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Cina: nuove leggi per live streamer, videogiochi e mance

di Michele Messina

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Ancora nuove leggi limitanti per la Cina, che stringe la morsa sul mercato videoludico per l’ennesima volta. Stavolta, a farne le spese, sono i servizi di streaming e le “tips”.

Stop alle mance agli streamer

Sabato, il governo cinese ha annunciato diversi cambiamenti a salvaguardia dei minori e del loro accesso ai contenuti on-line. La National Radio and Television Administration ha chiesto alle piattaforme di streaming on-line di aumentare i controlli verso gli utenti più giovani. L’intento è quello di bloccare le donazioni da parte di utenti minorenni ed impedire agli stessi di diventare live streamer a loro volta.

Va sottolineato che questi cambi però non andranno a colpire le maggiori piattaforme come Twitch e Youtube, ma solo i servizi locali cinesi. Tra questi Bilibili, i servizi streaming di Tencent, Huya e Douyu, così come Douyin, il TikTok cinese.

Queste nuove leggi fanno parte degli sforzi del governo cinese per tenere sotto controllo il caos dei social media. Ma rientrano in un più grande piano di regolamentazione del medium videoludico, una guerra che la Cina combatte ormai da diverso tempo. Solo l’anno scorso sono stati diversi i provvedimenti presi dal governo cinese per regolare la produzione videoludica. Primo tra tutti, la riduzione drastica delle ore che un giovane può passare con un videogioco. Danneggiando così un’industria, tra l’altro, tra le più floride proprio in Cina.

 

videogiochi

Gamer (@ShutterStock)

 

Le nuove regole della Cina

Il governo cinese ha chiesto alcuni cambi nelle policy dei servizi. Sono due in particolare le richieste del governo cinese, che colpiscono gli utenti con profili per minorenni. Il primo riguarda le mance, le “tip”, tipiche dei servizi di live stream. In breve, agli utenti minorenni non sarà più concesso fare donazioni agli streamer. Se da un lato, può anche essere accettabile, impedire ai troppo giovani di maneggiare denaro senza supervisione, dall’altro si rischia di danneggiare i content creators.

Il secondo cambio invece suona come una vera e propria restrizione, non troppo diversa da quelle imposte poco tempo fa. Il governo cinese chiede che tutti gli account con età inferiore ai 18 anni vengano automaticamente bloccati dopo le 22:00. Così facendo si impedisce ai bambini di rimanere connessi in tarda serata, costringendo però, gli streamer a modificare i propri orari di lavoro. In questi modo, molti streamer che come target hanno queste fasce d’età si troveranno costretti ad anticipare i propri contenuti per aderire alle nuove fasce orarie.

La Cina continua lungo la strada intrapresa ormai già da qualche anno, con l’intento di mettere un freno ad un medium in continua evoluzione. E voi, siete d’accordo con queste restrizioni? Fatecelo sapere su Nasce, Cresce, Respawna.

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