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Nuovo Decreto Sicurezza: quali saranno gli argomenti di discussione al Viminale?

di lorenzo.viberti

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Si terrà in data odierna la riunione tra i tecnici e Palazzo Chigi al Viminale per rifinire i dettagli del testo del Nuovo Decreto Sicurezza; questo dovrebbe infatti arrivare al Consiglio dei Ministri per il via libera entro, al massimo, i primi giorni del nuovo anno. Vediamo in cosa dovrebbe consistere il decreto, quali sono i temi più dibattuti e perché…

Nuovi regolamenti per le ONG

Le ONG (organizzazioni non governative), tra le altre attività svolte, si occupano anche di recupero e salvataggio dei migranti provenienti dal Continente africano nel Mediterraneo. Il Decreto Sicurezza cita le organizzazioni per questa attività, e di fatto ne andrebbe a ostacolare o limitare la possibilità di agire tramite norme sofisticate.

Il testo prevede che si possa operare un massimo di un salvataggio per volta per limitare la permanenza in mare delle navi; questo avrebbe lo scopo di non permettere ai natanti di rimanere in zona SAR, in attesa di altre imbarcazioni provenienti dal Continente africano. Secondariamente, il porto per lo sbarco dovrà essere richiesto immediatamente dopo il salvataggio e non sarà possibile trasferire i migranti tra i vari natanti ONG; questo sempre per evitare che le navi compiano salvataggi “multipli”, limitando il tempo trascorso dalle imbarcazioni in mare. Infine, il testo prevede che l’Italia fornisca il porto disponibile più vicino per le operazioni di salvataggio non sistematiche (considerate le più pericolose); in merito a quest’ultima parte, è stato recentemente assegnato Livorno come porto per una nave che svolgeva operazioni nel Sud Italia, di fatto rendendo molto difficile lo sbarco.

Nelle intenzioni del Ministero dell’Interno queste norme garantirebbero più sicurezza per gli sbarchi, sarebbero in linea con le norme internazionali e ostacolerebbero i trafficanti; questo regolamento garantirebbe inoltre un’assistenza al migrante tramite un soccorso più tempestivo. L’altra faccia della medaglia tuttavia, disegna uno scenario per cui i costi diventano molto più onerosi per le ONG, che potrebbero essere oltretutto soggette a sequestri, confische e multe nel caso in cui non dovessero rispettare gli obblighi imposti da questo nuovo Decreto; dunque, le sanzioni diventerebbero amministrative, non più penali, e dunque anche più facili da applicare. Il testo proposto tra l’altro, snellisce notevolmente le procedure di rimpatrio e limita le protezioni internazionali.

Il Decreto Sicurezza a proposito di violenza sulle donne

Un altro punto su cui verte il Decreto sarebbe la violenza sulle donne. In particolare è prevista l’estensione dei casi in cui si può rilasciare un provvedimento di ammonimento verso alcune specifiche figure, quali ad esempio lo stalker. Un ammonimento consiste in un richiamo verbale ufficiale, con annesse spiegazioni delle possibili conseguenze in caso di recidiva e, in alcuni casi, l’integrazione in un percorso formativo di recupero (raramente); tuttavia, non comporta alcun processo penale.

Sarebbe inoltre previsto un inasprimento per chi viola le disposizioni dovute a queste azioni lesive o persecutorie; ad esempio, chi ha il braccialetto elettronico e tenterà di manometterlo dovrebbe essere trasferito in carcere. In situazioni particolari, una nuova norma impedirebbe anche al soggetto condannato per violenza il soggiorno e/o l’accesso ai luoghi frequentati dalla vittima.

“Baby gang” e bullismo

Per quanto riguarda il fenomeno delle “Baby gang”, si dovrebbero estendere il daspo e le esclusioni da alcune aree ai minori fino a 14 anni nei casi più gravi. Contro il cyber-bullismo potrebbe essere introdotto un parziale o totale divieto di utilizzo del cellulare e di altri dispositivi sia per minorenni che per adulti. Infine, citiamo il provvedimento che autorizzerebbe l’utilizzo del taser, la “pistola elettrica”, anche nei piccoli comuni quale strumento di dissuasione in dotazione alle forze dell’ordine.

 

Decreto Sicurezza

Bullismo (@Shutterstock)

 

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