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Demon Slayer: la recensione della stagione 3 dell’anime

di Andrea Antinori

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Domenica 18 Giugno è arrivato su Crunchyroll l’ultimo episodio della terza stagione dell’anime di Demon Slayer. Tratto dall’omonimo manga di Koyoharu Gotōge, questa stagione ha adattato l’arco narrativo de “il villaggio dei forgiatori di Katana“. La serie è stata prodotta dallo studio Ufotable ed è già disponibile con tutti e 11 gli episodi su Crunchyroll, al momento solo in Giapponese con sottotitoli in Italiano.

Demon Slayer: il villaggio dei forgiatori di Katana

Terza stagione della serie composta da solamente 11 episodi, anche se il primo e l’ultimo hanno entrambi una durata di circa un’ora (contro i soliti 25 minuti degli altri). Qui viene adattato tutto l’arco narrativo de “il villaggio dei forgiatori di Katana“, che nel manga va dal capitolo 98 al 127. Dopo essere sopravvissuti al combattimento con la sesta luna crescente, Tanjiro e Nezuko Kamado, Inosuke e Zenitsu tornano alla dimora delle farfalle per ricevere assistenza. Passa addirittura un mese prima che Tanjiro si svegli. Una volta ripresosi il protagonista e sua sorella vanno poi al villaggio dei forgiatori di katana, dato che per via dell’intenso scontro contro Gyutaro e Daki la nichirin del giovane Kamado si è pesantemente danneggiata. Poco sanno però che la loro destinazione è presa di mira dal temibile Muzan, che manderà ben 2 lune crescenti sul luogo.

La storia inizialmente fa un po’ di fatica a partire, data la quasi totale mancanza d’azione, una delle componenti che ha maggiormente contraddistinto l’anime dalla concorrenza. I primi episodi in particolare servono ad introdurre per bene i personaggi che faranno da protagonisti per questa stagione ma non solo. Abbiamo per la prima volta una visuale su tutte le lune crescenti rimaste in vita, tra cui in particolare la quarta e la quinta, i villain principali di questo arco narrativo. Oltre a ciò fa il suo ritorno su schermo la terza luna Akaza, ed inoltre fanno il loro debutto la seconda, Doma, ed infine il demone più forte di tutti, secondo solamente a Muzan stesso, la prima luna crescente Kokushibo. Dal lato degli ammazza demoni veniamo introdotti invece al pilastro della nebbia Muichiro Tokito e al pilastro dell’amore Mitsuri Kanroji, oltre al ritorno di Genya Shinazugawa, fratello minore del pilastro del vento.

 

Demon Slayer

Una stagione leggermente sottotono

La prima cosa in assoluto che si può evincere da questa nuova stagione di “Demon Slayer” è che un po’ tutto, dal ritmo alle animazioni stesse, risultano inferiori se comparate a quelle della seconda stagione. L’azione è inconsistente e tutta concentrata nella seconda metà, con solo alcuni momenti davvero affascinanti, stessa cosa vale per le animazioni. In questi nuovi episodi c’è stato un esponenziale aumento dell’utilizzo della CGI 3d, che come visto in decine di altri anime, non riesce a mescolarsi per bene con le tecniche d’animazione “classiche”. C’è da specificare però che la CGI utilizzata è davvero di altissimo livello, specialmente nel primo episodio, dove ci sono alcuni particolari che sembrano essere stati presi da un live action. Il problema è, che considerando che questo è un anime dove i protagonisti sono ancora in 2d, tutte le volte che è presente la computer grafica stona e non poco, nonostante l’alta qualità della stessa.

Fortunatamente sono presenti delle eccezioni, in particolare tutto l’episodio finale. Nell’ultima puntata dalla durata di quasi un’ora si raggiungono delle animazioni di altissima qualità, rispettando la nomea grazie alla quale l’anime è diventato famoso per il grande pubblico. Ma anche il ritmo generale della puntata, nonostante sia la più lunga, è quello meglio bilanciato. Ci sono ottimi momenti d’azione alternati con scene strappalacrime, oltre ad un plot-twist finale ben realizzato per coloro che non hanno mai letto il manga. Purtroppo la lentezza del pacing e gli scontri non troppo elaborati del resto della stagione fanno calare non poco il giudizio finale. Un enorme plauso va però alla colonna sonora, che soprattutto nei momenti finali dà il meglio di sé. Di ottima fattura anche l’opening e l’ending, che sono spesso riprese anche nei temi musicali utilizzati negli episodi.

 

Demon Slayer

Demon Slayer, Stagione 3: considerazioni finali

Tutto sommato questa terza stagione dell’anime di Demon Slayer è un buon adattamento, ma che purtroppo non è esente da alcuni evidenti difetti. Per via della brevità dell’arco narrativo nella versione cartacea, Ufotable ha dovuto allungare per bene i combattimenti pur di arrivare agli 11 episodi. Tuttavia, soprattutto nella parte iniziale, il ritmo è molto lento e allo spettatore risulta difficile seguire le vicende con interesse. Se a tutto questo aggiungiamo un utilizzo troppo frequente della Computer Grafica, che non fa altro che distrarre lo spettatore dalla trama principale, ci ritroviamo con un prodotto estremamente noioso, almeno per la prima parte.

Fortunatamente dal settimo episodio in poi i combattimenti si fanno più intensi e le animazioni iniziano a tornare ai livelli del finale della seconda stagione. Il tutto per poi raggiungere il culmine con l’ultima puntata, dove effetti visivi mozzafiato e momenti emozionanti regalano allo spettatore un grandissimo finale, per una stagione che però tanto grande non è stata. Nel complesso un prodotto che raggiunge tranquillamente la sufficienza, ma che purtroppo rimane qualche spanna sotto al precedente arco narrativo.

Pro

  • Le animazioni “classiche”;
  • La puntata finale;
  • La colonna sonora.

Contro

  • Un ritmo molto sbilanciato;
  • Un utilizzo della CGI troppo elevato.

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