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Flop 6 NCS: i peggiori cinepanettoni della storia del cinema italiano!

di Nicolò Bacchi

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Durante la sua storia, l’Italia è stata la terra natia di alcuni degli uomini più influenti della storia. Giulio Cesare, Leonardo Da VinciMichelangelo, ma anche Rita Levi Montalcini ed Enrico Fermi. Una nazione, la nostra, che può vantare un patrimonio artistico invidiato da qualsiasi altro paese al mondo, frutto di secoli e secoli di geni e artisti capaci di opere incredibili.

È forse nel tentativo di emulare le loro gesta che, nel lontano 1985, Aurelio De Laurentiis chiede a due giovani registi, i fratelli Carlo ed Enrico Vanzina, di realizzare un soggetto per un film comico ambientato durante le vacanze natalizie. Con questa decisione, Aurelio dà vita al più grande filone di film della storia d’Italia; una creazione capace di unire (non sempre per commenti positivi, anzi) generazioni diverse, grandi e piccini. Sono nati, ufficialmente, i cinepanettoni.

Con uno stile capace di ispirare grandi registi dell’età moderna come James Cameron Christopher Nolan (o forse no), i cinepanettoni rappresentano a tutti gli effetti uno dei filoni più redditizi del cinema nostrano; capaci di attirare in sala masse di persone di ogni età, sono stati a lungo anche un simbolo della produzione cinematografica italiana (che fortuna!). In occasione delle feste natalizie, noi di NCS abbiamo quindi pensato ad una speciale flop 6 per rendergli omaggio. Ecco i peggiori cinepanettoni della storia!

 

AVVERTENZA: QUESTO ARTICOLO È ZEPPO DI IRONIA, PRENDETELO PER QUELLO CHE È E NON LETTERALMENTE!

 

Natale in India

Divenuto oggetto di scherno a causa del suo stile eccessivamente raffinato, Natale in India è il testimone della seconda giovinezza vissuta dopo l’inizio del nuovo millennio dai cinepanettoni. Nonostante l’ottima ambientazione, l’India già citata nel titolo, il film rappresenta uno dei punti più bassi mai toccati dal genere. La “geniale” regia di Neri Parenti si concentra infatti sulle gag di BoldiDe Sica, anche se considerando il livello sarebbe stato meglio inquadrare un muro bianco.

Come non parlare dell’incredibile performance di Enzo Salvi nei panni del rapper scorretto Vomito, con tanto di concerto? Senza contare l’altrettanto stupefacente finale, con un credibilissimo gorilla realizzato dagli stessi autori della CGI di Moon Knight. Un’opera così importante da spingere De Laurentiis ad inserire nel cast il fior fiore della comicità italiana, rappresentato appunto da Salvi, i Fichi D’India Biagio Izzo.

 

Cinepanettoni

 

Tra battute al limite del razzismo o basate sul continuo riferimento ad organi genitali e funzioni corporee, si ride poco e forzatamente. L’umorismo si pone così sullo stesso piano della trama: non esiste, messo da parte per poter mandare un messaggio. Difficile però, con le nostre scarse tecnologie, capire quale; chissà che il futuro non possa fornirci più risposte.

Vacanze di Natale ’95

Spesso messo in secondo piano, Vacanze di Natale ’95 è il vero responsabile della deriva assunta dai cinepanettoni dopo la sua uscita. Diretto (e sceneggiato) sempre da Neri Parenti, il film appare subito privo di idee, trama e umorismo; caratteristiche forse giudicate molto positive per un film comico, ricorrenti per questo nelle opere successive. Anche la presenza di un brano poi divenuto simbolo del filone come Scatman’s World segna la sua importanza.

Le battute superano, spesso abbondantemente, il limite, con frasi xenofobe, omofobe e chi più ne ha più ne metta. Qua si trattano argomenti oggi considerati delicati con la cura di un’orso in un negozio di cristalli, senza alcun tipo di rispetto. Il risultato è un’opera scarica, insulsa e socialmente non accettabile, tanto allora quanto ai giorni nostri; senza contare l’uso di gag viste e riviste già 10 anni dopo la nascita del genere

Non mancano poi i momenti soft-core per soddisfare i soli maschi in sala, e l’apparizione di attori internazionali; in questo caso Luke Perry, interprete di Dylan in Beverly Hills 90210. Il suo ingresso nel cast è utile solo per soddisfare le adolescenti, il target di questo film secondo De Laurentiis. Inutile dire come questa scelta non sia stata sufficiente.

 

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