Ed eccoci finalmente approdati al quinto e ultimo episodio di Destiny Story, la nostra rubrica dedicata alla lore di Destiny! Un viaggio che ci ha portato ad esplorare uno degli universi più dettagliati e meglio descritti dell’intero panorama fantascientifico, che catapulta la saga di Bungie direttamente nell’Olimpo degli sparatutto. Ma non è tutto. Un forte impianto simbolico e la rielaborazione di alcuni dei grandi temi della storia dell’uomo, primo fra tutti quello dell’eterna lotta tra bene e male. Questi sono gli altri due fondamentali elementi che rendono Destiny diverso dalla maggior parte di altri titoli in circolazione, e che ne fanno un gioco particolarmente acclamato e amato dal pubblico, chiamato a prendere direttamente parte a questa lotta dal carattere ancestrale. E, come vedremo proprio nel corso di questo episodio, a scrivere quello che sarà il destino della razza umana. Non perdiamo altro tempo, dunque. Si parte!
Come abbiamo visto nel quarto episodio della nostra rubrica, quello che l’umanità sta vivendo è un periodo particolarmente importante per decretare il suo futuro. Proprio il nostro Guardiano, il cui risveglio segnerà di fatto la fine dell’Età Oscura, andrà infatti ad assumere un ruolo fondamentale nelle sorti del genere umano, prendendo parte a molte battaglie contro i nemici della nostra razza. In pratica: saremo proprio noi gli artefici del suo destino e, soprattutto, della sua non-estinzione. Un peso di cui ci faremo portatori e che graverà sulle nostre spalle per tutta la durata della nostra avventura.
Proprio come anticipato, infatti, saremo proprio noi, tramite il nostro Guardiano e i suoi valorosi compagni, ad uccidere prima Crota e, successivamente, suo padre Oryx, il Re dei Corrotti, venuto in cerca di vendetta. Un gesto sicuramente decisivo all’interno della guerra contro le forze dell’Oscurità, che ci consentirà di toglierci dalle scatole una minaccia tanto grande quanto letale. Attenzione, però: l’uccisione di Crota e Oryx non sarà l’unico gesto eroico di cui saremo protagonisti durante il corso di Destiny, primo capitolo della saga.
Sempre all’interno del primo Destiny, ci troveremo infatti a fronteggiare anche un altro grande nemico del genere umano. Un nemico che abbiamo già conosciuto, in quanto rappresenta uno dei fondamentali protagonisti nella lore del gioco: SIVA. Ve lo ricordate?
Come avevamo riportato nel secondo episodio della rubrica, SIVA non è nient’altro che una particolare nanotecnologia in grado di replicare a suo piacimento svariati oggetti e di adattarsi a diversi organismi, anticamente controllata da Rasputin, la Mente Bellica responsabile del “sacrificio” del Viaggiatore. Tale tecnologia era stata ricercata per diverso tempo dai Signori del Ferro, gli antichi protettori dell’Ultima Città, per far si che potesse aiutare gli umani nella loro sopravvivenza. Tuttavia, sarà proprio SIVA a decretarne la fine: una volta scoperta la sua natura “malvagia”, infatti, i Signori del Ferro daranno vita ad una feroce battaglia che sancirà la morte di quasi tutti i componenti dell’Ordine, che in tal modo cesserà di esistere.
Destino diverso, invece, quello di SIVA, che scopriamo non essere stata distrutta nella grande esplosione che ucciderà i componenti dell’Ordine. E, dunque, sarà proprio nel corso di una delle nostre missioni che ce la ritroveremo nuovamente tra i piedi. Pronta ancora una volta a mettere i bastoni fra le ruote all’umanità. E sarà sempre grazie alla forza del nostro Guardiano che riusciremo a levarcelo di mezzo, andando a compiere un secondo grande gesto eroico e aprendo la strada all’epica conclusione del gioco.
Proprio alla fine del primo titolo della saga, andremo difatti a compiere quella che probabilmente può essere considerata come la più importante tra le tante missioni a cui siamo stati chiamati: l’attacco alla Torre. E questo perché, una volta portata termine, assisteremo ad un evento tanto grande quanto inaspettato. Stiamo parlando niente meno che del risveglio del Viaggiatore, la grande divinità-macchina della razza umana e, soprattutto, principale oggetto delle malvagie mire delle forze dell’Oscurità. Un fatto destinato a cambiare profondamente le sorti di tutti gli uomini dell’universo.
In pratica, il risveglio del Viaggiatore rappresenta un vero e proprio ritorno di Dio. Anche se dormiente, lui ha comunque sempre aiutato l’umanità nella sua guerra all’Oscurità, ma adesso che è tornato si aprono indubbiamente nuovi e incredibili scenari. E questo perché ora che è capace di donare la pienezza della sua potenza e del suo sapere ai suoi alleati. Per tale motivo, possiamo considerare la conclusione del primo Destiny come uno dei momenti fondamentali (se non il più importante) all’interno dell’intera story-line dell’universo di gioco. Dio è tornato fra gli uomini, e le forze dell’Oscurità sembrano ora più vulnerabili che mai…
Ovviamente, il risveglio del Viaggiatore sarà anche l’incipit per tutto ciò che andremo a vedere nel secondo capitolo della saga, Destiny 2. La scoperta che Osiride è ancora in vita, il ritrovamento e la riattivazione di Rasputin, la grande Mente Bellica protettrice dell’umanità… Per quanto importante e fondamentale, il ritorno di Dio non rappresenta di certo la fine della grande e sanguinosa battaglia fra bene e male. Una battaglia destinata a durare ancora per molto, che Destiny ha saputo rielaborare in chiave futuristica e fantascientifica ma che, comunque, non perde il suo valore e la sua matrice simbolica, due elementi che contribuiscono a rendere Destiny la grande opera che è.
Già, perché tra un infinito numero di armi, malvagie razze aliene e una storia che promette di tenerti incollato davanti allo schermo, la saga di Destiny possiede proprio tutto per essere considerata in assoluto una delle migliori del suo genere. Una serie di titoli che ogni appassionato di fantascienza o di sparatutto deve per forza giocare, amata da milioni di fan in tutto il mondo e che può vantare un impianto narrativo curato nei minimi particolari, che svela l’immenso lavoro fatto da Bungie. E che noi ci siamo divertiti a raccontarvi in questa rubrica. Ci vediamo alla prossima!
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