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Euclid, lanciato il telescopio spaziale che studierà la materia oscura

di Lorenzo Peratoner

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Nella giornata di ieri, primo luglio, il telescopio Euclid della ESA è partito con successo dalla base di Cape Canaveral, Stati Uniti, mediante un razzo della SpaceX. Vediamo quali sono gli obiettivi di ricerca di questo nuovo telescopio, secondo quanto riportato da Focus.

Telescopio spaziale Euclid: gli obiettivi della missione

Uno dei misteri più grandi dell’astrofisica moderna ruota intorno alla cosiddetta materia ed energia oscura, con quest’ultima che costituirebbe il 70% della densità dell’intero Universo; tuttavia gli scienziati non conoscono ancora la composizione di questa ipotetica materia, sulla cui esistenza le poche prove che abbiamo sono i fenomeni indiretti che esercita attraverso degli effetti gravitazionali.
Euclid, quindi, si inserisce proprio in questo iato conoscitivo, con l’obiettivo di colmarlo, almeno in parte, mediante uno studio delle galassie lontane fino a 10 miliardi di anni luce, poco tempo dopo l’ipotetico Big Bang.

L’obiettivo principale è quello di realizzare una mappa tridimensionale dell’Universo, con il tempo come terza dimensione. Si tratta di un vero e proprio viaggio nel tempo cosmico, che permetterà agli scienziati di tracciare il processo di espansione dell’Universo, così come la velocità e la posizione delle galassie. La materia ed energia oscura, infatti, giocherebbero un ruolo fondamentale da questo punto di vista; in questo modo la scienza potrebbe ricavare una mole di informazioni sulle loro proprietà come non è mai stato possibile in precedenza. Allo stesso tempo, si potrebbero ottenere maggiori conoscenze sulla struttura dell’Universo e sulla gravità.

L’orbita del telescopio e il ruolo dell’Italia

Euclid, con la sua altezza di 4,7 metri e diametro di 3,7 metri, è partito ieri con il supporto del razzo Falcon 9 di SpaceX. Il suo viaggio lo porterà, dopo 4 settimane, al secondo punto di Lagrange, a circa 1,5 milioni di chilometri dalla Terra; si tratta di una posizione ideale per indagare il l’Universo profondo, mentre uno schermo solare apposito permetterà a Euclid di bloccare la luce del Sole, garantendo altresì un’adeguata stabilità per le osservazioni delle galassie. Entro tre mesi, Euclid inizierà i suoi lavori di rilevamento, che si protrarranno per circa 6 anni, al termine dei quali gli scienziati potranno studiare tutte le informazioni ricavate.

Come riportato da RaiNews, l’investimento su questo telescopio è stato di 1,4 miliardi di euro, e ha richiesto un’azione corale di decine di Paesi e aziende, così come il lavoro di migliaia di persone; il tutto sotto la bandiera dell’ESA. Anche l’Italia, attraverso, l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) ha ricoperto un ruolo chiave nella missione. Come riportato sul sito dell’ASI, infatti, il Bel Paese ha numerose responsabilità di coordinamento di alcuni strumenti fondamentali di Euclid, avendo altresì contribuito alla realizzazione di alcuni sottosistemi.

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