stock)

Manca la vittoria nel DNA del PSG?

Sono passati quasi 3 anni dalla finale dell’Estadio Da Luz, quando Neymar e compagni arrivarono a tanto così dall’agognato successo, salvo poi arrendersi proprio al Bayern Monaco e al gol dell’ex di Coman. Da quel giorno di cose ne sono cambiate: il club ha acquistato Lionel Messi, Sergio Ramos, Gigio Donnarumma e tanti altri grandi nomi. È cambiata la dirigenza, è cambiato l’allenatore, ma non è cambiato il copione. Due volte fuori dalla Champions League, entrambe agli ottavi di finale.

E non è un caso se a eliminare l’ambizioso club parigino siano state due delle squadre più blasonate d’Europa. I soldi possono portare sicuramente grandi giocatori, ma non si può comprare l’abitudine a vincere e la mentalità necessaria per diventare grandi. A testimoniarlo sono tutte le voci e le indiscrezioni che ogni anno circondano lo spogliatoio del PSG, minando l’ambiente e la stabilità di giocatori e staff tecnico. Gli sfoghi del DS Luis Campos dopo le recenti sconfitte sono un esempio lampante dell’atmosfera che si respira al Parco dei Principi: quanti altri club avrebbero permesso ad un proprio dirigente di scendere in panchina ad urlare indicazioni alla squadra?

Al Paris Saint-Germain manca una pianificazione studiata, un principio in base al quale spendere le enormi fortune della proprietà. Non a caso sono stati cambiati tre allenatori negli ultimi anni, con Galtier che dopo questa eliminazione rischia grosso. Manca la pazienza di aspettare, c’è troppa foga di avere tutto e subito. Se il calcio moderno ci ha insegnato qualcosa, è che non importa quanti soldi spendi ma piuttosto come li spendi.

Il tridente d’oro formato da Messi, Neymar e Mbappé ha deluso ancora una volta le aspettative. All’andata è mancato il fuoriclasse francese, ieri invece Galtier ha dovuto fare a meno di O’Ney, che sarà fuori fino al termine della stagione. Le cifre monstre spese per acquistare tutti e tre non sono state giustificate fin qui dai risultati. Risulta però troppo facile scaricare la colpa solo sui tre assi offensivi della squadra, che pochi mesi fa sono stati protagonisti indiscussi del Mondiale e invece oggi si trovano fuori dalla Champions League a marzo. Il problema principale rimane l’assenza di una vera ossatura di squadra capace di superare le individualità e puntare dritta all’obiettivo comune.

Lionel Messi (@Shutterstock)

Cosa succederà ora?

Il futuro del PSG ora non è più tanto luminoso, anche in ottica mercato. Il rinnovo di Messi è ancora lontano e alcune voci lo vogliono vicino a un ritorno in patria. D’altro canto sarà difficile trattenere Mbappé, che potrebbe decidere di salutare Parigi già in estate per trasferirsi a Madrid, dove potrebbe fare il definitivo salto di qualità.

In attesa del mercato estivo si può solo speculare sul volto del club francese nella prossima stagione. Ma ciò di cui si può essere sicuri è che l’ennesima campagna acquisti faraonica non basterà ad evitare al PSG l’ennesima figuraccia in Europa; serve un progetto serio.

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