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Crisi Idrica: le ordinanze più bizzarre per contrastarla

di Francesco Ferri

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Sono ormai moltissimi i comuni della penisola che hanno imposto ordinanze più o meno restrittive per contrastare la dilagante crisi idrica. Con multe da 25 a 500 euro per chi infrange i provvedimenti imposti, le restrizioni proseguiranno fino al 21 settembre. Fra le tante ordinanze comparse, alcune appaiono decisamente bislacche.

Innaffiatoi manuali e acqua di cottura

Oltre ai divieti più blasonati come quello dell’utilizzo di acqua per scopi extra-domestici fra le 8 e le 21, compaiono alcune imposizioni quantomeno strane. Dopo lo stop al secondo shampoo dal parrucchiere a Castenaso e le prime restrizioni imposte nella Regione dell’Emilia Romagna, il Comune di Bologna consiglia ai propri cittadini di fare lavatrici solo a basse temperature e pieno carico.

 

Siccità (@Shutterstock)

 

Nella provincia autonoma di Trento, più precisamente a Pergine Valsugana, si impone alla cittadinanza di innaffiare utilizzando solo innaffiatoi manuali. E non solo,  la portata massima sarà di 12 litri. Ma non finisce qui, perché San Severino Marche, in un lungo elenco consultabile proprio sul sito web del Comune, vengono proposte alcune soluzioni particolari per contrastare il problema della siccità. Ad esempio l’utilizzo dell’acqua di cottura della pasta per lavare manualmente le stoviglie utilizzate, sfruttando inoltre i poteri sgrassanti dell’amido rilasciato nella preparazione.

Ridurre gli sprechi ad ogni costo

Le fontanelle pubbliche sono state già chiuse a Milano e in molti altri comuni dello stivale, dal nord al sud. A Cogoleto, in Liguria, l’ordinanza imposta vieta di poter fare la doccia in spiaggia, esattamente come moltissime sono le amministrazioni comunali che consigliano di preferire una doccia rapida all’utilizzo della vasca da bagno. A Imperia, poi, alla popolazione è imposto un consumo massimo giornaliero, oltre al quale si interromperà il servizio di erogazione dell’acqua. Queste imposizioni aiuteranno concretamente a contrastare la crisi idrica di cui siamo soggetti?

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